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Ossessioni d’amore: doc da relazione, come liberarsene

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Ossessioni d’amore o doc da relazione?


ossessioni d'amore terapia breve strategica

Le ossessioni d’amore sono una delle più frequenti cause di sofferenza sia per gli uomini che per le donne.

Avicenna più di mille anni fa diceva:

“L’amore è un pensiero assiduo, di natura melanconica, che nasce a causa del pensare e ripensare le fattezze, i gesti, i costumi di una donna; esso non nasce come malattia, ma diviene malattia quando, non essendo soddisfatto, diventa pensiero ossessivo.”

ecco quindi fondersi il normale slancio amoroso con il disturbo, qualcosa che rende anche molto difficile capire quando effettivamente c’è bisogno di rivolgersi ad un professionista o quando invece la situazione è del tutto normale.

 

Quando chiedere aiuto per un’ossessione d’amore?

Innanzitutto quando il pensiero ossessivo diventa invalidante: quando cioè non si riesce più a svolgere le proprie normali attività quotidiane a causa del pensiero. Ci sono casi in cui ad esempio il pensiero è così invasivo che non si riesce più a lavorare, non si esce più con gli amici, non si riesce più a mangiare e così via, in questi casi è consigliabile richiedere l’aiuto di un esperto al più presto.

Disturbo ossessivo compulsivo da relazione o DOC da relazione

Si parla di doc da relazione o disturbo ossessivo compulsivo da relazione una particolare forma di dubbio patologico incentrato sulla relazione di coppia.

Quali sono i sintomi del doc da relazione?

i sintomi tipici sono un continuo rimuginare sulla propria relazione, chiedendosi se effettivamente si ama o meno il proprio partner “lo amo o non lo amo?” a cui proviamo a dare una risposta che però non riusciamo mai a trovare, anzi, ogni volta che troviamo una risposta parte una nuova domanda. Questo è un esempio di quello che pensa chi ha un doc da relazione:

“lo amo o non lo amo? sì lo amo. Ma se lo amo perchè mi sto chiedendo se lo amo o meno? Se lo amassi davvero dovrei saperlo senza farmi alcuna domanda. Quindi non lo amo. Ma se non lo amo perchè continuo a stare con lui e l’idea di lasciarlo mi fa stare male? Forse gli sto mentendo. Allora lo lascio. Ma se lo lascio e poi in realtà mi accorgo di amarlo lo avro perso per sempre!…” e così via in un meccanismo che non ha mai fine di domande e risposte, di dubbi sull’amore.

Ovviamente un meccanismo del genere porta dei sintomi notevoli, tutto sommato tipici dei disturbi ossessivi (per maggiori info: www.terapiabrevenapoli.it/ossessioni) come ad esempio:

incapacità di concentrarsi
ansia costante
confusione mentale
attacchi di panico
ansia da relazione di coppia

fin qui abbiamo parlato di un “amore ossessivo” inteso come dubbi ossessivi sulla relazione d’amore. Ma ci sono anche altre varianti.

Ossessione d’amore per una persona (che non ricambia)

L’amore non ricambiato è uno dei più grandi drammi dell’esistenza umana, ma talvolta questa cosa non riesce ad essere superata e ci si trova ad essere letteralmente ossessionati dall’idea di qualcuno che però non ha alcuna intenzione di averci come partner. Questo è il tipo di ossessione che più spesso ha ripercussioni in altri ambiti della vita. Se l’ossessione diventa ossessione compulsiva, è possibile che si mettano in atto alcuni comportamenti anche in violazione della legge. Pensa a chi ad esempio chiama insistentemente la persona amata al telefono anche decine di volte in un giorno, oppure a chi effettua dei veri e propri pedinamenti. In questi comportamenti spesso l’aspetto psicologico viene messo in secondo piano dalle conseguenze legali.

Amore morboso

quando si parla di amore morboso si intende solitamente una relazione particolarmente “asfissiante” a causa della gelosia patologica di uno (o entrambi) dei due partner.

La paura di poter essere traditi spingi alcune persone a dei comportamenti che sono tutt’altro che piacevoli per l’altro partner: controllare gli spostamenti, controllare il cellulare, controllare facebook e instagram e così via. Azioni che a lungo andare comportano la realizzazione di ciò che più si teme: si spinge letteralmente l’altra persona nelle braccia di chiunque si comporti in modo più ragionevole.

Come liberarsi dalle ossessioni amorose?

Come fare quando l’amore diventa un’ossessione?

qui ci occupiamo del caso in cui ci troviamo davanti all’ansia da relazione di coppia oppure ai dubbi ossessivi sulla relazione, in questo caso se il meccanismo è quello descritto precedentemente, cioè farsi domande che di fatto non hanno una risposta, allora, per quanto arduo, si troverà giovamente interrompendo questo circolo vizioso.

Bisogna cioè smettere di rispondere alle domande che l’ossessione ci spinge a voler risolvere.

Talvolta queso dubbio si sposta anche a livello comportamentale, in alcuni casi si arriva a tradire il proprio partner per essere sicuri che non si ama in realtà un’altra persona, ma ovviamente anche quella prova non sarà sufficiente a dipanare il dubbio, destabilizzando ulteriormente sia la coppia che la persona che cercava una rassicurazione.

Allo stesso modo si può mettere alla prova la propria attrazione sessuale verso il proprio partner, come conferma, o verso qualcun altro, come disconferma, con l’effetto paradossale di creare repuslione dove si vuole provare attrazione e attrazione dove si vuole provare repulsione.

Il suggerimento in questo caso è quello di interrompere ogni tentativo di verificare empiricamente ciò che il dubbio esige.

Chiedi aiuto a un professionista

Se tutto questo non è sufficiente a guarire dalle tue ossessioni d’amore allora è il momento di chiedere aiuto a un professionista, se vuoi sapere come posso aiutarti contattami al 3892040306 o prenota una prima visita direttamente online.

DOC da Relazione: riconoscerlo, affrontarlo, superarlo.

 

Se vuoi saperne di più sul DOC da Relazione ho scritto un libro proprio sull’argomento. All’interno troverai tutte le informazioni che ti servono per capire come riconoscere un DOC da Relazione e quali sono le tecniche più avanzate per superarlo.
Potrai anche trovare 3 casi clinici raccontati direttamente dai pazienti che ho aiutato a liberarsi dal DOC da Relazione.

Puoi trovarlo qui https://disturbossessivo.it/corsi/?cartflows_flow=libro-doc-relazione

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174 risposte a “Ossessioni d’amore: doc da relazione, come liberarsene”

  1. Ciao sto con il mio moroso da circa tre anni, l ho sempre stimato, mi è sempre piaciuto, mi fa ridere e tutto l ho sempr amato e ne sono certa
    Però non dico Dall inizio però da metà relazione mi chiedevo ma lo amo davvero che le farfalle allo stomaco non le sento, allora mi domando sempre il perché e mi dico sempre ch voglio sentire più emozioni da quando ho queste domande non mi godo più lui all inizio si mi ddicvo io lo amo sono felicissima sono solo fisse, perché io sono molto paranoica anche con altri morosi lo ero.
    Però sono arrivata un punto di stanchezza come se mi fossi stancata di lui
    Cioè non ce la faccio più a sopportare questo peso
    Voglio vivermelo al meglio
    Ma ora mi sono pure stancata, piango tutti i giorni, seconfo lei è meglio lasciarlo e pensare per poi rimettere a posto le Cos o vederlo di meno per migliorare le cose

    1. Questo meccanismo è piuttosto diffuso e purtroppo è un vero e proprio circolo vizioso. C’è la credenza che in una relazione si debbano provare sempre le stesse sensazioni tipiche della prima fase di innamoramento. Queste sensazioni sono per loro natura temporanee e nulla hanno a che fare con i sentimenti. Misurare quindi i propri sentimenti in base alla presenza o meno delle farfalle nello stomaco, del batticuore e così via è sbagliato. Pensi di mangiare una cosa che le piace e sentire batticuore, farfalle nello stomaco, un po’ di vertigini… penserebbe che quel cibo le fa bene o che magari dovrebbe smettere di mangiarlo? Da qualche parte nell’immaginario romantico qualcuno ha pensato che invece questi fossero segnali positivi. I sentimenti non si possono misurare e l’unico modo per essere certi dei propri sentimenti è smettere di chiedersi se davvero amiamo qualcuno oppure no.

      1. Buonasera, io sono innamorata da 15 anni di una persona e lei di me ma da qualche anno abbiamo deciso che per una serie di problemi non risolvibili non si poteva continuare non c’era più serenità e quindi abbiamo deciso di fermarci e cercare la serenità magari in un’ altra persona. Il problema è che nessuno dei due vuole stare lontano dall’altro perché un rapporto speciale come il nostro non è come gli altri e vogliamo esserci sempre l’ uno per l’ altro. L’altra persona riesce a farlo riesce ad accettare qualunque vosa purché io sia felice e purché non mi perda. Io vorrei tanto fare la stessa cosa ma è più forte di me, l’insicurezza, la gelosia, e forse sì il fatto di non aver accettao questa cosa mi fa avere ossessione nei suoi confronti ho sempre.l bisogno di sue attenzioni di sue sicurezze. Io questo non lo voglio più , vorrei tanto avere un rapporto sereno normale e magari aspettare di trovare la persona giusta.

        1. In una situazione come questa valuterei innanzitutto le motivazioni che vi hanno spinto a interrompere la relazione. Dopodichè è possibile lavorare sull’accettare la separazione attraverso un lavoro individuale, per ridurre questi pensieri ossessivi nei confronti dell’altro, soprattutto se si desidera mantenere un buon rapporto con l’ex partner, ma probabilmente è necessario passare per un periodo in cui vanno interrotti i contatti tra di voi.
          Chiaramente questo commento non vuole sostituire un consulto specialistico che le suggerisco di chiedere.

  2. Buonasera Dott.

    Premetto che quattro anni fà ho avuto una relazione di tre anni, “il primo amore” quella storia mi ha particolarmente turbato, sono stato tradito e in contemporanea ho perso andhe il mio papà, da li è stato difficile stare bene, riacquisire quella sicurezza che magari prima potevo avere di me stesso…In questi ultimi quattro anni, nn ho piu voluto sapere nnt dell’amore, avevo repulso verso gli uomini e i sentimenti stessi. Ho cercato semplicemente di vivermi la spensieratezza della mia età. Attualmente ho 27 anni, tre mesi fà incontro un ragazzo, doveva essere il solito caffè, anche perchè lui ha 21 anni, quindi per me era inaccettabile potesse nascere qualcosa, di solito mi sono rapportato sempre a persone più mature. E invece sfocia in una frequentazione… E cosi mi chiedevo cosa non andasse in me, tra varie ricerche sul web. Mi è saltato all’occhio l’articolo “Doc da relazione” mi rispecchio in ogni sua forma e descrizione. Sono assurdi i dubbi che risiedono in me, le ansie, le paure e le paranoie!
    Io lo so che lui mi vuole bene, e so che fondamentalmente gliene voglio anche io… Peró in continuazione sto a segarmi la mente “forse non ci tengo quanto lui tiene a me” “no forse ci tengo ma mi sta troppo addosso” “ no ma perchè ora non mi sta pensando” “secondo me mi tradisce” “ no ma è troppo piccolo” “ha esigenze diverse dalle mie” “fisicamente non mi piace” “ma quanto è carino” mi capisce dotto.re? Mi sto seriamente preoccupando, anche perchè finisco per non stare bene io e non far stare bene Lui, e cosi lo lascio, poi lo cerco, poi metto in dubbio, poi lo rilascio, poi me lo ripiglio. Cioé mi aiuti lei.

    Cordialmente
    Emanuele

    1. Salve, situazioni del genere sono all’ordine del giorno, tante coppie che pensano di avere un problema di coppia finiscono poi per scoprire che in realtà si trattava di un disturbo ossessivo. In questi casi è indicativo il numero di dubbi e di domande, ma avere dubbi non è sempre indice di un disturbo. La situazione diventa significativa quando non possiamo fare a meno di rispondere -praticamente tutto il giorno- a queste domande, creando una sorta di flusso di coscienza continuo in cui si alternano domande e risposte senza fine oppure continue messe alla prova anche fisiche, alla ricerca della sensazione ‘giusta’ che ci dica che è tutto a posto. Problemi del genere di solito non sono, nella storia della persona, limitate solo ad un ambito, ma è probabile che in passato siano stati accompagnati da dubbi su altre cose o da comportamenti compulsivi (rituali). Qualora si ritrovasse in una situazione del genere non posso che ribadirle quanto detto nell’articolo: smettere di cercare di rispondere alle domande e smettere di mettersi alla prova, lasciando che le cose vadano come devono andare. Un altro errore che tipicamente si fa in queste circostanze è parlarne continuamente con il partner o cercare di risolvere la situazione con lui. In questi casi ciò che accade è solitamente un incremento del disagio legato alla relazione stessa.

  3. Buongiorno egregio dottore. Ho 40 anni e praticamente da quando ne ho 29 soffro di questo disturbo, ho sempre lasciato ogni qualvolta la relazione si faceva più seria, il mio era un vero e prorpio fuggire. Per poi accorgermi di quanto quella persona era importante per me. Per timore di tornare a fallire ho evitato storie per molti anni, poi ho conosciuto il mio attuale compagno, poco più giovane, molto attraente, ma timido e riservato, è scattata una fortissima attrazione sfociata in amore, abbiamo convissuto dopo appena 3 mesi. Da quel momento in poi ho cominciato ad aver i primi disturbi, poi abbiamo deciso di comprare casa. Ebbene, ora lui vive in quella casa magnifica da solo. IO presa da un panico incredibile son fuggita. Ora ci sentiamo 1 volta a settimana per contenere la mia angoscia, e lui, innamorato e sempre comprensivo, cerca di darmi tempo e non mettermi fretta, infatti non mi assilla ma nella mia mente anche uno suo unico messaggio mi manda ai matti, facendo scattare nuovamente tutte le ansie. In passato ho seguito percorsi psicologici ma senza mai trovare il bandolo della questione. Ho letto moltissimi libri ma idem, vedo che passano gli anni ma i sintomi persistono e in questo caso specifico (prima volta che acquisto casa assieme e parlo di matrimonio) sono tornati più forti che mai. […] Anche se ho un compagno empatico e dolcissimo. Grazie infinite e mi perdoni se son stata troppo prolissa.
    Marina

    1. Salve, in una relazione sentimentale ci sono ben poche certezze e finchè non siamo in grado di accettare questo fatto e ci sforziamo invece di trovare delle sicurezze ‘oggettive’ finiremo nuovamente per aver paura di aver fatto la scelta sbagliata.
      Non so che tipo di lavori psicologici abbia fatto fino a questo momento, ma in alcuni casi capita che si possa confondere un problema di questo tipo con un problema sentimentale, d’altronde quasi sempre anche chi ne soffre commette questo errore.
      Ed è probabile che sia stato questo il motivo per cui è sempre riuscita a tamponare, ma poi ad un certo punto perde il controllo della situazione: perchè si concentra sul contenuto specifico invece di lavorare sul meccanismo che ne è alla base.

  4. Buongiorno
    Ho avuto il doc da relazione a 20 anni, poi superato e poi riapparso a 48 in prossimità della menopausa poi ho iniziato una psicoterapia analitica di lunga durata e ci ho convissuto col disturbo per un po’ di anni , cioè mi ha fatto soffrire ma ma mai invalidato notevolmente, poi superato per 4/5 anni completamente e da un paio d’anni e apparso sotto forma di idea ossessiva verso mio figlio… assurdamente mi chiedo se amo mio figlio… ci convivo nel senso che a volte appare e molto spesso per fortuna vivo nella libertà di pensiero … ho fatto le mie elaborazioni… ecc … mi conosco abbastanza… Mi piacerebbe fare un percorso di rinforzo

    1. Il doc da relazione rientra nella categoria dei dubbi ossessivi (a seconda degli autori si chiama in modo diverso, ad esempio in Terapia Breve Strategica si chiama dubbio patologico) per cui il fatto che negli anni sia cambiato il contenuto di questi dubbi è assolutamente normale.Il dubbio infatti può ricadere sui più svariati ambiti e spostarsi anche con facilità da un argomento all’altro. La difficoltà nel combattere questo disturbo consiste nel non prestare attenzione al contenuto del pensiero, ma alla forma del pensiero, è quella, infatti, ad essere patologica e a causare disagio. Mi contatti per valutare le strategie più idonee alla sua situazione.

      1. Salve a tutti , anche io 34 enne mi rivedo in questo disturbo . Mi spiego meglio . Ho avuto una relazione importante tanto anni fa. Finita malissimo. Poi ho sempre allontanato l’amore sostenendo non mi interessasse . Poi ho conosciuto un uomo . Inizialmente ho fatto la strombetta poi me ne sono innamorata . Solo a dirlo mi viene l’ansia . Siamo andati a convivere dopo 4 mesi. Facciamo Già tanti progetti . Da allora vivo cinquantamila dubbi Che mi bloccano corpo e mente e non mi fanno vivere il mio amore tranquillamente . Sto seguendo un percorso da un terapeuta ma per il momento i dubbi stanno peggiorando . Io voglio abbatterli. Ho letto che bisogna rompere il circolo vizioso di non porsi domande e sarai certezze perché l’amore vive di incertezze però io vorrei vivere serenamente il mio rapporto . Mi manca solo questo . Grazie se gentilmente riuscirete ad darmi un valido supporto .

          1. Salve dottore buongiorno,
            io ho 20 anni e sono fidanzato per la prima volta nella mia vita da quasi un anno con una ragazza mia coetanea, premetto che ho perso la verginità molto prima nel tempo e ho avuto modo di fare altre esperienze, ma per la prima volta si parla di relazione nella mia vita… tutto normale anzi complicità al massimo, ci si diverte, si fa l’amore spessissimo, ma purtroppo nel periodo di preparazione all’esame di maturità abbiamo cominciato a litigare di più soprattutto io per fattori di gelosia, dovuti al fatto che lei è un personaggio pubblico (atleta di pallavolo di altissimo livello) e non so perché mi torna sempre in testa il tarlo e la paura che a lei possa piacere un altro atleta del suo livello che però ha la caratteristica di essere nero di pelle. Premettendo che non sono razzista, io mi ritengo inferiore sia per livello sportivo che caratteristiche fisiche, in quanto lei disse spesso che le piacciono i mulatti e alcuni neri e ho paura che le piaccia questo perché lui le mette like e lei anche, così io di nascosto le ho tolto l’amicizia su instagram con questo individuo. Ora io credo che la mia ossessione derivi dal fatto che a possano piacere queste caratteristiche, lei dice di no però una volta se ne è uscita dicendo che metteva foto carine…. Io non so più cosa fare sto vivendo male e credo di essere un malato di mente ma ho bisogno di superare ciò.
            Scusi il disturbo, Saluti

          2. Buongiorno Francesco,
            Questa è una si quelle situazioni nelle quali più cerchiamo di liberarci di un pensiero più lo alimentiamo.
            Quando chiediamo rassicurazioni al nostro partner è implicito che lo facciamo per una mancanza di fiducia, e il paradosso è che vorremmo poi fidarci della risposta che ci darà, cosa che ovviamente non accade, aumentando ancora di più la sospettosità e la gelosia.
            Stessa cosa vale con i controlli legati ai social. Più controlli effettuiamo, più aumenta il bisogno di controllare per “coglierla in fallo”.
            Se la situazione non è ancora degenerata io proverei semplicemente a vedere come va senza effettuare tutti questi controlli e senza parlare continuamente di questa terza persona.
            Se invece non riesce a liberarsene forse sarebbe il caso di chiedere aiuto ad un professionista.

  5. Gentile Dottore, ho 42 anni e da quando sono bambina ricordo periodi felici a periodi di angoscia, panico, con pensieri sulle malattie, sulla eventuale morte dei miei cari, senso di colpa se ricevevo un regalo costoso, cose che cercavo di esorcizzare pregando, restando sveglia la notte. Preciso che mio papà ha avuto problemi di salute abbastanza gravi quando ero bambina, e tutta la vita l’ho visto prendere lexotan per calmare la paura di ammalarsi nuovamente. Ho sempre avuto paura se mia mamma si allontanava, o che mio papà non tornasse dal lavoro, mi infastidivano le vacanze, i viaggi anche brevi lontani da casa e li vivevo con stati depressivi. Apparentemente pero ho avuto uno sviluppo sereno, sempre brava a scuola, diligente, legata alla mia sorellina più piccola che a differenza mia sembrava solare, socievole, serena. A nove anni, nasce un fratellino, prematuro, viene a casa dopo un mese, lo sento piangere e mi viene il terrore… Che possa morire, non vorrei più stare in casa con lui, ho il panico. Di notte lui piange e io vorrei morire, mi attappo le orecchie. Mio padre ipocondriaco e forse anche io, mia madre una donne forte, sbrigativa, presente, protettiva, ma mai tenera, fisica… Una famiglia unita, una bella casa, sempre perfetta, pulita, curata. A dieci anni mi regalano un cucciolo, tanto desiderato e me lo fanno trovare a casa… Panico, lo rifiuto, vomito, voglio che lo portino via, non mangio per giorni… Alla fine mi riprendo, ma ho paura che muoia. In età adolescenziale iniziano i primi amori, li vivo con timore, alterno fasi depressive a fasi più euforiche, appaganti, totalizzanti. Nelle fasi depressive penso che sono giovane e che non ha senso impegnarsi con qualcuno che tanto non arriverò mai a sposare. Premetto che da bambina già pensavo che non mi sarei mai sposata o avuto figli perché la cosa mi dava inquietudine. Iniziano gli attacchi di panico (sin dagli 11 anni alle medie), e a 16 anni la paura ossessiva di poter essere incinta, pur non avendo neppure avuto rapporti completi, da qui il panico e il desiderio di lasciare il fidanzatino di turno. Provo a parlarne con mia mamma, mi sgrida, mi dice che non e’ una mia amica e che di certe cose non dovrei parlarne con lei. Fino a che, sin dalla prima frequentazione (a 16 anni) non iniziano a sorgermi dubbi ossessivi sulla relazione o sui miei partner, sempre a mettere in dubbio la veridicità dei miei sentimenti in un rincorrersi di pensieri sempre più spaventosi. Sento il bisogno di restare sola, ho paura, anche di essere lasciata, ma come in un circolo vizioso metto in pratica sempre lo stesso copione autodistruttivo. Alla fine resto sola e rinasco… Mi sento piena di energie, non più depressa, dispiaciuta per l’accaduto, ma inizialmente penso, come mi ripetono tutti, che magari non era la persona giusta. E riparto pronta a innamorarmi della persona perfetta per me. Comincio a evitare posti e canzoni e odori che lego ai miei momenti di down perché paradossalmente potrebbero farmi tornare quei pensieri, anche con un nuovo partner. Rendo la mia vita, piano piano negli anni, sempre più abitudinaria, lineare, cercando di limitare gli slanci troppo euforici (non riuscendoci) perché so che gli step successivi sono il panico, le ossessioni e la depressione. Questi pensieri sorgono all’improvviso senza che avvenga un episodio eclatante e in genere in seguito a un attacco di panico. Tipo: e se non lo amassi più? Quando magari fino a poche ore prima mi sentivo serena, normale… Se l’ho pensato allora ho dei dubbi, ma mi piace? Ma io lo amo, ma e’come se una vicina dentro di me mi ripetesse che sono falsa e malvagia e che in realtà non voglio ammettere che non lo amo e voglio lasciarlo. E da lì una lotta estenuante, protratta anche per anni, tra fasi alterne di benessere e deliri ossessivi, che alla fine stremata mi ha sempre portato a lasciare o a essere lasciata dai partner. In queste fasi, perdo gli slanci positivi, non riesco a mangiare, e ho il panico dal risveglio fino alla sera, quando le cose sembrano calmarsi e talvolta sparire, per poi ricominciare il giorno dopo uguali e con pensieri sempre più gravi, per settimane, tanto da dubitare dei miei sentimenti o di essere pazza. Ho ripetuto questo copione sempre per tutta la mia vita e con qualsiasi genere di compagno, anche con quelli scelti con cura, dopo attente osservazioni preventive di tutti i difetti fisici o caratteriali più evidenti che avrebbero potuto farmi sprofondare nel baratro. Talvolta, soprattutto le prime volte e’ capitato che di colpo il pensiero si spostasse dalla mia relazione, ai miei cari, ho avuto per mesi il pensiero fisso continuo di poter uccidere il mio fratellino o i miei genitori e ho temuto la loro vicinanza o la presenza di coltelli in cucina che cercavo di evitare. In quei momenti i dubbi sulla relazione svanivano, ma lo stesso tipo di angoscia con identico malessere si riversava sui famigliari, sino a ritornare sulla relazione. A 24 anni ho interrotto una gravidanza pur amando il mio compagno di allora e nonostante l’appoggio suo e delle nostre famiglie, a causa di questi dubbi ossessivi sul partner o sulla possibilità di far del male al bambino una volta nato. Pensavo di impazzire e non riuscivo a dare voce a queste paure, a spiegarle, per la vergogna e per il modo in cui tutti le liquidavano dicendomi che se non ero sicura era perché non ero innamorata davvero. Dieci anni fa, conosco il mio attuale marito. Ci vado cauta, ma lui mi travolge, ci innamoriamo, c’è passione e dopo un anno inizio a stabilirmi a casa sua. Ripartono questi pensieri, sempre gli stessi, sempre uguali con tutti e il panico, la depressione. Eravamo a una cena di Natale, da amici, mia sorella non stava bene e le capitava spesso, mi e’ venuto un attacco di panico e ho pensato: “mio Dio, ci risiamo”. E A mia sorella viene diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo, dopo anni di panico, sofferenze incentrate su dubbi religiosi, esistenziali, relativi a malattie e possibilità di infettarsi, seguiti da compulsioni come lavaggi estenuanti. Da lì ho intuito che forse il problema potesse essere dentro di me e non fuori, non sulla validità dei miei partner e mi sono rivolta a una psichiatra sostenuta dal mio compagno al quale ho spiegato il malessere. Mi ha curato con zoloft e alprazolam per un anno, diagnosticandomi un disturbo ossessivo/depressivo e per 4 anni non ho avuto nessuna ricaduta… Non avevo mai passato in vita mia un periodo così lungo di serenità pur controllando sempre l’andamento del mio umore e testando costantemente l’attrazione per il mio partner. Dopo 4 anni il pensiero ritorna, abbiamo perso mia suocera per un brutto male e a distanza di mesi ho come un crollo. In realtà vorrei sposarmi e fare tante cose con lui, ma il dubbio di amarlo o meno mi pervade, sono depressa, ho dubbi esistenziali, penso di voler morire piuttosto che vivere così, ma non mi arrendo e riprendo le cure e mi rivolgo a una psicologa dell’ASL. Da allora alterno fasi cicliche di benessere in cui i dubbi scompaiono, mi sento energica, positiva, ci siamo sposati serenamente due anni fa, a fasi in cui all’improvviso il terrore ritorna e tenta di minare ciò a cui tengo di più. Ho imparato che l’uomo perfetto non esiste e neanche le eterne farfalle nello stomaco e anche che vale la pena lottare per qualcuno che ti fa stare bene e che ti ama e che ami per come è. Stiamo affrontando un percorso di procreazione assistita, dopo anni di tentativi. A novembre resto incinta e dopo poche settimane tornano i dubbi, sempre uguali, ma anche sulla gravidanza, dubito di volerla davvero o almeno, la mia testa insinua in me questo dubbio atroce. Perdo il bambino. Riprendo le cure e a dicembre torno in me e torna l’amore, lo slancio. Riproviamo e a gennaio sono di nuovo incinta. Felicissimi, diminuisco le medicine e a febbraio in accordo proviamo a interrompere gli incontri con la. Psicologa. Passano 3 mesi, e tutti in quarantena, ma siamo sereni, il piccolo cresce e io sto bene. Ma il covid si porta via mio suocero. Mi sento soffocare, ci facciamo forza pensando alla gravidanza. Facciamo il b test….. Io da sola in ospedale per il. Covid e mio marito fuori che aspetta e mi dicono che qualcosa non va. Dobbiamo interrompere la gravidanza, la bambina ha una trisomia 13, incompatibile con la vita. Ho pensato che sarei morta dal dolore, ho pianto per giorni con mio marito che pur soffrendo ha saputo farmi forza. Ci siamo ripresi a fatica. La nostra vita sessuale in questi ultimi anni ha rallentato, il fatto di non riuscire a rimanere incinta mi ha un po bloccata come se la cosa avesse solo quello scopo e perdesse in spontaneita.Ma per il resto tutto sembra tornare piano piano a posto, ridiamo, facciamo progetti. Quando mi riprendo è proprio come se le fasi down non facessero parte di me, né i dubbi, né i pensieri. E alla domanda normale sulla veridicità dei miei sentimenti rispondo serenamente. Anzi sono più io a essere gelosa o a die ti amo. Ed ecco che ora, pronti per un nuovo ciclo di fivet i dubbi ritornano improvvisi, dopo un generico attacco di panico mentre pensavo alla salute di mio papà, alla morte, ma sempre legati a mio marito con domande del tipo: se non facciamo sesso è perché qualcosa non va? Non e’ che non lo ami abbastanza e se lo hai pensato deve essere vero e allora potresti lasciarlo? Ma io lo amo e penso di non desiderare altro. La psicologa mi supporta e mi tiene con i piedi per terra quando parto dietro a quelli che lei definisce deliri su mio marito e lo psichiatra mi ha aumentato le dosi delle medicine, ma mi sento stanca, consumata e non so più quale sia la verità, chi sono io e quale parte di me e’ quella a cui dovrei dare ascolto. Le scrivo perché nel pieno di questa fase disperata avrei bisogno di rassicurazioni o di qualsiasi cosa che possa farmi riprendere. Mi fido della psicologa che mi segue e anche dello psichiatra, ma quando sto male così cerco rassicurazioni per non mandare a monte di nuovo la mia vita. Mi scuso per il lungo racconto, ma sono disperata… Daniela

    1. Salve Daniela, purtroppo le ossessioni a volte finiscono su delle tematiche ‘ragionevoli’ pertanto siamo tentati di assecondarle fino all’estremo.
      Questo accade anche a chi ci circonda e, purtroppo, può accadere anche agli psicologi.
      I disturbi con base ossessiva insorgono solitamente proprio da piccoli e nel tempo tendono a cambiare forma e contenuto. Pertanto se da ragazzina la paura della morte dei suoi cari poteva essere una tematica ‘ragionevole’ per una bambina, con il passare del tempo le paure ‘ragionevoli’ sono diventate quelle relative alle relazioni, per poi spostarsi sulla ‘ragionevole’ paura di avere un figlio.
      In questi casi il problema è proprio tutta questa ragionevolezza che fa sì che chi è attorno a noi, e anche i medici a cui ci rivolgiamo per affrontare questo tipo di problema, ritengano anche loro ‘ragionevoli’ questi nostri pensieri e finiscono per assecondarli, cercando di ‘curare’ il contenuto del pensiero e perdendo di vista quello che è il vero problema, ossia la ‘forma’ del pensiero.
      Inoltre possiamo essere portati a pensare che proprio perché il pensiero cambia nel tempo allora non abbiamo un disturbo unico, ma magari siamo semplicemente troppo ansiosi o troppo attenti o troppo preoccupati.
      Per quanto riguarda la fivet, purtroppo, il sesso nelle coppie che affrontano un percorso del genere diventa una forzatura, un obbligo, e perde sia di spontaneità che di piacevolezza, facendo di conseguenza calare il desiderio.
      Capisco benissimo la sua ricerca di rassicurazioni e la riconosco molto bene come sintomo specifico del disturbo, però purtroppo questa è la cosa più dannosa che possa fare chi si trova nella sua situazione, per cui mi perdonerà se non la rassicuro, poiché concorrerei a peggiorare ulteriormente la sua situazione.
      Grazie per aver condiviso la sua storia.

  6. Buonasera dottore, io mi ritrovo in molte cose che ha detto nel video e purtroppo vivo questa situazione da 6 anni. Non riesco ad avere una relazione “normale” con una ragazza perché non sono convinto dei miei sentimenti e così preferisco vivere una storia a distanza evitando di impegnarmi seriamente facendo soffrire entrambi. Soffro moltissimo per questa situazione ma non riesco ad uscirne fuori, le ansie mi impediscono di sentire ciò che provo veramente per lei. Inoltre compulso continuamente sui suoi difetti fisici e la confronto sempre con le altre che mi capita di incontrare finendo per pensare che forse con quella o quell’altra sarei più felice e non avrei questi problemi. Sto molto bene con lei ma a volte mi fisso su ciò che potrebbero pensare gli altri di lei come se in qualche modo questa cosa potesse sminuire il mio ego. Mi vergogno e riconosco la bruttezza di ciò che dico ma è ciò che penso spesso. Ho intrapreso anche un percorso con uno psicologo che però non riesce ad aiutarmi molto e non crede che io abbia questo tipo di disturbo ma che forse non è semplicemente la persona giusta. Tutti, forse a ragione, mi consigliano di chiudere questa relazione ed io ci ho provato più e più volte, ma dopo essermi sentito liberato da un peso enorme sono tornate le ansie per l’ eventuale scelta sbagliata e mi sono sempre ravvicinato a lei. Mi sento in colpa per qualsiasi scelta faccia con lei e sento un senso di impotenza davanti a questo problema che non mi permette di vivere a pieno. Grazie per il video.

    1. Salve Giovanni, la descrizione che fa è abbastanza tipica di questo tipo di problema, ma ovviamente senza conoscerla direttamente non posso fare diagnosi.
      A volte può capitare che, a prescindere dalla bravura di uno psicologo non nasca quella relazione fondamentale per la risoluzione di un problema, in tal caso ad esempio, se con un mio paziente mi rendo conto di essere bloccato, sono io stesso a inviarlo ad un altro collega poiché, probabilmente, la relazione necessaria alla risoluzione del problema non si è creata. A questo punto è probabile che con un’altra persona si venga a creare una utile relazione terapeutica e che si riesca a risolvere il problema.
      Una delle trappole tipiche del disturbo di cui parlo nel video è proprio quella di cercare rassicurazioni dagli altri, chiedere (e ricevere soprattutto) consigli che dovrebbero aiutarci a decidere, mentre in realtà ci fanno sentire ancora più insicuri.
      Grazie per la condivisione, Andrea Iengo.

  7. Salve
    Sto insieme alla mia ragazza ( la prima ed unica spero) da quasi un anno, circa tre settimane fa mi sono svegliato di notte con delle domande fisse in testa… La amo? È lei quella giusta?
    Io sono convinto e sicuro dei miei sentimenti ma è come se in questo periodo fossere offuscati dalle continue domande che mi faccio.
    Appena rispondo ad una domanda ne esce un altra, piango quasi tutti i giorni perché io la amo veramente e non capisco cosa mi stia succedendo
    Grazie per la risposta

    1. Salve Nicolas, quello che sta descrivendo potrebbe essere l’inizio di un doc da relazione, se la cosa è iniziata adesso e non ha altri disturbi correlati (ad esempio il farsi continue domande anche su altri argomenti che possono essere anche molto diversi tra loro; altri tipi di doc; attacchi di panico… ) può vedere cosa accade se smette di rispondere alle domande e cerca di non parlare di questa cosa, è possibile che se è solo all’inizio possa rientrare solo con queste indicazioni. Altrimenti se è un disturbo presente da più tempo o che si intreccia con altre difficoltà le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia per risolvere il problema. Grazie per aver condiviso sua tua esperienza, Andrea Iengo.

      1. Per altri tipi di domande cosa intende?
        Mi capita di pensare mentre parlo con qualcuno a cui voglio bene a brutte cose ad esempio :parlo con un amico e intanto penso, e se in realtà mi stesse antipatico?
        Io so che non è così ma allora perché lo penso? È davvero brutto vivere con questi pensieri soprattutto rivolti alle persone che amo

        1. Sì, mi riferisco anche a questo tipo di domande che arrivano all’improvviso e non si riescono a mettere a tacere con le classiche rassicurazioni o con i vari ragionamenti che è portato a fare.

          1. Farsi le domande è normale, la parte problematica risiede nel non riuscire a non rispondere alle domande, perché come ha giustamente scritto nel primo commento, ad ogni risposta esce fuori una nuova domanda.

          2. Sono domande che non mi sono mai posto… E adesso che ho trovato la ragazza giusta per me perché devo fare così… Mi passa anche l’idea che io lo stia facendo apposta (non è cosi in realtà) ma dopo 3 settimane di dubbi è normale dubitare di tutto.
            Non capisco perché prima se volevo una cosa era semplice, ora so cosa voglio ma mi pongo mille domande che mi portano a pensare: lo voglio veramente?

          3. Salve
            Scusi il disturbo di nuovo, ma stamattina mi balena in testa l’idea che io mi sia stancato di tutto, spero che non sia cosi, sembro senza emozioni oggi… Ovviamente ho le solite domande in testa a cui non riesco a non rispondere

          4. Salve Nicolas, le suggerisco caldamente di iniziare una psicoterapia il prima possibile. Da quanto mi dice probabilmente non si tratta di una condizione destinata a risolversi da sola.

      2. Salve dottore il mio nome è Jimmy e da qualche mese ho intrapreso una relazione a distanza con una ragazza bellissima l ho inseguita tanto e alla fine lei mi ha concesso di vederla dal e iniziare questa relazione il problema è che ho delle voci nella testa che giocano a farmi del male giocano a dirmi che non la amo e che non è bella e che la sto solo prendendo in giro e qualche giorno fa spinto da queste voci stavo per lasciarla tramite messaggio però mentre lo scrivevo piangevo e tuttora piango alla sola idea di perderla quindi so che qeuste voci sono false però non riesco a liberarmene e non so cosa fare soffro terribilmente e ho paura che queste voci rovinino una relazione che ho tanto desiderato con una ragazza con cui voglio costruire un futuro io ho 22 e lei 24 anni ho provato a pregare ho provato a parlare con i miei psicologi e anche con la mia famiglia e amici più stretti voglio solo trovare la pace la scongiuro mi aiuti se può grazie in anticipo

        1. Salve Jimmy,
          bisognerebbe approfondire la situazione, potrebbe effettivamente trattarsi di un disturbo ossessivo e, se è così, parlarne con tante persone peggiora la situazione, ma questo glielo può dire solo uno specialista.
          Ha detto di aver già parlato con altri psicologi, cosa le hanno detto? Se vuole un secondo parere può fissare un appuntamento da questo calendario Prenota una visita
          Nel frattempo eviterei di prendere decisioni affrettate riguardo la sua relazione.

    2. Salve Nicolas, da quello che descrive potrebbe essere l’inizio di un doc da relazione. Se non ha altri disturbi correlati ed è iniziato da poco tempo (nell’ordine di settimane, più che di mesi) e se non ci sono altre problematiche correlate (ad esempio dubbi continui su altre tematiche, attacchi di panico, altre forme di doc…) può provare semplicemente a ignorare le domande senza sforzarsi di rispondere (come se si trattasse di un rumore di fondo) e cercare di non richiedere rassicurazioni. In questo caso il disturbo potrebbe rientrare senza grosse difficoltà. Altrimenti le suggerisco di iniziare un percorso di psicoterapia assicurandosi che la persona a cui si rivolge conosca questo specifico problema, altrimenti c’è il rischio concreto di alimentare le ossessioni. Grazie per aver condiviso la sua esperienza, Andrea Iengo.

  8. Buonasera, sono insieme al mio ragazzo da tanti anni, l’anno scorso abbiamo avuto un bimbo. Mi ritengo una ragazza molto fortunata. Da qualche anno soffro di attacchi d’ansia che sono sfociati in dubbi ossessivi sul mio amore verso di lui. Mi metto alla prova tutte le volte che mi passa un ragazzo davanti, chiedendomi se mi piacesse e provando a vedermi ipoteticamente con lui; tutto questo mi destabilizza e crea un forte disagio dentro di me.. Sento di amare il mio ragazzo ma non lo posso confermare difronte a questi dubbi.. Tutto questo ha avuto inizio da poco prima che andassimo a convivere. Ho provato ad affidarmi prima ad una psicologa poi ho voluto cambiare andando da un’altra, per entrambe si tratta di un calo del sentimento verso il mio partner ma io credo non sia così.. Ho provato così a non credere alla mia mente e lasciare andare ogni pensiero. Pian piano vedo che i momenti di panico si diradano ma quando attraverso periodi di forte stress lavorativo o per altro, si ripresentano. Lei mi consiglia di credere a me stessa o di credere a quello che mi hanno detto le psicologhe? Grazie

    1. Salve, la domanda in questione probabilmente non è corretta. Da quello che mi dice sta provando a risolvere questo dubbio misurando in qualche modo il “quantitativo” di amore che prova per il suo ragazzo. Ma come si sarà resa conto facilmente, non esiste un metro per l’amore. Esistono dei comportamenti e dei pensieri che pensa possano essere indice di ciò che prova. Non si tratta quindi di credere alla risposta che si dà da sola o alla risposta che le danno le psicologhe, ma di mettere in dubbio la correttezza della domanda stessa. Il problema non è che pensa ad altri ragazzi, ma che prova disagio quando accade.

  9. Salve… Sono un ragazzo di 29 anni, e vivo una storia da nove anni con la mia compagna… Da premettere che conviviamo da circa un anno… E abbiamo cercato di acquistare casa… Lì comincia la mia e agitazione e nascono i miei dubbi sulla mia relazione domande continue: se è la relazione giusta, se amo veramente la persona che ho accanto, ecc… Per ogni risposta che cerco di dare arriva una nuova domanda.
    Così dopo qualche giorno le dico tutto quello che sta accadendo e lei decide di tornare dai suoi, io ero disperato però credo che abbia fatto bene e che Cmq sarebbe stata la cosa giusta per entrambi. Ma appena ci allontaniamo comincio a pensare al modo per riallacciare i rapporti comincio a cercarla.
    Da lì la mia ansia comincia a indebolirsi, ma le mie domande continuano.
    Quando trovo risposte positive o ricerco sul web situazioni simili e capisco che il mio amore x lei c’è ancora mi sento meglio e sollevato… Quando le risposte sono negative allora ricomincia tutto il rimuginare su ogni situazione, quando ci vediamo cerco di capire cosa sto provando e cosa no… Dopo un paio di settimane comincio a sentirmi tranquillo quando ci vediamo, e cominciamo a vederci più spesso… Ma ad un tratto rieccoci punto a capo.
    Sto seguendo una psicoterapia da circa un mese… Ma ancora non ho un orientamento da seguire… Ora I miei pensieri dicono se sei in ansia vuol dire che non puoi stare con questa persona… Ma nel mio profondo so che io voglio lei nel mio futuro… Quando ho queste crisi mi viene da allontanarmi ma appena i sintomi calano ricomincio a cercarla con tutte le mie forze.
    Non so cosa fare e pensare… Io vorrei una vita con lei ma senza queste domande e dubbi che non mi fanno essere sereno.
    Io vorrei stare con lei, la mia paura è anche questo continuo senzo di agitazione e battiti accelerati mi possono nuocere gravemente. A volte percepisco che è questa situazione ansiosa che non mi permette di stare bene con lei. Che se questi sintomi si facessero da parte allora potrei stare con lei serenamente. Premetto che in questi anni e successo qualche volta di avere qualche dubbio ma poi dopo qualche giorno andava via e tornava tutto a gonfie vele… Ma ora con un impegno così importante da prendere non posso proseguire con queste domande e dubbi che sembrano così assillante. Dopo l’ennesima crisi ci allontaniamo di nuovo e io non riesco proprio a capire sé la mia paura più grande di scoprire di non amere più la mia ragazza o se sono fissazioni e pensieri che mi agitano tanto da allontanarmi….grazie mille

    1. Salve, quando ci troviamo a prendere delle decisioni importanti, dentro di noi si fa strada l’idea di dover fare la “scelta giusta”. Quando si parla di futuro, tuttavia, siamo costretti ad agire in un contesto in cui non abbiamo tutte le informazioni necessarie per effettuare questo tipo di scelta. Purtroppo siamo cresciuti in una società in cui il mito delle scelte giuste è molto presente e abbiamo finito per crederci davvero. Nella vita reale siamo tutti chiamati a rispondere a domande di cui nessuno ha le risposte. In questo caso il problema non è tanto riuscire a trovare la risposta “definitiva” quanto smettere di angosciarsi davanti a questi dubbi.

      1. Buongiorno…. Vorrei farle una domanda…. Come si può capire se questi dubbi, pensieri sono frutto di un ossessione, di un doc da relazione e non sono invece segni di una perdita di sentimento verso il proprio partner?

        1. Salve Alessandro,
          Per valutare se si tratta di pensieri ossessivi o di una normale perdita di interesse verso una persona si può indagare innanzitutto l’emozione legata ad esempio al pensiero di lasciare il proprio partner: se proviamo paura (non la paura di come dirlo per non ferire l’altro o la paura di affrontare una situazione nuova, ma proprio la paura che a causa dei pensieri lo lasceremo) questo può essere un indizio di un pensiero ossessivo. Anche il modo in cui compaiono i pensieri può darci degli indizi: i pensieri ossessivi sono infatti intrusivi, ci troviamo a pensarci quando non vorremmo e, in particolare i dubbi, richiedono molte energie, tanto che ci si trova spesso davanti a persone che hanno “esaurito” le energie mentali a causa di quella domanda a cui non riescono a trovare risposta. Infine un altro indizio è legato ad altro dubbi che cadono su altre aree della vita o alla presenza di compulsioni di qualche tipo. Una struttura ossessivo compulsiva di solito non è confinata ad un unico aspetto, ma è visibile anche in altri aspetti.

          1. Salve dottore, io da piccolo avevo l’ossessione di lavarmi sempre le mani all’età credo di circa dieci anni e cercavo poi rassicurazioni a mio fratello o ai miei genitori se lo avessi fatto nel modo giusto, arrivati all’età di circa 14 anni avevo paura di poter far male ai miei familiari, poi controllavo ripetutamente i fuochi del gas ecc… Ad oggi mi trovo in questa situazione ma è la prima volta che vado in terapia, di dubbi nella mia relazione negli anni gli ho avuti ma non dovendo prendere decisioni importanti non li davo peso e dopo qualche periodo sparivano. Ma ad oggi dovendo prendere una decisione importante non riesco a venirne fuori, ora in questi giorni il mio livello d’ansia si è abbassato significamente perché non rispondo più a queste domande e non cerco di smontare e scacciare queste pensieri e non cerco di dare una spiegazione a tutto questo. Ma i miei dubbi e pensieri restano anche se non sono per ora oggetto di forte ansia come nei giorni passati.

          2. Salve Alessandro,
            Da quello che dice sta combattendo da parecchi anni con ossessioni e compulsioni, smettere di rispondere alle domande è il primo passo indispensabile per venirne fuori, ma i disturbi ossessivi vanno affrontati in tutte le loro parti prima di potersi dire risolti. Per cui è probabile che dovrà affrontare anche altri “residui” ancora non risolti, prima di potersi definitivamente liberare di questi dubbi. Se l’ansia in questo periodo sta diminuendo è il segno che è sulla strada giusta. Prosegua così e faccia attenzione a non cercare ulteriori rassicurazioni, per evitare di riattivare i dubbi. Andrea Iengo.

      2. Salve dottore, dopo svariati giorni di serenità e nel quale riuscivo a gestire qualche stato di agitazione, abbiamo deciso di riprendere a vedere di acquistare. Un appartamento,be nei primi giorni ero agitato ma credo di aver gestito bene la cosa, ma ora sembra che stiano ritornando i pensieri con intensità maggiore come i primi periodi…questo mi angoscia molto …ora mi chiedo perché accade questo ogni qualvolta cerco di fare questo passo? Questi pensieri avvolte mi convincono che c’è qualcosa che non và nella relazione, ma nello stesso tempo non vorrei perdere una persona che è molto importante x me.

        1. Salve Alessandro,
          il meccanismo del dubbio, soprattutto quando è di lunga data, necessita di un certo tempo per essere completamente smontato. Inoltre tende ad avere per sua natura un andamento oscillatorio. Il meccanismo da applicare è sempre quello di bloccare le risposte per inibire le domande, facendo attenzione a non provare a bloccare invece le domande, cosa che fa peggiorare la situazione.
          In molti casi la relazione ‘reale’ non c’entra con i dubbi, per cui anche interrompere la relazione e intraprenderne una con un’altra persona porta semplicemente a riproporre lo stesso schema anche con la nuova persona.
          Per questo motivo, quando i dubbi non si sciolgono facilmente suggerisco di intraprendere una psicoterapia.

          1. Grazie dottore per la risposta, segua una psicoterapia da circa due mesi e mezzo,di fatti dopo qualche tempo ho avuto i primi giovamenti tra alti e bassi ….ma appena tocco questo tema ecco che ritorna tutto

          2. Tenga presente che è un processo che richiede un po’ di tempo. Faccia attenzione se si accorge che non appena parla dei dubbi sulla relazione questi aumentano, è possibile che non stia lavorando sul meccanismo del problema, ma che stiate semplicemente provando a trovare la risposta ai dubbi. E questo non fa altro che peggiorare la situazione. È una cosa che capita piuttosto spesso quando si chiede aiuto per un presunto problema di coppia e invece il problema è un disturbo ossessivo.

          3. Buongiorno dott. Volevo chiederle da quello che le arrivato secondo lei la mia persona rispecchia i canoni per un disturbo ossessivo? E volevo dirle che quando ho questi picchi di agitazione e ansia con questi pensieri che mi assalgono, ho il bisogno urente di allontanarmi se non addirittura di porre fine alla mia relazione, la notte non riesco a dormire bene ,ma io non vorrei una vita senza lei, o non riesco a immaginare il pensiero di non rivederla più…. grazie

          4. Salve Alessandro,
            chiaramente questo è solo un blog e non c’è modo di fare un’ipotesi diagnostica senza dei colloqui approfonditi. Posso dirle che da quello che racconta non si può escludere che ci sia un disturbo del genere. Anche il fatto che parlarne faccia aumentare i dubbi è abbastanza tipico di questo tipo di disturbo. Ma sicuramente la persona che ne sa di più in questo momento è il terapeuta a cui si è rivolto, per cui le suggerirei di chiedere a lui conferma di questo. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e le auguro una buona serata.

          5. Grazie mille dottore….spero riesca ad uscire da questa situazione…perche con lei ho sempre progettato la mia vita, di periodi con dei dubbi insistenti durante gli anni ci sono stati, ma non avendo la necessità di prendere decisioni nell’immediato questi poi sparivano per tornare alla normalità. Ma ogni qualvolta c’è da compiere un passo importante eccoli li di nuovo presenti e vivi. Grazie ancora

          6. Grazie mille dottore…..spero di uscire da questo problema perché ho progettato la mia vita con lei….anche se di dubbi ne ho avuti durante la nostra storia ….ma così come si fanno forti nel momento in cui dobbiamo fare un passo importante mai….. grazie ancora

          7. Salve dottore, da quando si è riacceso tutto, mi arrivano in continuazione pensieri del tipo non l’amo, appena smentisco questo ne arriva un altro , provo ansia quando sto con lei quindi devo lasciarla….e così via con altri pensieri simili da un minuto all’altro….ma io non riesco a vedere una vita senza lei ….ma non riesco a stare tranquillo con questi pensieri…. perché appena ne contraddico uno se ne presenta un altro, non so più cosa fare e soprattutto a cosa credere….

          8. Salve Alessandro, da quello che dice il problema è proprio il suo combattimento contro questi pensieri che non fa altro che farne arrivare degli altri, purtroppo pensiamo di poter controllare i nostri pensieri, quando invece basta guardarsi intorno per capire che è solo un mito, alimentato spesso proprio da chi più dovrebbe sapere come funziona la mente umana. Quello che va combattuto non è il contenuto del dubbio (la amo o non la amo?) ma la struttura del dubbio, che è quella che ci costringe a trovare una risposta a queste domande e che poi ci presenta altre domande mano a mano che rispondiamo alle precedenti. Se vuole un secondo parere può contattarmi per fissare un appuntamento online e valutare la sua situazione. https://www.terapiabrevenapoli.it/#contatti

          9. Cmq dottore….sì mi capita che quando parlo dei dubbi con i miei amici e parenti questi diventano più insistenti ed aggressivi…che peggiorano con il cattivo umore…mi capita di passare intere giornate a pensare sempre le stesse cose : se la amo veramente? Se questi blocchi sono dovuti a l’ansia di fare un passo importante oppure se e qualche problema nei miei sentimenti che scaturisce questo blocco.? Avvolte arrivo al punto di pensare di chiudere la relazione ci ho anche provato ma dopo qualche giorno di quiete comincio a cercarla di nuovo dicendo che sto perdendo la persona che amo veramente e che tutto questo è colpa di un disturbo d’ansia, e avvolte penso il contrario,e così che entro in vortice infinito.

  10. Salve Dott., vivo una relazione da un anno e mezzo con un ragazzo, per lo più caratterizzata dalla distanza sin dall’inizio in quanto viviamo in due differenti città. Abbiamo fatto in questo periodo tantissimi sacrifici pur di passare del tempo insieme e sconfiggere i km che ci separavano.
    Puntualmente però ogni tot. di mesi vengo presa da continui dubbi, come quelli da lei citati tipo: ma ne sono davvero innamorata? se non sento la sua mancanza forse è perchè non lo amo davvero oppure se sono tranquilla senza di lui allora forse sono destinata a stare da sola e lasciarlo.
    Ci sono momenti in cui sento un forte sentimento e vivo serena e tranquilla la mia relazione alternati però da questi periodi bui che si ripresentano ogni 3 mesi circa caratterizzati quindi da totale insicurezza.
    Non so come uscirne, ho paura di lasciarlo perchè temo di prendere una scelta sbagliata, ma soffro nel vivere così e nel vedere lui passare sopra con difficoltà ai miei continui dubbi.
    La ringrazio

    1. Da quello che scrive sembra che condivida i suoi dubbi con lui. Se fosse una cosa estemporanea andrebbe bene parlare di queste cose con il partner, ma se si tratta come mi sembra di capire di dubbi che tornano ciclicamente, le suggerirei di provare a non parlarne quando arrivano e di comportarsi come se tutto fosse normale e di vedere se, smettendo di cercare rassicurazioni, i dubbi rientrano da soli.
      In caso contrario le suggerisco di chiedere una consulenza psicologica per valutare le opzioni migliori per risolvere la sua situazione.

      1. È una persona che mi conosce e pertanto conosce anche il momento dei dubbi. Le mie insicurezze sul sentimento nei suoi confronti sono una costante nella nostra relazione, qualcosa dovrà pur significare. Come si fa ad allentare il pensiero quando compaiono?

        1. In realtà in questi casi spesso i dubbi non significano nulla. Ed è il nostro cercare di dargli un significato che ci fa soffrire.
          Proprio per questo le suggerisco di smettere di parlarne per vedere se, smettendo di dare importanza ai pensieri, questi possano allentare la presa.
          Ovviamente non si tratta di una cosa semplice da fare, ma il principio è che se si tratta di dubbi ossessivi, come nel doc da relazione, la soluzione passa attraverso:
          -smettere di parlare del problema
          -smettere di cercare rassicurazioni
          -evitare di rispondere ai dubbi che arrivano
          -evitare di mettersi alla prova in maniera fisica o immaginativa (ad esempio per vedere se si ‘sente’ quello che pensiamo di dover sentire, se ci sentiamo attratti da altre persone e così via)
          queste sono infatti le trappole che invece di risolvere il problema lo hanno creato e lo alimentano.

  11. Salve Dr Iengo,
    Partendo dal presupposto che non ho mai avuto una relazione in vita mia, ho 20 anni e mi sono imbattuta nella mia prima relazione che vorrei diventasse davvero seria 2 mesi fa, solo che da 3 settimane a questa parte ho cominciato a domandarmi se la amo veramente, io sono consapevole al 100% di esserne innamorata quindi questo mi provoca disagio come se ci fossero due me nella mia testa che lottano e mi sento in colpa nei confronti della persona in questione poiché per nulla al mondo potrei ferirla, ho provato a parlarne con amici ma avendo già passato attacchi di panico e ansie mi hanno detto che per una persona come me è del tutto normale provare determinate “paranoie”, non vorrei mai mettere fine a questa relazione ma certe volte questi pensieri che mi faccio mi portano a chiedermi se magari questa relazione è la cosa giusta per me nonostante io a mente lucida sappia perfettamente la risposta, come posso fare?

    1. Salve Federica,
      da quanto mi racconta siamo in una fase iniziale di una prima relazione. Insicurezze e dubbi sono normali, così come un’aspettativa molto alta rispetto a questa prima esperienza.
      Quello che le consiglio di fare è di viversi la relazione smettendo di parlare dei sui dubbi agli amici e anche alla persona in questione.
      Interrompa anche le ricerche su internet che hanno la stessa valenza della ricerca di rassicurazioni: cioè peggiorano la situazione.
      Gli attacchi di panico in alcuni casi possono essere un ‘accessorio’ di un altro disturbo, come ad esempio proprio di un disturbo ossessivo compulsivo, per cui valuterei se magari questa tendenza a farsi troppe domande fino a bloccarsi è presente anche in altri ambiti della sua vita, se ci sono delle compulsioni magari anche fisiche, o se invece è solo legato alla relazione che sta vivendo; nel primo caso potrebbe essere utile quantomeno una consulenza psicologica per valutare la situazione, altrimenti se è legato solo alla relazione attuale probabilmente aspetterei per vedere l’evoluzione della situazione.
      Tenga presente che il modo migliore per far andare male qualcosa è sforzarsi di farla andare bene.
      Andrea Iengo.

  12. Salve dottore. Da 1 anno ho una relazione con un ragazzo, tutto andava per il meglio, entrambi innamoratissimi, davvero la persona della mia vita. Una sera circa 6 mesi fa dal nulla come una doccia fredda, mi viene un dubbio insensato, senza nessun avvenimento mi chiedo “ e se non lo amassi ?”. Da lì i dubbi hanno chiamato altri dubbi, ho iniziato ad avere attacchi d’ansia e di panico, mi è davvero crollato il mondo addosso, ed io non volevo credere a quello che pensavo. L’ansia continua tutt’ora ad esserci, a tratti più forte, mentre in determinati momenti sembra essere andata via, e quando stiamo insieme e sto bene mi sento “ innamoratissimo “ come prima, e solo poco dopo che però i dubbi ritornato. È un circolo che non finisce mai, ed ogni volta che stiamo insieme cerco di captare come un radar le mie emozioni, se sono positive o negative.

    1. Salve Giovanni,
      purtroppo siamo stati sempre bombardati dall’idea che l’amore sia qualcosa al di sopra di ogni dubbio e pensiamo che anche solo il fatto di dubitarne sia la prova del fatto di non essere innamorati.
      Al tempo stesso il fatto di cercare volontariamente di sentire una determinata emozione e capire se sia positiva o negativa viene dall’idea che dentro di noi ci sia una parte ‘autentica’ che sente quello che è vero e una parte che per qualche motivo dovrebbe invece cercare di ingannarci… In realtà nel momento in cui noi stiamo cercando di capire che emozione stiamo provando già siamo all’interno di un ragionamento razionale, dove tutto viene influenzato dai nostri pensieri, dalle nostre convinzioni, dalle nostre esperienze e forse anche dalle nostre emozioni, ma non possiamo distinguere quale di queste cose ha maggior peso.
      La soluzione a tutto questo per poter vivere serenamente è quello di accettare che alcune domande non hanno una risposta.
      Smettere quindi di cercare questa risposta che altrimenti continuerà a perseguitarci, rovinandoci tutte le relazioni che abbiamo ora e che avremo in futuro, in un circolo vizioso dove l’insoddisfazione cresce sempre di più.
      Ricordi che ogni volta che prova a sentire cosa prova per il suo partner sta aumentando la possibilità di sentire proprio quello che non vorrebbe sentire, senza alcuna possibilità di discernere tra un’emozione reale o un’emozione che si è costruita in virtù del fatto che si sta ponendo quella domanda.

  13. Salve dottore. Ho 20 anni,una bellissima famiglia,un trascorso familiare sereno,sono fidanzata. All’età di 14 anni sono venuta a conoscenza della malattia autoimmune di mia mamma(per fortuna tenuta in maniera ottimale sotto controllo). All’inizio ho sofferto ed ero spaventata,ma vedendo il suo stato fisico mi sono tranquillizzata con il tempo. L’ho accettato,anche se mi ci è voluto del tempo. All’età di 16 anni mi sono fidanzata,con un ragazzo splendido. La mattina mi svegliavo con un pensiero felice ed era la presenza del mio ragazzo. Qualsiasi cosa andasse “storta” ero tranquilla all’idea di averlo accanto. Lo scorso anno ho avuto vari episodi di ipocondria,ero convinta di essere malata,nonostante i vari controlli medici mi sentivo in continuo allarme. Ricordo di essermi sentita strana anche il giorno della morte di Nadia Toffa. A dicembre il mio ragazzo parte per un viaggio e ci sentiamo poco e niente. Inizio a stare male,a sentirmi preoccupata. Non avevo paura che mi tradisse,ma che gli capitasse qualcosa. Anche perché doveva prendere l’aereo e io ho una terribile paura di questo mezzo. Ho pensato tra me e me,quando tornerà sará tutto ok. Al suo rientro ho continuato a star male,a sentirmi agitata di continuo. A questo si aggiungeva tachicardia,nodo in gola,paura generale. Sembrava andar meglio quando una mia amica mi racconta di dubbi patologici riguardo la sua relazione. Inizia a descrivere tutti i suoi pensieri,in un primo momento ho ascoltato con distacco. Quasi tra me e me ho pensato “cavolo,menomale che io non ho questo problema”. Dopo qualche giorno ricordo di aver guardato il mio ragazzo e mi sono chiesta “ma lo voglio davvero ?” Lì per lì ho detto “certo,ma che domande!” Con il passare dei giorni però la domanda diventava incessante,quasi un tormento. “Ma sei sicura? Lo vuoi davvero ?” Poi sono passate a delle affermazioni,del tipo “non lo ami. Dovresti raccontargli tutto. Sei una brutta persona,non lo lasci perché non hai coraggio”. Quando stavo con lui però stavo così bene,allora ho deciso di mostrare indifferenza nei confronti di questi pensieri e conseguentemente nei confronti delle sensazioni. Non sono uno psicologo,ma ho capito di dover utilizzare questo atteggiamento perché con lui tutto si placava,senza di lui i dubbi tormentavano. E ho capito di essere molto fragile e vulnerabile. Io so perfettamente che le relazioni,soprattutto a lungo termine ,cambiano nel tempo e l’amore assume vari stati. Ma la presenza di questi pensieri è bruttissima. In questi mesi erano quasi andati via,fino a che pochi giorni fa ho avvertito dell’ansia mentre ero con lui ed è stata la scintilla che ha fatto rifiorire i pensieri. Vorrei sapere se ciò che ho fatto fino ad ora è giusto,vorrei il parere di un esperto. Se possa trattarsi di doc. Qualcosa mi dice che i miei pensieri non sono veri,ecco perché scrivo qui. Io con lui mi diverto,mi tranquillizzo,ridiamo e scherziamo. Mi fido di lui. È un rapporto bello che non voglio rovinare. Inoltre in questi giorni mi è venuta la paura che possano essere presenti sempre questi pensieri e mi impediscano di creare un futuro con lui. A volte mi sento distaccata da lui e ho paura che si sia rotto qualcosa,che questi pensieri mi abbiano allontanato da lui o è una condizione naturale che non accetto. Grazie per l’attenzione,lei nel suo piccolo aiuta tuti noi. Mi firmo così,coraggio. Perché spero di trovarlo e superare tutto questo,credendo e fidandomi di me stessa.

    1. Gentile lettrice,
      innanzitutto la ringrazio per aver condiviso la sua storia, le relazioni sentimentali sono fatte per loro natura di alti e bassi, ma qui è probabile, come giustamente si chiede, che siamo in una situazione un po’ più complicata di una normale preoccupazione sulla propria relazione.
      Ovviamente non è possibile fare una diagnosi da un messaggio, ma la cosa di aver avuto forti preoccupazioni riguardo la sua salute e anche riguardo il fatto che potesse accadergli qualcosa in aereo sono aspetti da non sottovalutare.
      Quello che ha fatto finora è un buon inizio ed è possibile che riesca a tenere sotto controllo il tutto semplicemente continuando in questo modo: cercando di non rispondere alle domande che arrivano di volta in volta.
      Attenzione anche a non soffermarsi sulle sensazioni che prova o non prova come se fossero la risposta definitiva al problema, anche quelle sensazioni infatti rischiano di essere modificate dal fatto stesso di sforzarci di sentirle.
      La cosa da tenere sotto controllo è la tendenza a voler controllare i propri pensieri, come se questi fossero la “verità” assoluta.
      Infatti è assolutamente normale avere dei pensieri non coerenti con le nostre credenze o con i nostri desideri. La mente pensa continuamente, non dobbiamo dare peso ad ogni suo prodotto.
      Per cui le auguro di avere il coraggio di lasciare lì quelle domande, senza la pretesa di poter trovare una risposta definitiva.

  14. Salve, anche io mi rivedo in molte storie fin qui raccontate. Ho un rapporto con una persona, che però è impegnata, da due anni. Lui è meraviglioso. Ovviamente ci vediamo poco perché non può. Ogni tanto ci sono rimasta male e non nascondo che a volte la cosa mi faceva soffrire però sono sempre stata consapevole della situazione anzi essendo io un’amante della libertà ho anche apprezzato il rapporto che avevo. Dico avevo perché da un mese e mezzo ho chiuso per via del mio disturbo. Una sera siamo stati insieme a abbiamo solo parlato senza fare altro. Torno a casa contenta e felice , sicura della profondità del mio rapporto con lui. Dal giorno dopo un incubo. Improvvisamente mi sono sorti dubbi del tipo: forse non mi piace più! Da allora è andato tutto peggiorando nella mia testa. Non vivo più. Ho pensato che chiudere e tagliare il rapporto fosse la strada per liberarmi di tutto invece ho un continuo malessere. Ci penso e se anche mi distraggo appena mi viene in mente lui anche senza farmi domande sto male. Premetto che mi è successo la stessa cosa lo scorso anno sempre con lui, ma è passata in una settimana. Ora non capisco perché non passa. C è da dire che io sono in cura da quando ero piccola. Sono anche la persona che deve fare dei rituali per non fare accadere un evento da me tenuto. Però mentre questo ossessioni non mi danno alcun fastidio. Questo è diventato un incubo. A volte penso che non sono in grado di stare con nessuno e che effettivamente non mi piace piu. Ma non mi capacito del perché è sorta in me improvvisamente questa idea. Cioè il giorno dopo che ero stata benissimo.

    1. Salve Teresa,
      da quello che racconta sembra che ci siano una serie di rituali di tipo preventivo, in situazioni del genere, anche se magari può sembrare che il rituale sia ‘innocuo’ va affrontato insieme a tutto il resto, per evitare che poi il problema torni a ripresentarsi dopo qualche tempo.
      Anche le altre domande che si (e mi) pone rientrano in un quadro di dubbio ossessivo che può manifestarsi in vari modi, tra cui proprio il doc da relazione.
      L’insorgenza improvvisa in realtà non è così improvvisa, proprio perchè come dice, sono presenti da anni diversi altri tipi di rituali, quello che cambia è il contenuto, che ci fa perdere d’occhio la forma del disturbo.
      Detto questo ricordiamo che la relazione con un uomo impegnato non è esattamente una cosa molto semplice da gestire e che può complicare ulteriormente le cose.
      Grazie per aver condiviso la sua storia, Andrea Iengo.

  15. Buongiorno Dottore. Da un anno vivo una relazione con un ragazzo, il mio migliore amico da 12 anni. Due anni fa circa è nato tutto, nonostante non avessi ancora chiuso del tutto una storia turbolenta di 4 anni, e grazie a lui, sono riuscita a riappropriarmi di nuovo della felicità che non avevo da tempo. Inizio a vivere questa storia bellissima, mi sento al settimo cielo; mi sento finalmente completa e appagata. Ho iniziato a fantasticare su una convivenza, un figlio tutto nostro e un matrimonio, con la voglia di trasferirmi molto presto da lui. Poi arriva il lockdown e, purtoppo, dobbiamo restare lontani per due mesi. Verso aprile, di punto in bianco, inizio ad essere assalita da un dubbio: “ma il mio è vero amore? Lo amo davvero? Lui mi ama in maniera spropositata ma il mio amore non è forte come il suo”. Ho iniziato ad avere attacchi di panico, non dormivo la notte, piangevo sempre, anche per il pensiero di perderlo e dimagrivo a vista a d’occhio. Ne parlo con lui per avere una rassicurazione sul fatto che lo amassi e lui mi “rassicura” dicendo che gli ho sempre dimostrato tantissimo e che sente che io lo amo. Ne parlo poi con la mia migliore amica e mia cugina che, invece, pensano che io non sia innamorata. Questo mi fa sprofondare in un vero e proprio baratro con l’ansia alle stelle. Inizio, cosi, ad avere dubbi anche sul fatto che, probabilmente, non mi attraesse più fisicamente. Inizio a vivere momenti bui e non riesco più a dirgli ti amo. Lui, non riesce più a comprendermi e pensa che bisogna solo vederci per poter arrivare a delle conclusioni. Dopo il lockdown, piano piano le cose ritornano alla normalità e io inizio a stare meglio. I dubbi sembrano sparire, ma poi ritornano di nuovo. Cosi riparlo con lui che non riesce più a comprendermi, ma parlando con lui io sto meglio. La mia ansia, il mio sentirmi in colpa per paura di non amarlo, tornano sempre ma non ne posso più parlare con lui, perché non la prende bene, e questo mi fa stare sempre male. Quando sono con lui sto molto meglio, ma ho sempre ansia che non mi porta ad essere serena come una volta. Allo stesso modo io, se penso, di perderlo sto malissimo e scoppio in lacrime. Penso ancora al nostro futuro insieme, penso a lui come il futuro padre dei miei figli e, anzi, penso che un domani, quando vivremo la nostra vita insieme, tutto questo possa finire, alternando poi momenti in cui penso che, invece, ciò possa alimentare ancora più dubbi e che possa far soffrire il mio ragazzo. Inoltre cerco sempre di capire cosa provo quando sono in sua presenza, se provo ancora le farfalle nello stomaco, che ora vengono a tratti, o se mi piace fisicamente, in particolare se, ad esempio, con la barba più folta mi piace di meno. Cosi, penso allo stesso tempo, che non dovrei avere questi pensieri perché dovrebbe piacermi in ogni modo. A volte,poi, cerco la nostra intimità, anche per cercare di far passare l’ansia, e per un po’ riesco nell’intento, mentre a volte, non ho molta voglia di avere dei rapporti intimi, ma cerco di non farglielo capire e di nascondere tutto. Facendo ricerche su internet già nel periodo del lockdown, non essendo a conoscenza del doc da relazione, mi sono ritrovata molto in questa patologia e premetto che anche nella mia relazione passata vivevo nel dubbio di amare il mio ex, anche se lì era lui stesso che sosteneva di non amarlo abbastanza perché non facevo specifiche cose che lui mi imponeva di fare e, quindi, era anche lui che mi influenzava a pensare. Però forse io vivo, generalmente questo problema quando mi innamoro, non so. Premetto anche che, non so se c’entra qualcosa, qualora fosse davvero un mio disturbo mentale, ho avuto problemi riguardo alla paura di morire da un giorno all’altro, di aver paura che morissero i miei cari. Mia madre, poi, vive da anni, un disturbo ossessivo compulsivo che la porta ad avere una mania per la pulizia e la disinfezione e questo lo trasmesso anche a me, e con il covid si è fatto più intenso. Quindi, forse in maniera, più leggera, anche io ho questa foga di dover disinfettare sempre. Mi scuso per il lungo messaggio ma spero che possa un po’ capire la mia situazione.

    1. Salve Giulia,
      i sintomi che riporta, ansia e attacchi di panico, sono compatibili con il doc da relazione, così come la paura di perdere il proprio partner, magari proprio a causa di questo problema.I dubbi purtroppo si nutrono del nostro tentativo di trovare delle risposte definitive a queste specifiche domande. Quello che avviene è che più ci sforziamo di capire se davvero amiamo una persona o se davvero ci attrae fisicamente, tanto più aumenterà la nostra incertezza e al tempo stesso aumenterà anche la paura.
      Il DOC spesso colpisce contemporaneamente diversi aspetti, per cui è frequente vedere un DOC da relazione associato con altre forme di DOC, anche perchè di fatto cambia semplicemente il contenuto delle ossessioni, ma il disturbo resta sempre lo stesso.
      Per sua natura il DOC ha un andamento altalenante, per cui ci troviamo spesso in situazioni in cui si alternano momenti buoni a momenti di forte ansia e difficoltà, purtroppo è fisiologico.
      Il pensare al futuro in questo momento storico può essere molto destabilizzante, a prescindere dall’eventuale DOC da relazione: siamo infatti in una situazione di altissima instabilità e ogni tentativo di programmare un futuro, anche da qui a pochi mesi, si scontra con le condizioni socio sanitarie che stiamo vivendo.
      Ha mai pensato di iniziare un percorso per affrontare questa sua difficoltà?
      Buona serata, Andrea Iengo.

  16. Non so se soffro di doc da relazione o no ma sono giorni che soffro.
    È passato circa un mese da quando da un giorno all’altro la mia mente si è inondata di pensieri riguardanti il mio ragazzo.
    Convivo con lui da 2 anni e io sono giovanissima.
    I primi giorni di dubbi erano intensi di pianti, ansia e attacchi di panico ma non solo su quel tipo di doc ma anche su altri tipi… Ora è circa una settimana che non ho più attacchi forti d’ansia… Ma dentro di me solo tristezza e preoccupazione.
    Quelle paura che prima mi spaventavano e basta adesso sembrano essere impresse sulla pelle e sentire che quella di lasciarlo è sentire che non è più la vita che voglio fare sembra così tutti vero, poi però quando sto bene voglio lui, in questo mese non mi sono mai voluta allontanare!
    Sono stata malissimo… Ora vive In me questo dubbio che non se ne va in nessun modo non mi permette di svolgere la mia vita normale e ovviamente sentimentale.
    Quando le cose sembrano andare bene comunque io ho un senso di “dissociazione” verso di lui, che non vorrei provare perché vorrei solo star è bene… Poi 2 secondi dopo mi chiedo “e se non lo volessi”? Sto aspettando di andare in terapia… La mia paura è scoprire che è solo il fatto che non riesco a staccarmi e che io non lo ami più.
    Ho paura.
    Non so più quello che voglio. Nonostante non ho ansia io continuo a soffrire di fronte a questi pensieri e dubbi che si presentano ogni ora della mia vita. All’inizio ci sono stati 2 giorni di pace assoluta dove tutto sembrava come prima… Adesso no.. Adesso sembra che le paure che avevo prima si siano avverate

    1. Gentile Adel,
      mi permetto di darti del tu avendo detto di essere giovanissima.

      La sintomatologia che descrivi, così come un po’ tutta la storia che hai raccontato, è compatibile con un doc da relazione, attezione, questo non vuol dire che tu abbia questo disturbo, ma solo che non è possibile escluderlo da queste tue righe.

      Nello specifico è significativo che tu abbia avuto attacchi di panico, che molto spesso sono associati (e confusi) con un doc di qualsiasi tipo esso sia, e anche l’aver avuto dubbi ossessivi su altre tematiche è un indicatore che fa pendere il piatto della bilancia in questa direzione.

      Le tue domande sono quelle tipiche di una situazione del genere, così come i pensieri che hai condiviso qui.

      Anche l’andamento altalenante, cioè il fatto di avere dei giorni in cui ti sembra essere libera dal problema per poi tornarci il giorno successivo, è tipico di un DOC.

      Dato che mi sembra di capire che hai già deciso di andare in terapia non ho bisogno di dirti che quella è la soluzione migliore. Voglio solo darti un consiglio, che dò a tutti coloro che intraprendono un percorso terapeutico (anche con me): datti un tempo per valutare se quella che hai scelto è la persona adatta ad aiutarti.

      Non dare per scontato che tutti i terapeuti siano uguali (anzi) e nella malaugurata circostanza in cui dovessi vedere che non riesci ad avere dei risultati dopo un tempo ragionevole (io generalmente dò un limite di 10 sedute per vedere dei risultati) non aver paura di cambiare. Così come non devi avere paura di chiedere delle informazioni che è tuo diritto sapere, come appunto una stima dei tempi necessari per la tua situazione.

      Ti ringrazio per aver condiviso la tua storia e ti auguro di riuscire ad uscire da questa situazione nel modo migliore possibile, Andrea Iengo.

  17. Io ho 21 anni.Ho sofferto un pò d’ansia in passato ma ormai da 2 anni era scomparsa. Ultimamente si è ripresentata con la quarantena senza motivo o forse per lo stress ma la gestisco meglio rispetto alla prima volta.
    Sono fidanzato da 2 anni e la mia ragazza di 18 anni,siccome non vive vicino a me, la vedo pochissimo. Ora si trova nel mio paese per le feste natalizie. Ho notato e non mi è mai capitato che quando penso a noi mi sale un po d’ansia perchè inizio a pensare, non la amo più? oppure, quello che sento è vero amore o no?. Quando poi sto con lei, sto benissimo, facciamo tutto, ridiamo scherziamo e tutte le cose che fanno le coppie e non ci penso neanche. C’è da aggiungere che quando lei non è qui, non ho il desiderio di altre ragazze. Io sono anche una persona che vede sempre il lato negativo delle cose e sono molto dubbioso.
    Secondo lei può essere stress da quarantena o altro?
    Grazie in anticipo e buone feste

    1. Ciao Alfredo
      la situazione che descrivi è piuttosto generica, dici di aver sofferto d’ansia, ma spesso definiamo ‘ansia’ tante cose differenti. Le domande che ti poni, così come le varie eccezioni, potrebbero essere compatibili con un doc, ma potrebbero anche essere domande ‘naturali’.
      Certo, da quello che scrivi devi esserti posto davvero tante domande: la amo o non la amo? provo attrazione per altre ragazze? quello che sento è davvero amore o no? Oltre alle domande che devi aver fatto finora a google e con le quali sei arrivato su questo mio blog.
      Mi dici di essere molto dubbioso, cosa intendi esattamente? In quali ambiti ti poni dei dubbi? Mi faresti qualche esempio?
      Buone feste, Andrea.

  18. Buongiorno Dottore.
    Prima di tutto La ringrazio per l’articolo che ha scritto e mi ha aiutato molto.
    Le scrivo perché da un anno sto con un ragazzo meraviglioso, che mi ama e si prende cura di me. Non potrei desiderare di meglio. Tuttavia i miei dubbi mi distruggono sempre: e se non lo amassi abbastanza? Cosa significa davvero amare? È lui l’amore della mia vita? Questi dubbi dureranno per sempre? Se ignorassi questi dubbi se ne andrebbero?
    Vorrei soltanto sapere se, dalla sua esperienza, questi dubbi prima o poi se ne andranno e se anche con il doc da relazione e quindi questi dubbi che offuscano la realtà si ama davvero il proprio partner. Spero mi risponderà, grazie 🥰

    1. Buongiorno Véronique,
      bisogna far distinzione tra i dubbi ‘sani’ e i dubbi patologici.
      Questa distinzione si fa non tanto sul contenuto del dubbio, ma sulla sua forma.
      Mi spiego meglio: posso chiedermi se amo o meno il mio partner sia in maniera sana, sia in maniera patologica.
      La differenza allora dov’è?
      La differenza è nel fatto che la domanda patologica mi mette in uno stato di profondo disagio costringendomi a continue rimuginazioni mentali e/o messe alla prova.
      Per cui per rispondere alla domanda: i dubbi dureranno per sempre? Il dubbio sano potrebbe durare per sempre, perchè in quanto esseri umani siamo portati a dubitare, ed è una cosa sana che ci aiuta a migliorare sempre. I dubbi patologici invece, se opportunamente trattati, vanno via del tutto in una buona percentuale di casi.
      Alla seconda domanda “anche con i dubbi amo davvero il mio partner?! invece semplicemente non è possibile rispondere, anche perchè la risposta non farebbe altro che alimentare i dubbi stessi. In una condizione di dubbio patologico non siamo in grado di vedere in modo chiaro l’oggetto del dubbio, per cui questa è una domanda da rimandare a quando l’aspetto patologico del dubbio sarà passato.

  19. Ho chiuso la mia relazione passata per dei pensieri che costantemente si presentavano nella mia testa legati al mio passato e ciò non ha fatto altro che rendere la storia tossica, piena di tira e molla, gelosia ossessiva e possessività da parte dell’altra persona. A causa di questo mio “problema” non riuscì, negli anni a venire, a relazionarmi con altre persone, chiusa quella relazione mi convinsi, grazie anche all’aiuto del mio ex, a non essere fatta per delle relazioni e di avere un problema, lui stanco di tutto ciò decise di abbandonarmi in questo periodo buio. Dopo anni tornò nei suoi passi chiedendomi di riprovarci ma avevo ben chiaro in testa di non voler avere più a che fare con quella persona come mio ragazzo, perché in sua assenza imparai a conoscermi e capire di che tipo di persona ho bisogno al mio fianco, una persona che mi sapesse prendere e non abbandonarmi nei momenti di difficoltà, ritornare con lui significava rivivere tutto quello, inoltre quando stavo con lui cercavo di cambiarlo perché non mi bastava, avevo bisogno di altro. Dopo anni mi buttai in un’altra storia, con un po’ di paura, ma volevo mettermi in gioco perché sono consapevole di saper amare, l’ho fatto solo con il mio attuale ragazzo perché ho capito che valeva la pena provarci, con lui mi sento come non sono mai stata prima, è il rapporto che sognavo di avere da sempre, dove non è solo il mio ragazzo ma anche il mio migliore amico, mi sono fidata fin da subito di lui, raccontandogli anche le cose più intime mai dette al mio ex ragazzo, questo perché sento che con il mio attuale compagno c’è chimica, complicità e non mi vergogno di mostrarmi per quella che sono. La nostra è una storia piena di difficoltà, ci vediamo poco a causa del lavoro, però nonostante questo ci sentiamo costantemente passando molte ore al telefono a parlare del più e del meno. Da quando sognai il mio ex ragazzo più volte in una settimana mi incominciarono a tornare i pensieri, dubbi o domande a cui non sapevo dare una risposta. Nel momento in cui mi incontravo o parlavo al telefono con il mio ragazzo questi dubbi scomparivano… adesso invece sembra che non riesca ad eliminarli dalla mia testa, penso al mio ragazzo e subito dopo mi dico no devi pensare all’ex, leggo una frase sul futuro e penso di immaginarla con il mio ex se fosse andata diversamente, sto con il mio ragazzo e mi ritornano in testa flashback con il mio ex e se questi flashback non esistono me li invento pur di pensarci… tutto ciò mi sta facendo vivere male momenti che voglio godermi al 100% con la persona con cui sto ora, voglio capire da cosa derivano, nonostante questi pensieri non ci siamo mai lasciati, mi è sempre stato accanto facendomi sfogare e capendomi sempre anche se so che questo lo fa stare male, vorrei dargli il mio 100% ma vivo costantemente con l’ansia di non riuscire ad andare avanti e che forse sono proprio io che non riesco ad accettare il fatto di provare ancora qualcosa per il mio ex e volerlo nel mio futuro, ma non sento tutto ciò dentro di me, ho la paura di perdere il mio ragazzo… mi sento confusa e non riesco a concentrarmi in altro. Da cosa può derivare tutto ciò? Ho letto alcuni articoli sul Doc e penso che il motivo principale per la quale io abbia chiuso la relazione passata sia dovuto a questo.. adesso sento di riviverlo e che il passato (pensando fosse un capitolo ormai chiuso della mia vita) non tornasse più ma non è così. Perché ho questi pensieri continui? Può il Doc presentarsi sotto forma di pensieri di frammenti di una persona passata, in qualsiasi momento o se penso o guardo il mio ragazzo, che mette in dubbio i miei reali sentimenti per il mio attuale compagno?

    1. Ciao Ilary,
      nel tuo racconto ci sono tante cose che mi fanno pensare al fatto che potrebbe effettivamente trattarsi di doc o comunque di un problema nell’area ossessiva.
      Sia il tentativo di rispondere a domande che non hanno una risposta, sia il fatto che ci siano delle immagini che ti ‘tormentano’ senza che sia in grado di scacciarle e che queste due cose ti mettano in uno stato di profondo disagio sono compatibili con un doc.
      Ti suggerisco di rivolgerti a qualcuno che possa aiutarti e che sia davvero competente in questo ambito, perchè purtroppo capita che venga scambiato per altro e in quel caso rischia di peggiorare ulteriormente la situazione.
      Grazie per aver condiviso la tua storia.

  20. Volevo farle una domanda, ho tutti i pensieri domande su domande iniziato dal momento più bello della relazione, primi pensieri sulle mie ex poi la amo non la amo solite domande fino a pensare di lasciare la mia ragazza ( non l’ho fatto), ora ho un blocco d ansia e la mia paura è quella che quando sono con lei non provo emozioni non sto bene, domande su domande quando non ci penso sto bene quando torna il pensiero lì ricomprare , ovviamente il mio sogno più grande è che ritorni alla normalità è tornare ad amarla come prima, visto che mi ha fatto perdere L emozioni e quando la
    Guardo ho paura sembra di non guardarla come prima, la mia domanda è una volta usciti dal doc ritornerà come prima ? L’amore di prima si stabilizzerà tutto ? Io a lei dico una volta finito tutto saremo più felici
    Grazie

    1. Ciao Luca,
      questa è una paura molto comune, bisogna chiarire che il doc (e i suoi dubbi) e l’amore non c’entrano nulla. O meglio, il doc ci fa mettere in dubbio il sentimento e le sensazioni che proviamo, ma sono due cose che viaggiano a livelli separati. Per cui alla domanda se le cose torneranno come prima, io mi augurerei che tornassero meglio di prima perché probabilmente già precedentemente il doc era presente in qualche maniera a dare fastidio.

  21. Buongiorno Dottore. La ringrazio per questo articolo. Sono una ragazza di quasi 18 anni e non ho mai avuto una relazione prima di quella che sto vivendo da 10 mesi. Una relazione bellissima, che è nata da una profonda e lunga amicizia e che proprio per questo è forte e solida. Purtroppo però, da un mese a questa parte, ogni giorno si presentano questi pensieri ossessivi che non fanno altro che rovinare i miei momenti con lui: ho avuto una prima fase in cui, quando si presentavano, piangevo e avevo attacchi di panico; da circa una settimana, sto riuscendo a gestirli meglio e a dar loro meno importanza, ma paradossalmente vorrei tornare indietro a quando soffrivo tanto! Perchè ora i pensieri sono aumentati: “perchè non piango più? allora vuol dire che mi sono rassegnata, che non lo amo più” e così via….le volevo chiedere se secondo lei soffro di questo disturbo e se secondo lei il fatto che sia una relazione a distanza (non ci vediamo dall’estate scorsa) possa amplificare un po’ il tutto. Grazie mille.

    1. Ciao Mavi,
      Prima di rispondere alla tua domanda ti faccio una premessa: come dici hai meno di 18 anni, per questo motivo ogni decisione legata ad un intervento psicologico in regime privato, dev’essere autorizzato dai tuoi genitori (diverso se tu volessi rivolgerti ad un consultorio, dove vengono accettati anche minorenni).
      Detto questo, e quindi consigliandoti di chiedere alla tua famiglia un aiuto su come affrontare l’eventuale problema, ti dico che quello che racconti può essere compatibile con un doc da relazione, ovviamente una diagnosi non può essere fatta senza una conoscenza più precisa del caso. In queste circostanze l’avere attacchi di panico può quindi essere collegato al doc, così come la paura di non amare perché non ci sono più gli attacchi di panico.
      Qualora tu volessi approfondire la questione è necessario sentire l’opinione dei tuoi genitori.
      Buona giornata, Andrea Iengo.

  22. Buonasera, scrivo qui dopo l’ennesima crisi di pianto. Ho 21 anni, sono fidanzata con un ragazzo assolutamente comprensivo, maturo ed empatico da un anno e mezzo. Avevo dubbi sull’inizio della nostra relazione ma mi sono lasciata andare. Poco dopo inizia il lockdown, io non mi sento ancora innamorata, ho paura di perdere sentimento proseguendo la relazione praticamente a distanza e lo avviso di ciò. Lui si mostra comprensivo, io dopo una settimana (circa) mi calmo. Tutto bene finché non finisce il lockdown (1 o 2 mesi dopo) e mi riprende la crisi di dubbi deprimente che dura circa 2 settimane. Passata la crisi inizia per me la fase di innamoramento, mi sento come non mi sono sentita mai e ho il coraggio di dirgli “ti amo”. Tutto bene, partiamo insieme in vacanza ed inizio ad alternare giornate di amore a giornate di dubbi. Continuo ogni tot mesi ad alternare momenti in cui mi sento particolarmente innamorata e felice come non sono stata mai e nonostante tutto, penso che magari siamo destinati a sposarci, mi sembra siamo la coppia perfetta e possiamo affrontare qualsiasi cosa, a momenti in cui penso che non mi piace, non lo stimo molto, che lo sto illudendo e gli sto facendo perdere tempo. Quando sto così sento il bisogno impellente di comunicarglielo, se non di lasciarlo.
    Mi sento dottor jekyll e mr hyde. È circa un mese che mi trovo in questa situazione ora, ma sembrano esserci solo i dubbi, i momenti di serenità e convinzione del sentimento durano poche ore. Mi sono rivolta alla psicologa della ASL ma sono già 2 mesi che aspetto per iniziare il percorso terapeutico. La situazione per me è asfissiante, mi sento già depressa per altre situazioni complicate dentro casa che durano da anni e sento il dovere di dare una risposta al mio ragazzo, senza lasciarlo sempre appeso a causa di queste mie crisi che vengono senza motivo. La relazione (togliendo la mia instabilità) va bene, è sana nel senso che ci confrontiamo su tutto, ci rispettiamo, senza dubbio ci vogliamo bene e ci sosteniamo. La cosa che mi sta mettendo in crisi questa volta è che, a differenza delle altre volte, parlandone con lui non mi passa. La particolarità delle crisi che ho di solito sta nel fatto che nel momento in cui gli spiego di non essere più sicura e lui mi rassicura (non sul mio sentimento ovviamente, ma non opprimendomi con suppliche sullo stare insieme come fece invece il mio ex, col quale c’era un rapporto molto più superficiale) passa tutto: sembra debba coinvolgerlo nel mio dolore per calmarmi. Dopo si risveglia un sentimento di amore e serenità incredibile. Ma adesso non succede. Non capisco se non succeda perché è un mese che ho un tono dell’umore basso che non mi permette di godermi nulla né di fare cose in casa/studiare e quindi nemmeno di provare sentimenti positivi come l’amore. Prima di questo mese la mia vita è stata per anni molto più turbolenta, è come se nel momento in cui si sono calmate un po’ le acque io sia crollata. Non capisco se ho il doc da relazione, se mi stia prendendo la depressione, se ho troppa ansia, fatto sta che sono disperata, mia madre anche e non so che fare mentre aspetto questa visita. Ho paura di prendere decisioni prima del tempo e di pentirmene amaramente perché quello che ho provato per questo ragazzo non l’ho provato con nessuno. Non riesco a vivere normalmente e ho paura di non riuscire ad avere una vita normale, né ora né mai. Mi sento persa e senza speranza

    1. Buongiorno Valentina,
      La tua situazione rappresenta bene l’andamento di questo disturbo : giorni bellissimi e giorni pieni di dubbi si susseguono senza capire perché.
      In più, come avrai letto nell’articolo, uno degli errori che si commettono nella gestione di questo problema è il cercare rassicurazioni, questo non fa altro che rendere il disturbo ancora più forte. Probabilmente è per questo che ora anche parlarne con lui per ottenere una rassicurazione non ti da sollievo.
      Hai provato a fare il test che trovi in questa pagina? Ti arriverà una risposta a breve con alcune informazioni preliminari.
      Per ora ti suggerirei di evitare di prendere decisioni importanti in generale prima di confrontarti con la psicologa dell’ASL o con un altro professionista. Considera che, se hai davvero il doc da relazione, in questo momento ciò che riesci a vedere della tua relazione è “filtrato” dal disturbo e, di fatto, è come se non potessi sapere come stanno realmente le cose. Pensa prima a risolvere il meccanismo dei dubbi e dopo penserai alla relazione.

      1. Cosa mi consiglia di dire al mio ragazzo mentre aspetto una diagnosi? Non so come devo comportarmi (non riesco a comportare normalmente)

  23. Salve dottore, sono una ragazza di 19 anni. Non ho mai avuto tante relazioni d’amore, da due anni sto con un ragazzo. “Sto”, perché in realtà é da inizio anno 2021 che vivo in uno stato di continui dubbi ed incertezze. Premetto che sono una persona che ha un po’ d’ansia su certe cose, a volte sono paranoica, tipo ho paura dei mezzi di trasporto perché ho paura di morire e fare un incidente, soprattutto dell’aereo. Inoltre ho paura dell’ascensore e in generale penso sempre in negativo, che possa succedere qualcosa di brutto da un momento all’altro. Il mio ragazzo é stato il primo per cui ho provato emozioni forti, sono stata io a insistere a stare insieme dato che lui era una persona dubbiosa, uno “spirito libero” e aveva paura che questa cosa mi avrebbe fatto soffrire. L’ho sempre idealizzato, trattato come quell’unica persona speciale per me. Certo, litigavamo molto spesso, ma lo amavo troppo, era la mia unica certezza. É stato il primo ragazzo a cui sono piaciuta non solo fisicamente, ma soprattutto caratterialmente, cosa per cui ci ho sempre sofferto perché mi sembrava che non piacessi mai ai ragazzi per il mio carattere. Era una relazione che ho sempre sognato, il mio migliore amico. Tuttavia a gennaio é un periodo un po’ “morto nostro”, e io, chattando con un mio amico per il cui ho sempre provato un po’di interesse, questo mio amico che era il genio letteralmente della mia scuola, sembrava come se fosse interessato a me, e questa cosa mi stuzzicava un po’. A un certo punto chattando con lui mi sono accorta che ho provato strane sensazioni, tipo le classiche “farfalle nello stomaco” nonostante sapessi che a me in realtà non piace. Da lì é successo tutto. Ho iniziato a pensare “ma se ho provato queste cose per un altro, non amo più il mio ragazzo?”. Praticamente avevo messo in dubbio l’unica mia certezza, quello che ero sicura di amare. Da lì ho avuto dubbi continui, ansia continua, cercavo su internet cose tipo “come capire se non ami più il tuo ragazzo” e vedevo che provavo le stesse cose seppure dentro di me sapevo che non era vero. Inizio a stare a disagio con lui, cerco di evitarlo perché mi fa stare male stare con lui e stare male. Ero arrivata al punto che volevo solo dormire perché non volevo pensare queste cose. Non so perché non facevo altro che pensare al mio ragazzo e ai dubbi e a quel mio amico, pensavo che mi piacesse il mio amico quando dentro di me sentivo che non era vero. Gli parlo e gli dico che non sto più bene con lui, che forse sarà la noia dato che lui aveva avuto il covid e ci siamo visti pochissimo. Cerco di mettere i dubbi da parte e a stare con lui come se niente fosse, ma poi sogno il mio amico e il fatto che l’ho sognato mi manda nella depressione più totale. Inizio a non mangiare, a non voler stare da sola perché in solitudine pensavo cose brutte, mi mancava ma poi no, volevo sentirlo ma poi no, lo amavo ma poi no. Vennero momenti in cui mi dava anche fastidio la sua presenza o pensare a lui o chattarlo, altri dove invece mi mancava e sapevo che lo amavo. Ho cercato di evitare il mio amico, di non pensare cose brutte, di non vedere scene di film d’amore. Io e il mio ragazzo decidiamo di andare in pausa e io gli dico che temo di soffrire di questo disturbo, anche se ancora non so dire se davvero soffro o no, per questo vorrei un parere da lei alla luce di tutto ciò. Ci sarebbe ancora tanto altro da dire, ma per il momento vorrei solo sapere se anche io ho sofferto di questo disturbo, se so la verità forse un po’ di pace potrei trovarla e non pensare che sto trovando solo scuse perché sono una vigliacca e una codarda che non riesce a lasciare quell’unica persona con cui si sentiva sé stessa. Grazie e scusi il disturbo.

    1. Ciao Laura,
      La tua situazione è simile a quella di tante altre e tanti altri.
      La paura di poter essere innamorati di un’altra persona al punto tale da dover lasciare il proprio partner.
      E tutto parte senza apparente motivo (anche se ti posso dire che se continui a cercarlo a un certo punto ti convincerai di averne trovato uno anche se non è così).
      Hai scritto delle cose che danno un quadro più completo, le altre cose che hai indicato (paura dell’aereo, dell’auto ecc) sono compatibili con un disturbo di tipo ossessivo e, sebbene non siano una prova definitiva, insieme ai tuoi dubbi e al modo in cui li hai descritti, mi fanno pensare che potresti aver fatto una corretta autodiagnosi.
      Hai provato a fare il test che trovi qui su questa pagina? In poche ore riceverai i risultati preliminari.

  24. Salve dottore, ho fatto il test e mi é uscito che soffro di questo disturbo. Volevo chiederle un’altra cosa che ho trovato strano: dopo mesi di silenzio fra me e il mio ragazzo, e dopo esserci avvicinati un po’ come amici, infine prendiamo entrambi coraggio e decidiamo di affrontare la faccenda. Scegliamo di riprovare a frequentarci come agli inizi, a fare come due persone che si stanno conoscendo di nuovo. Praticamente avevamo scelto di riprovarci per un’ultima volta. Dopo questa scelta ho notato che io lo volevo di nuovo, i dubbi erano sempre meno e lo volevo sempre più, sentivo dentro di me che lo amavo ed ero anche gelosa al pensare lui con qualcun’altra. Ero felice perché mi sembrava di aver preso una scelta e di essere sicura di quella, ma dopo che ci siamo baciati dopo 5 mesi per la prima volta, dei giorni fa, ho di nuovo i dubbi. Mi sento di nuovo a disagio con lui, mi vengono momenti in cui voglio baciarlo ma penso che siano solo quei pochi momenti in cui stiamo insieme, però se devo pensare di stare con lui, se devo pensare di amarlo, ecco che di nuovo mi risulta difficile. Non riesco a capire perché mi sento di nuovo a disagio dopo che ci siamo baciati, stava andando tutto così bene. É normale che sono cambiata e ritornata quella di prima proprio l’istante in cui ci siamo baciati? Non riesco più a capire se é doc o semplicemente io che non lo amo più.

    1. Ciao Laura,
      il test da solo ovviamente non è sufficiente per fare una diagnosi, però ci aiuta ad orientarci, altri indici possono essere la presenza, in passato, o anche in questo momento, di altri dubbi su situazioni anche diverse, o di domande a cui cerchiamo continuamente risposta senza mai trovarla.
      Se ci troviamo effettivamente di fronte a un caso di doc da relazione, quello che stai descrivendo è assolutamente normale.
      Quello che è difficile da capire e da accettare è che in queste situazioni non è possibile rispondere alla domanda “è doc o non lo amo più?” perchè tutto ciò che è legato alla relazione reale è “mascherato” e nascosto dai dubbi.
      Solo dopo aver sciolto i dubbi è infatti possibile accedere alla relazione reale e poter capire effettivamente come stanno le cose.

  25. Salve soffro da anni di DOC e ansia curata farmacologicamente, [sono stato rimossi i nomi dei farmaci] un tempo le mie ossessioni erano quando uscivo di case ed incontravo qualcuno non riuscivo a collocare dove avessi visto quel volto di la mi scattava l’ ossessione ed avevo nella testa sempre l’ immagine del viso di quella persona . Col passar degli anni ho conosciuto il mio attuale compagno di cui aspettiamo una bimba a novembre . Con la sospensione dei farmaci quando ho scoperto di essere incinta sono riapparse le mie ossessioni questa volta però rivolte al mio compagno, chiedo continuamente conferme se su qualsiasi cosa mi possa dire la verità o mentire. Mi vengono pensieri o flash di fatti passati con lui se mi ha potuto mentire o meno su cose banali . Ora al 5 mese di gravidanza ho ripreso nuovamente i farmaci, sono passati 28 giorni e sto molto meglio rispetto ai primi giorni, solo che ogni tanto durante la giornata qualche ossessione ritorna e devo dirla a lui per rassicurarmi. Ci sono casi come il mio ? Chiedo aiuto

    1. Salve Albina, la sospensione dei farmaci può riportare ad un ritorno delle ossessioni, solitamente il trattamento farmacologico viene abbinato alla psicoterapia anche per evitare questo problema.
      In questo caso potrebbe essere quindi di aiuto una psicoterapia per poter imparare a controllare i pensieri ossessivi.
      Al momento se con i farmaci la situazione è sotto controllo inizierei con l’ evitare di chiedere rassicurazioni (poiché la richiesta di rassicurazione è una delle cause principali di mantenimento del problema). Se volesse iniziare un percorso di terapia breve strategica online con me può prenotare un appuntamento da questo calendario https://iengo.as.me

  26. Buonasera Dottore, sono una ragazza di 23 anni e sono fidanzata con il mio ragazzo da 1 anno e 2 mesi.
    Da premettere che ho vissuto fino a 2 mesi fa una storia da favola, ero felicissima e lo dimostravo in tutti i modi.
    Poi una sera, dopo un mese che non avevamo rapporti a causa della stanchezza e stress dovuta al lavoro, io avevo voglia di fare l’amore con lui. Ho visto lui però che non aveva tanta voglia al contrario di sempre e sentivo che lui lo stava facendo solo per accontentarmi. Da quel momento la mia testa è andata in confusione totale, ho cominciato a pensare che il problema ero io, che forse era cambiato qualcosa fra di noi e questa cosa mi ha logorata dentro.
    Qualche giorno dopo lo abbiamo rifatto ed è stato bellissimo perché vedevo la stessa passione di prima ed ero tornata felice.
    Poi è ricapitato, vedo lui che non mi cerca fisicamente e comincio ad avere turbamenti al tal punto che comincio a pesare che forse è cambiato qualcosa, cerco di analizzare se quando lo abbraccio sento le stesse cose, se vederlo mi provoca farfalle nello stomaco.
    Io so di essere innamorata di lui ma ho paura che si sia rotto qualcosa e che non torneremo più come prima.
    Cerco sempre rassicurazioni, mi sento apatica, spaventata, depressa, non riesco a mangiare ( cosa stranissima perché amo follemente mangiare) .
    Domani io partirò per le vacanze con la mia famiglia e lui mi raggiugnerà 5/6 giorni dopo. Penso che ci farà bene stare distanti perché capirò se proverò mancanza o no ma allo stesso tempo ho tanta paura perché non voglio che succede qualcosa di brutto.
    Ho paura che quando lo rivedrò comincerò a scrutarlo, a cercare di capire cosa provo nel momento che lo rivedrò.
    L’unico desiderio che ho è solo di tornare a stare bene come prima e ad essere di nuovo io e lui innamoratissimi e affiatati
    La prego dottore, mi aiuti a capire, voglio fermare questi pensieri negativi

    1. Ciao Giulia, come avrai letto la tua storia è molto simile a quella di altre persone che mi hanno chiesto una mano. E come hai ben evidenziato nell’ultima parte, il problema è legato ai pensieri negativi. Ti dico questo perché i tentativi che stai mettendo in atto sono invece rivolti all’analisi di sensazioni e percezioni fisiche, che poco hanno a che fare con la natura dei pensieri ossessivi. Ma c’è un però. I pensieri ossessivi possono (e spesso lo fanno) influenzare le percezioni e le sensazioni fisiche. D’altronde quando proviamo ad analizzare e studiare le “farfalle nello stomaco” come farebbe un entomologo, siamo costretti a “inchiodarle” all’interno di una teca. A quel punto cosa possiamo percepire della bellezza del volo delle farfalle? Niente più. È questo quello che succede quando cerchiamo di studiare nei minimi dettagli le nostre sensazioni invece che lasciarle libere di agire. Lascia andare le farfalle: per farlo ti suggerisco di smettere di analizzare ogni tua sensazione ed ogni suo comportamento, comportandoti come ti comporteresti se non fosse accaduto nulla. Se invece pensi di aver bisogno di un aiuto su misura puoi contattarmi per prenotare una consulenza.

      1. Grazie Dottore, io so che lo amo, è quello che voglio è stare con lui per sempre come ho sempre voluto ma senza farmi torturare da questi pensieri, spero mi passi, perché non ci sarebbe persona più felice di me se tornassi serena a ci era la mia storia!
        Penso che lo stress fortissimo che ho accumulato questi mesi ha inciso tantissimo, di mio sono una persona molto ansiosa, e in passato sono stata con un altro ragazzo che mi ha fatto soffrire tantissimo perché mi dava mancanze in ogni contesto. Dopo quella storia io ho paura di avere altre mancanze, e considero il fattore sesso una mancanza in questo momento che mi porta a pensare che è cambiato qualcosa e automaticamente ad analizzare ogni mia sensazione verso di lui

        1. Certamente è possibile vivere come una mancanza un periodo con una scarsa attività sessuale, ma attenzione a non trasformare una “carenza” in un ambito come la prova che nulla va bene. Quella catena di supposizioni del tipo “se non va bene questo vuol dire che… Che a sua volta vuol dire che… Che a sua volta vuol dire che… Non lo amo / non mi ama” è il meccanismo tipico del dubbio patologico (del doc da relazione in questo caso) e dobbiamo impedire che parta, altrimenti diventa difficile da arrestare.

  27. Salve Dottore, io sto uscendo pazza.
    Le spiego il motivo.
    Sono fidanzata da 2 anni con un ragazzo che amavo follemente, dico amavo perché da qualche mese sento di non riuscire più a provare emozioni.
    Le spiego
    Premetto che quando ero adolescente ( 14 anni)c’è stato un periodo in cui avevo paura di essere lesbica, ci ho sofferto tantissimo, ero proprio ossessionata da questa paura, cercavo risposte ovunque, non capivo più nulla, poi questa ossessione è sparita di punto in bianco e finalmente ero tornata me stessa, ero finalmente felice.
    Non ho mai pensato a una ragazza sessualmente , ne me ne sono innamorata e nulla, anzi ho sempre guardato i maschi, ho sempre avuto le cotte per i maschi ecc, e quel tormento temporaneo era passato, non mi apparteneva più, so poi che in fase adolescenziale questi dubbi esistenziali si hanno.
    Comunque sia io sto con il mio ragazzo ero innamoratissima e andava tutto benissimo fino a quando un giorno abbiamo avuto rapporto ma non era come sempre perché lui era stanco stressanto, non avevamo avuto rapporti per un mese a causa della stanchezza, dello stress accumulato, quel giorno io avevo tantissima voglia di farlo ma lui era diverso. Talmente mi ha fatto strano che il mio cervello è andato in tilt, ho pensato che il mio ragazzo non mi piaceva più, ed è ritornato quel cavolo di tormento.
    Poi qualche giorno dopo lo abbiamo rifatto e lui era tornato normale, voglioso e io ero tornata a stare benissimo.
    Poi lui ha ricominciato ad essere stanco a non volerlo fare e io ho ricominciato a stare male.
    Talmente ho cominciato a stare male a complessarmi a non capire più niente e cominciato a non provare più emozioni folli verso il mio ragazzo, e questa cosa mi fa malissimo, mi tortura, non riesco a mangiare, non riesco a vivere bene, mi dico che devo stare tranquilla ma non ci riesco, mi tormenta, cerco intorno a me delle risposte, guardo le ragazze ma non mi fanno nessun effetto ma il tormento continua.
    Forse ho vissuto la mancanza del sesso come una mancanza forte, e quella volta che non mi era piaciuto perché ho visto lui poco preso l’ho associata al fatto che non mi piaceva più.
    Voglio solo tornare a stare bene con il mio fidanzato, a stare serena, tranquilla e vivermi l’estate in tranquillità.
    Cosa mi prende dottore? Ho paura, mi sento bloccata!

    1. Ciao Chiara,
      le informazioni che mi dai sono molto preziose, il fatto di aver avuto una paura ossessiva riguardo al tuo orientamento sessuale (che è diverso dalla normale fase adolescenziale in cui semplicemente si cerca di capire cosa ci piace e cosa no) è un buon indicatore del fatto che possa esserci un problema ossessivo anche ora. Inoltre il fatto di mettersi alla prova guardando delle ragazze e lo sforzarsi di sentire “emozioni folli” verso il tuo ragazzo possono essere un ulteriore indicatore di qualcosa che non va nel modo in cui cerchi di tenere questa situazione sotto controllo. Diventa proprio il tentativo di controllare e di verificare certe cose che infatti sballa tutte le percezioni e rende queste paure sempre più forti. Anche il cercare le risposte intorno a te è un meccanismo che a lungo andare fa solo peggiorare la situazione. Ti suggerirei di cercare un supporto efficace appena possibile.

  28. Salve,
    Ho 34 anni e ho perso ormai le speranze di vivere serenamente una relazione qualunque sia l’esito. Attualmente sono fidanzata da poco più di 2 mesi con un ragazzo che ha molte delle caratteristiche che cerco in un uomo: è affettuoso, socievole e molto rispettoso nei miei confronti. Trascorriamo diverso tempo sia insieme che in compagnia di amici. Tuttavia da circa 2 settimane sono ripiombata nella confusione più totale che ha sempre caratterizzato le mie relazioni: sono assalita dal dubbio di non essere davvero innamorata e l’idea di non esserlo mi fa sentire davvero male. Tutti i giorni mi sveglio e vado a dormire con questi dubbi e sono triste oltre che scoraggiata dal momento che dalla mia prima relazione vissuta all’età di 15 anni in cui sono stata lasciata, non sono più riuscita a instaurare un rapporto sano con una persona. Ho anche avuto una relazione di circa 5 anni, in cui ho sofferto enormemente perché il mio ex non mi capiva e credeva fossi una psicolabile. Dopodiché ho avuto tante relazioni brevi perché dopo massimo un mese cominciavo a percepire una sensazione di ansia data dai frequenti dubbi sul fatto che mi piacesse o meno quel ragazzo, che fosse interessato davvero a me, ho avuto persino dubbi sul mio orientamento sessuale o sul fatto che forse avrei dovuto rimanere sola perché non adatta a stare in coppia. Dopo l’ultima batosta avvenuta 3 anni fa con un ragazzo che mi ha letteralmente preso in giro, ma che ho fatto fatica a lasciare, ho deciso di non avere più relazioni. Dopodiché ho incontrato il mio attuale ragazzo, una persona che mi ha colpito da subito per la sua sensibilità e simpatia. Sin dal primo incontro mi ha trasmesso tranquillità e dopo una prima fase di conoscenza, ho capito che era una persona affidabile con cui poter costruire qualcosa. Ora però non sono più sicura di nulla e a volte sono talmente rapita da questi pensieri che non riesco a godermi nessun momento con lui, per non parlare della scarsa concentrazione quando svolgo le normali attività quotidiane. Ne ho addirittura parlato con lui perché mi sentivo davvero troppo in colpa di nutrire tali dubbi. Lui è stato comprensivo ma io non mi sento meglio, anzi.
    Mi ripeto ogni giorno che sono dubbi infondati, ma più li allontano più mi perseguitano. A volte vorrei solo dormire e non pensare più.

    1. Salve Roberta,
      da quello che racconti sembra che i dubbi siano stati una costante nella tua vita relazionale e nella definizione della tua identità.
      Questo, anche se in alcuni casi può essere assolutamente normale (“solo gli stupidi non hanno dubbi”) in altri casi, quando i dubbi sono eccessivi e superflui, può rappresentare un vero e proprio disturbo.
      Nel tuo caso il tentativo di scacciare i dubbi sembra proprio tipico di questa seconda opzione, quella, cioè, della presenza di un disturbo che si può affrontare e curare con la terapia breve strategica.
      Allo stesso modo il fatto di averne parlato e di non aver provato sollievo mi fa pensare ancora di più che siamo proprio di fronte ad un disturbo di tipo ossessivo.

  29. Buongiorno dottore,
    trovo chiaro e interessante tutto ciò che scrive, pertanto le racconto un po’ la mia storia.
    Ho 22 anni, da bambina soffrivo già di attacchi di panico, ansia causati da una serie di eventi che mi hanno particolarmente segnata. La mia prima relazione è stata devastante…io alle primissime armi, avevo 13 anni e lui più grande di me. Per 5 anni mi ha uccisa psicologicamente facendomi sentire in colpa per qualunque cosa io facessi ( e non facevo nulla, anzi lui non mi permetteva di fare nulla) mi diceva continuamente che fossi pazza, che se lui si arrabbiava era colpa mia, che non dovevo parlare con nessuno o guardare nessuno, non dovevo continuare gli studi per stare con lui e tutta una serie di cose che mi hanno portata negli anni a convincermi che fossi io quella sbagliata e che non ero mai all’altezza. Scontato dire che fosse una persona aggressiva anche nei modi, non solo nelle parole. Dopo 5 anni e grazie al cielo direi, lui mi tradisce e mi lascia. Amen, la mia vita è cominciata da lì….e con tante, tantissime difficoltà, sono riuscita a capire tante cose e a riprendere in mano la mia vita.
    Credevo dopo 4 anni dalla fine di tutto questo di essere diventata fortissima, invincibile, fino a quando un anno fa mi ritrovo a vivere una situazione veramente brutta. Inizio Covid, io mi trovavo all’estero per lavoro…ho vissuto 4 mesi che mi hanno messa a dura prova. Riesco finalmente a tornare a casa dopo 6 scali diversi, notti passate in aeroporto in una sedia, quarantene infinite da sola e controlli di ogni tipo. Il mio attuale fidanzato, una persona meravigliosa che ho conosciuto prima di vivere tutto questo e di sentirmi così, mi è stato tanto vicino in questo periodo.
    Non contenta però di quello che avessi già passato decido di ripartire di nuovo dopo un po’ e “svagare” lavorando, credendo fosse una buona idea. Dopo una cena però, prima che iniziassi a lavorare ho uno shock anafilattico ed entro nel panico più totale. Grazie ad un medico riesco dopo ore a sentirmi un tantino meglio ma è lì che iniziano o che esplodono i miei pensieri ossessivi ( mai avuti prima) .
    Comincio così a pensare che mangiando qualunque cosa sarei morta, che mi sarei soffocata …decido così di non mangiare, di masticare il cibo e poi buttarlo, piangevo tutti i giorni e non capivo perché mi fossi convinta di questa cosa. Passo un mese intero così, dimagrendo e piena di paura e ansia….il mese dopo però va via pian piano la paura del cibo e iniziano una serie di pensieri assurdi.
    E se fossi malata? E se in fondo fossi una persona violenta? Meglio non stare vicino a nessuno. E se in fondo fossi lesbica e non me ne sono mai accorta? Oh cielo, dramma!
    E se non amassi veramente il mio ragazzo? Cominciando a controllare ogni mio sguardo, gesto, parola verso lui e chiunque altro.
    Insomma, ogni mese ne ho avuta una diversa , così entrai in uno stato di depressione, sono stata a letto a piangere e a disperarmi per tanti mesi …per cercare le risposte ad ogni mio dubbio ma non era altro che un vortice infinito e incontrollabile di domande.
    Credevo di essere diventata pazza…..fino a quando ho iniziato a leggere storie molto simili alle mia e ho scoperto il Doc. Adesso ho più consapevolezza, sono andata qualche settimana fa per la prima volta da una psicologa che non è stata proprio il massimo, ma per me è stato importante anche solo andarci.
    Lotto ogni giorno con me stessa, sto cercando di accettarmi e accettare ogni pensiero senza focalizzarmi troppo… è difficile!
    La persona più coinvolta oltre me, purtroppo è il mio fidanzato….che mi apprezza veramente per quella che sono, mi ascolta e mi comprende sempre. Ha sempre belle parole per me e con lui sto benissimo. I problemi nascono quando va via e non stiamo insieme… ricominciano tutte le domande e odio questa cosa perché naturalmente non mi vivo bene la nostra relazione. Odio anche il mio senso di colpa immotivato sempre molto forte e presente, passo le giornate pensando, bloccandomi sulle cose e mettendomi alla prova con lui. So perfettamente che tutto questo non si dovrebbe fare, ma materialmente come si fa????? Non voglio più farmi comandare dai pensieri e non voglio che questi abbiano il potere di rovinarmi la vita.
    La ringrazio tanto in anticipo.

    1. Ciao Rosa,
      hai fatto un quadro piuttosto chiaro della situazione, hai parlato di un passato di disturbi d’ansia, fino al panico, e poi una serie di dubbi ossessivi su temi differenti, questo aspetto legato al cambio di tema è piuttosto comune in chi affronta un dubbio ossessivo (o dubbio patologico).
      Ma la cosa più evidente che si legge tra le righe è il tuo tentativo di lottare costantemente contro i tuoi pensieri. Posso dirti che, nella maggior parte dei casi, è proprio questo che contribuisce a mantenere in piedi il disturbo.
      Lo so, sembra assurdo, ma è l’ossessione di scacciare via le ossessioni che alimenta l’ossessione.
      Materialmente come si fa?
      I punti sono quelli che sono indicati anche nell’articolo, che valgono anche per ossessioni di tipi diverso:
      -evitare le rassicurazioni
      -bloccare i tentativi di rispondere alle domande ossessive

      questo è il meccanismo di base, ma possono esserci delle particolarità che variano di persona in persona e per le quali vanno adattate le tecniche di volta in volta.

      Hai provato a compilare il test per il doc da relazione? Lo trovi qui sul sito.

  30. Buongiorno, il mio compagno con cui sto insieme da 9 anni e convivo da 4, soffre da circa 6 mesi di Doc da relazione. Ha già avuto un paio di episodi di Doc in passato che ha trattato seguendo una terapia breve strategica. Stavolta questa terapia non ha aiutato, ed ora sta seguendo una terapia cognitivo comportamentale. Il disturbo è comparso dopo avere parlato di fare un figlio insieme, all’inizio sembrava entusiasta di questa cosa dopo di che sono iniziati i disturbi. Io lo amo e sono molto impaurita per questa situazione, so che sta soffrendo molto ma sto soffrendo molto anche io, le scrivo per avere dei suggerimenti su come potergli stare vicino e supportarlo senza fare danni. Al momento cerco di parlare di questo il meno possibile con lui ma è molto dura. Grazie mille.

    1. Ciao Giulia,
      se il suo compagno ha avuto già episodi di DOC in passato è possibile che in realtà non abbia mai del tutto risolto il DOC, spesso infatti ci sono delle parti del DOC che restano inespresse dai pazienti (magari perchè troppo imbarazzanti come contenuti) e quindi non vengono affrontate in terapia. Per questo motivo andrebbe inizialmente approfondito questo aspetto, spesso il DOC da relazione (che è un modo per chiamare il dubbio patologico in amore) è accompagnato da altri contenuti ossessivi, in alcuni casi solo nel pensiero, in altri casi anche nel comportamento.
      Per quello che riguarda lei che gli sta vicino il mio consiglio è di chiedere a lui se può confrontarsi con il suo terapeuta in modo da sapere come comportarsi con lui.
      Purtroppo le indicazioni che le potrei dare io sarebbero relative alla terapia breve strategica e non alla cognitivo comportamentale, per cui la cosa migliore è confrontarsi con chi lo sta seguendo direttamente.

      1. Buonasera, grazie mille per la risposta tempestiva. Per ora sto cercando di prendere tempo, vedo che per lui è molto difficile parlarne e non credo accetterebbe che io parlassi con il suo terapista. Magari tra un po’ di tempo ci proverò. Eventualmente lei sarebbe disponibile anche per un consulto da parte mia? Grazie

        1. Certo, sono disponibile per un consulto, trova i miei contatti in homepage.
          Per quanto riguarda la mia esperienza solitamente chi ha un problema del genere non è affatto scontento del fatto che chi gli è vicino possa essere coinvolto, anche solo in maniera superficiale, nella terapia.
          Ovviamente non faccia l’errore che vedo spesso, cioè di rivolgersi al suo terapeuta senza parlarne con lui e accertarsi che lui sia d’accordo, in quel caso infatti si troverebbe a complicare ancora di più la situazione.
          Io le suggerirei di spiegargli che in alcuni casi non sa come comportarsi con lui perchè sa che ha un problema, ma non è in grado di comprenderlo fino in fondo e che magari, se il suo terapeuta fosse d’accordo, potreste sentirvi solo per sapere come comportarsi, senza entrare in ulteriori dettagli (cosa che tra l’altro già il terapeuta non farebbe, ma così tranquillizza anche il suo compagno).

          1. Buonasera, grazie davvero dei suoi preziosi suggerimenti, no non contatterei mai il suo terapeuta senza dirglielo non sono il tipo. Io stavo rivedendo la mia terapista per avere un supporto per me per essere forte per stargli accanto ma credo che sentire il suo terapista sarebbe preferibile. Lei, per la sua esperienza, pensa che sia una condizione questa che si possa superare, soprattutto considerando che il mio compagno ha avuto altre volte un doc? Inizio ad avere paura per il nostro futuro, non so cosa aspettarmi.
            Grazie ancora.

          2. Il fatto che abbia già manifestato sintomi di un DOC in passato è piuttosto normale, consideri che però se è stato trattato per un doc “fisico” (intendo un doc in cui ci sono rituali di comportamento come ad esempio ordine, pulizia, conteggi, controlli ecc) le strategie di intervento sono differenti, quindi dovrà imparare a gestire anche questo aspetto più mentale e non solo quello dei comportamenti fisici, imparando questo potrà tranquillamente fare la sua vita normalmente.

  31. Buongiorno,
    credo di ritrovarmi anch’io in questa situazione. Sto da due mesi con il mio ragazzo e praticamente dopo aver fatto una quarantena a causa del covid mi son ritrovata a farmi le domande tipo “lo amo o non lo amo” “mi batte il cuore quando lo vedo?”, alla fine son finita col trovare rassicurazioni di continuo, perchè poi a volte vedendo che il mio ragazzo si distaccava da me, ho cominciato a farmi ste domande “ma perchè lo fa? Non mi ama più?” ricevendo poi le rassicurazioni da lui mi sentivo meglio ma poi ritornavano a una minima mancanza di qualcosa, magari anche solo un bacio o un ti amo. Alla fine sono arrivata ad un punto in cui non ci ho capito più nulla, ho dato di matto e ho fatto una scelta sbagliatissima, ovvero l’ho lasciato. Ora me ne pento amaramente di sta scelta e vorrei tornare con lui, ma sti dubbi continuano ancor adesso e mi fanno ammattire, sicchè son qui che soffro perchè mi manca tutto di lui ma sti dubbi persistono ancora, e il mio ragazzo ci è stato veramente male, tanto da essere deluso di se stesso e dire che lui non sa amare. Io invece sono ancora qui che parto con l’intento di sistemare le cose ma poi ricominciano i dubbi che mi bloccano e senza di lui so che non riesco ad andare avanti. Non mi immagino neanche un futuro con un’altra persona che non sia lui, o no mi immagino lui con un’altra ragazza. E a volte mi è capitato di guardare altri ragazzi e magari anche piangere perchè non è che li trovavo attraenti ma proprio perchè mi facevo continuamente ste domande che mi tormentavano. Sono arrivata ormai ad un punto che non so che fare, sto impazzendo e ormai non so neanche più se il mio ragazzo vorrà stare con me o magari neanche tornare amici. Avevo già chiesto di andare da una psicologa per questo problema dei dubbi ma credo di aver aspettato così tanto che alla fine tutti sti dubbi hanno preso il soppravvento e alla fine ho fatto la scelta che non avrei dovuto fare, ora mi sto pentendo e sto continuando a dirmi che ho sbagliato, che son stata stupida, che mi serviva solo una pausa ma alla fine anche ste cose vanno in dubbio e mi complicano la vita. Ero arrivata a piangere per giorni, ad avere sbalzi d’umore e persino a non riuscire a dormire la notte e ancora ora ho tutti sti sintomi e non so cosa fare.

    1. Ciao Valentina,
      l’urgenza di agire è un tipico sintomo del disturbo ossessivo.
      Un’azione che dovrebbe prevedere un ragionamento diventa qualcosa da affrontare subito, senza “perdere tempo”, come se prendendo una decisione qualsiasi l’ansia potesse lasciarci in pace.
      Ma poi quella torna e ci fa dubitare della scelta appena fatta, e così via, in un infinito circolo vizioso di domande e risposte.
      Ci troviamo davanti ad una relazione durata solo due mesi, nei quali siamo arrivati a farci talmente tante domande da avere poi l’urgenza di farle smettere.
      E lo abbiamo fatto nell’unico modo che ci sembrava fattibile, interrompendo la relazione stessa.
      In questo tipo di situazioni l’unica cosa che si può fare è lavorare sul meccanismo ossessivo alla base dei dubbi, in modo da imparare a controllarlo e liberarsene, a prescindere dalla relazione.
      Non possiamo infatti sapere come l’altra persona reagirà, ma possiamo imparare a evitare di mettere di nuovo in atto quel tipo di meccanismo in futuro.

      1. Grazie mille per il consiglio, ma ho provato a liberarmene da sola ma hanno continuato ad essere sempre più forti, finchè adesso sto praticamente impazzendo perchè non so se risistemare le cose o no, e non voglio dimenticare questa persona anzi voglio tornarci ma ho la costante paura che possa risuccedere o che magari se torno dopo tanto tempo, non sento più quello che sentivo prima, ora sto lasciando il tempo al mio ragazzo perchè questa cosa l’ha fatto rimanere molto male e ci sto male anch’io a vedelo stare così. Ha detto anche che non vuole più rivedermi e se torna tornerà come amico, ma io non so come andrà la cosa. Sono anche in una situazione in cui ho perso una persona dietro l’altra e sicchè ho praticamente solo lui, e ho paura di perdere anche lui. Il fatto è che sti dubbi continuano e ricontinuano a rigirarmi nella testa e non so più andare avanti. Non so più prendere una decisione e credo che sta cosa stia cominciando anche con i miei genitori. Poi il fatto è che se lo dimenticassi poi starei meglio ma non voglio dimenticarlo, e non voglio ricominciare di nuovo tutto da capo. Non so più cosa fare

  32. Buongiorno, credo di ritrovarmi anch’io nella medesima situazione.
    Mi spiego meglio..
    Vivo la mia relazione (la mia 1ª ed unica relazione) da oramai quasi 9 anni, una relazione stabile, mai nessun dubbio, tanto che a Marzo 2021 abbiamo deciso di acquistare casa con l’intento di sposarci (il mio sogno, da sempre!).
    Tutto tranquillo , fin quando non cominciano ad arrivare i primi “intoppi” per quanto riguarda la ristrutturazione, faccende burocratiche, spese da sostenere ecc .. nel mentre anche il mio lavoro comincia a scemare e da li le preoccupazioni per la casa aumentano!
    Ce la faro’ a contribuire per il pagamento del mutuo?
    Rientreremo con le spese della ristrutturazione?
    Avremo fatto la scelta giusta?
    Ecc..

    Verso Giugno , di punto in bianco mi trovo a dover rispondere alla domanda: “Lo amo o non lo amo?” Nel mentre comincio a notare tutti gli atteggiamenti e l’aspetto estetico del mio ragazzo ecc. Da li comincio a cercare rassicurazioni sul WEB sull’amore (sono entrata in un vero e proprio loop). In questo periodo arriva l’ansia, i sensi di colpa per il solo fatto di aver pensato di non amare il mio ragazzo.. un forte senso di vuoto, disagio..
    Comincio sempre ad essere piu’ attenta a tutte le mie emozioni, per capire se provo qualcosa verso il mio ragazzo, se mi piace ancora.. allo stesso tempo non riesco ad accettare il fatto di avere questo tipo di pensiero, questo dubbio.. da un giorno all’altro, in un periodo che doveva essere il piu’ bello della nostra vita!
    Quando sono con lui non ho alcun tipo di pensiero, anzi.. sto benissimo come sempre, quindi a maggior ragione non riesco a capire il perche’ di quei pensieri che mi stavano distruggendo..

    Ad Agosto arriva la proposta di matrimonio, ero tanto felice quanto triste, triste perche’ non mi stavo godendo a pieno quel periodo , triste perche’ mi sembrava di tradire il mio ragazzo per quei dubbi e pensieri invadenti che avevo..

    A Settembre, capisco che ho bisogno d’aiuto e intraprendo un percorso di psicoterapia, la mia ansia e’ migliorata, ora sono molto piu’ tranquilla.. riesco a mangiare, uscire, non piango praticamente tutti i giorni.. mi sembra di essere tornata alla vita di sempre.

    Ad oggi, da quando tutto e’ iniziato la situazione e’ migliorata, ma nei momenti di forse stress quei dubbi sulla mia relazione ritornano.. molte volte hanno toccato anche altri ambiti come il mio orientamento sessuale, le mie cotte adolescenziali.. quando arrivano questi pensieri , non nego che mi spaventano sempre un po’ ma pian piano, grazie alla psicoterapia, alla lettura di alcuni libri sto imparando a gestirli e “lasciarli andare” .. anche se a volte non e’ sempre semplice!

    Tante volte avrei voluto scappare da tutto e tutti.. persino da me stessa!

    1. Salve Anna Chiara, il DOC da Relazione appartiene ad una più ampia categoria di ossessioni che si basano sul dubbio. Proprio per questo è normalissimo che il tema del dubbio possa passare da un argomento all’altro, sia legato alla relazione, sia del tutto scollegato.
      Per questo motivo un buon lavoro sul dubbio, per mia esperienza, passa attraverso la comprensione del meccanismo del dubbio stesso e non attraverso la ricerca di una risposta ai dubbi.
      Ne parlo in maniera approfondita nel mio ultimo libro “DOC da Relazione: riconoscerlo, affrontarlo, superarlo”.

  33. Buongiorno,
    Ho una relazione da 4 anni. La prima volta che ho incontrato il mio moroso ho provato come una forte sensazione negativa, però poi siamo andati avanti a frequentarci, lui inizialmente non mi trattava proprio benissimo perché investiva più tempo nei suoi amici poi è cambiato ed ora mi fa capire che ci tiene a me. Solo che da qualche tempo direi un annetto non vuole più fare sesso, lo facciamo pochissimo e poi comunque quando magari un suo amico gli chiede di uscire lui è capace di cancellare anche gli impegni con me per andare con gli amici, poi a capodanno non sono stata bene ad esempio, lui è rimasto a casa con me però è stato tutta la sera con il muso e mi ha detto esplicitamente che avrebbe preferito stare da un’altra parte, ed io ci sono rimasta male.
    Quando litighiamo è di solito per cose di questo tipo, poi se dopo qualche giorno gli ripeto che ci son rimasta male per quella cosa lui nega tutto e dice che mi sto inventando le cose. Così da qualche tempo credo di aver preso una cotta per un mio collega. Non è successo assolutamente nulla perché non ne sarei capace però in questo periodo è come se mi sentissi single e non ho più tanta voglia di stare con il mio ragazzo. Però mi sento anche in colpa perché il mio ragazzo ora mi sta aiutando anche in casa e a fare determinate commissioni (anche economicamente) ma io lo vedo più come un fratello e non so che fare…..secondo lei devo lasciarlo?

    1. Salve Stefania, nel suo caso non sembrerebbero presenti i tipici elementi del DOC da Relazione, si tratta più di capire se per lei questi comportamenti siano accettabili o meno. Le auguro di riuscire a sbloccare questa situazione.

  34. Salve dottore,
    Ho letto un po’ di situazioni analoghe a quella che sto vivendo io! Da premettere che la mia relazione è iniziata con questa ragazza dopo 4 anni di lavoro insieme solo nel periodo estivo! Entrambi negli anni precedenti avevamo relazioni con altre persone. Poco prima di quest’estate siamo entrati ancora più in sintonia, entrambi single ci siamo accorti che qualcosa dentro stava cambiando, tanto che quest’estate, lavorando sempre insieme, è nato quel di più che ci ha portato a vivere momenti davvero belli, con tutte quelle farfalle nello stomaco che ti fanno godere ogni singolo istante, dove abbiamo prenotato anche una vacanza per la prima settimana di febbraio. Appena tornati lei ha iniziato a dirmi che non stava bene perché aveva il dubbio che potesse esser come prima di metterci insieme, che non sapeva se provava ancora la stessa cosa! Prima della vacanza stessa ha detto di aver avuto solo in alcuni giorni il dubbio ma non le ha dato peso, poi però al rientro lo sentiva sempre più forte tanto da starci male e ossessionata da questa cosa me la dovuta dire per forza. Mi dice che quando stiamo insieme è bello, ci divertiamo, ridiamo, anche il momento intimo le piace, ma poi torna a casa e pensa che dovrebbe sentirsi diversa e pensa “se fosse un’attrazione fisica e non mentale?” “Non mi sento come mi sentivo all’inizio quindi non provo più nulla!” Purtroppo è un periodo che sta vivendo un forte stress in famiglia, ma ora sta prendendo la via della risoluzione, al posto, invece, dei suoi pregressi personali che ogni tanto le tornano in mente dov’ è stata veramente male. Il tutto contornato dal covid che ha preso dal fratello minore quindi sono 15 giorni che non ci vediamo e penso che neanche aiuti. Mi ha confessato che, l’ultima volta in cui ci siamo visti, anche con le sue amiche, parlando di università e di discorsi in generale, si è sentita a disagio e che era una sensazione che non provava da tanto tempo. Io sto cercando di dirle di non dare peso a tutte queste domande e di godersi la cosa come viene, senza avere tutti questi dubbi che la fanno stare male e di dare peso, invece, a quell’attimo in cui si è sentita bene e felice, dove lei stessa dice che è stato bello. Le ho consigliato di parlare con un professionista perché così non supera quello che l’ha fatta stare male ed ho paura che sia quello da dove parte il suo dubbio. lo sto facendo anch’io perché credo che sia un cosa utile a tutti per vivere bene. Lei mi dice che deve partire da lei e che ora non può o non ha tempo, ma sta solo evitando il problema per paura di starci male! Lei cosa pensa? Grazie e buona giornata

    1. Ciao Mattia,
      la situazione rispecchia in effetti molto quella delle altre persone che hanno scritto qui sul sito, anche se in questo caso la testimonianza viene “dall’altra parte”. Come dice non è possibile spingere nessuno a intraprendere un percorso di psicoterapia, anche se lo fosse non servirebbe comunque a nulla senza la volontà della persona di affrontare dei cambiamenti.
      Quello che però potrebbe fare è suggerirle di leggere il libro che ho scritto proprio su questo argomento, lo trova qui in versione ebook: https://disturbossessivo.it/corsi/?cartflows_flow=libro-doc-relazione con anche la possibilità di acquistare il webinar (in offerta con il libro) oppure su Amazon se preferisce la versione cartacea (ma senza i bonus) https://amzn.to/3pA2VlJ

  35. Salve dottore, sono una ragazzina di 17 anni.
    Credo di soffrire di doc da relazione da più di un anno ormai, ma non ho la possibilità economica di andare da uno psicologo o psicoterapeuta. Credo di soffrire anche di ansia, depressione e filofobia.
    La mia situazione è questa: non riesco ad affrontare le relazioni, nel momento in cui mi innamoro o mi fidanzo con qualcuno inizio a dubitare così tanto al punto di avere attacchi di panico e vomitare. Tutte le volte finisce che ho l’impulso di lasciare l’altra persona. So che il passato è passato, ma anche nel presente temo che possa finire così. Circa un mese fa mi sono presa una cotta per una mia compagna di classe, il primo giorno ero innamorata persa.. il giorno dopo ho iniziato a dubitare, non riuscivo a fare più nulla.. passavo le giornate a chiedermi il perché e a darmi risposte su risposte .. poi ne ho parlato con una persona e mi ha rassicurato, mi sono calmata e sono riuscita ad accettare la cosa, fidanzandomi con lei. Il primo giorno non avevo nessun dubbio, ero così felice che non so che avrei fatto. Ma il giorno dopo… Anzi, la sera stessa.. non sapevo più che pensare.. nella mia testa c’erano solo “ma se mi stessi imponendo di farlo? Ma se mi stessi sbagliando? Ma se non ero sicura di dichiararmi perché l’ho fatto?” Nonostante io fossi davvero felice.. nella mia testa non andava bene..
    Ad oggi, stiamo insieme da quasi una settimana, e io passo le mie giornate con la nausea costante e con la paura che lei possa stancarsi di me e viceversa. Ho paurissima, non riesco ad affrontare la relazione in nessun modo, non capisco quale sia la verità.. l’altra sera ho quasi vomitato.. stavo malissimo, ho visto tutto nero e pensavo “devo lasciarla”. Anche se poi quando sono lucida so qual è la verità, so che mi piace..
    Ho paura che possano passare i mesi e che io stia ancora così.. la ferirei e basta..
    So che la sua risposta, dottore, sarà quella di consultarmi con uno psicoterapeuta.. ma non posso al momento.. vorrei sapere come uscirne da sola perché sto impazzendo… Vorrei passare una giornata felice..
    Ultimamente sto iniziando a smettere di rispondermi, a distrarmi.. ma è difficile.. ho iniziato sta mattina.. poi i miei genitori non aiutano, è colpa loro se ho questa cosa.. credo di avere un trauma per colpa del loro rapporto..
    L’anno scorso ho parlato con lo psicologo della scuola ma non è bastato..
    Mi faccia sapere, grazie se mi risponderà..

    1. Ciao Lorena,
      Tutti i sintomi che riporti possono essere riportati al solo doc, senza bisogno di inserirci altre situazioni né necessariamente trovare le colpe nel passato.
      La tua situazione attuale come ben dici andrebbe seguita da uno specialista e purtroppo a livello scolastico non c’è sufficiente tempo per affrontare una problematica così complessa (ho fatto anche io lo psicologo a scuola e capisco di cosa parli).
      In alternativa posso suggerirti di provare a leggere il libro che ho scritto proprio sul doc da relazione in modo da iniziare a farti un’idea di cosa puoi fare per affrontarlo, in alcuni casi potresti avere dei buoni risultati anche solo con il libro, anzi te lo auguro! Il libro lo trovi qui https://disturbossessivo.it/corsi/?cartflows_flow=libro-doc-relazione oppure su amazon cercando “DOC da relazione: riconoscerlo, affrontarlo, superarlo”

  36. Salve dottore,
    sono fidanzato da 8 anni. Ho sempre soppesato inizialmente con la mia ragazza la sua figura, soprattutto sulla differenza di istruzione. Mi sono messo con lei dopo pochi mesi dalla fine di una relazione per cui ho sofferto moltissimo e i dubbi soprattutto nei primi tempi mi hanno fatto sempre pensare sotto sotto che lei fosse un ripiego. Negli ultimi tre anni, dopo una crisi in cui ho pensato di perderla, è cambiato tutto e siamo stati veramente bene. Lei è una donna di cui fidarsi, che mi sta vicino. Ora ho incontrato una ragazza per caso e non è una semplice attrazione ma una spinta enorme nel volerla conoscere di più e sono incominciati nuovamente i dubbi sulla relazione attuale e sulla mia incapacità di prendere una direzione (conoscere la nuova e lasciare l’attuale, che adesso non concepisco come soluzione oppure lasciare perdere la nuova e concentrami sulla ragazza attuale). Mi sento in colpa su questi pensieri e ne faccio un grandissimo problema, da un lato penso sia normale in una relazione di tanti anni avere dei momenti di sbandamento e sono sicuro che l’attrazione per la ragazza nuova non sia un modo per mettere in gioco la relazione attuale ma una vera e propria spinta interiore a cui non riesco a dare spiegazione. Ravvisa sintomi di doc? io penso di sì perchè soppeso quello che faccio, mi faccio mille dubbi su cosa dovrei fare per allontarmi dalla nuova conoscenza ma allo stesso tempo di avvicinarmi. Forse dovrei provare a conoscerla e fregarmene dei dubbi e lasciare scorrere tutto come deve andare e il tempo darà le sue risposte.

    1. Salve, la situazione che mi racconta non è così definita da potermi fare un’idea solo dal suo racconto.
      Bisognerebbe approfondire ulteriormente con dei colloqui se si tratta di un disturbo ossessivo o se si tratta della difficoltà di scegliere tra due relazioni.

  37. Salve.
    Ho conosciuto una ragazza da circa tre settimane e mi è sembrata una ragazza veramente adatta a me.
    Spiegandomi meglio dico che non ero in cerca se non di una serata di fuoco è invece lei era identica a me, e ha anche molte passioni simili alle mie e questo mi ha portato a sentire una profonda Unione oltre ad una sincerità infinita mia provata.
    Improvvisamente dopo aver toccato il cielo le prime uscite, dopo avere avuto una serata on fire, tutto è crollato in modo drastico è assurdo, come se il sogno fosse andato in frantumi.
    Era come se avesse riaperto il mio cuore e fatto uscire quella gioia di vivere quasi infantile e poi tutto svanito ed ho iniziato a provare odio, rifiuto e ho iniziato a vederla bruttA, trovare difetti in lei, ed essere spaventato e infastidito dallo stare con lei.
    Inoltre è come se non capissi più se mi piace o no, e perfino sono arrivato a pensare che se dopo aver avuto una bella serata non mi attira più ed è svanito tutto allora non ha senso continuare a vedersi.
    La cosa più assurda è che è come se fossi passato dalle stelle alle stalle e ora non riesco a provare più nulla come se tutto fosse stato escluso dal mio campo di coscienza.
    Adesso non provo nulla e non vorrei sentirla ma una parte silenziosa dentro vorrebbe vederla e allo stesso tempo si sente in crisi se la lascia andare del tutto.
    Era molto tempo che non mi capitava ma anche la mia ultima relazione comincio così e finì con il fatto che aveva preso forza questa voce interiore negativa Gino a decidere di lasciare la mia ex.
    Comprendo di avere un disagio e confusione , ma La cosa più importante per me sarebbe capire meglio che cappero provo.
    È possibile che la mia mente isoli tutto l’affetto provato in qualche giorno ?
    Grazie

    1. Salve Luca,
      questo tipo di cambiamento repentino dei sentimenti nei confronti di una persona è spesso presente nei DOC, non è detto ovviamente che non si tratti di altro, ma avendo già in passato avuto un’esperienza simile e concentrandosi molto sui difetti fisici, sul vederla brutta ecc, sembra possibile che sia proprio un DOC da relazione.
      L’affetto non è qualcosa di “oggettivo”, ma possiamo modificare ciò che proviamo semplicemente cercando di capire se davvero lo proviamo. Capita così di provare disgusto cercando di provare attrazione, provare odio cercando di provare amore e così via.

  38. Buonasera dottore, mi scusi il disturbo.
    Sono una ragazza di 24 anni ed è da circa 6 mesi che soffro di doc, è iniziato come doc omosessuale, ora si è leggermente affievolito, ma adesso si è spostato in doc da relazione.
    Conosco i meccanismi ma ero abituata ad altri contenuti, di punto in bianco sono arrivati quelli sui miei sentimenti verso di lui.
    So che lo amo e voglio stare con lui, ma ho paura e mi spavento, perché non voglio avere dubbi, voglio vivere la mia storia con tranquillità e spensieratezza senza pensare “ io prima ero più appiccicosa e ora lo sono di meno, questo significa che non lo amo più come prima?” Oppure “ prima gli facevo un sacco di foto, ora non le faccio, questo significa che nom lo amo come prima?
    Tutto questo, tutte queste insicurezze mi generano ansia, anche quando sono in un momento più tranquillo mi arriva ansia improvvisa. In più ho un forte calo dell’umore e del desiderio sessuale.
    Sono seguita da una psicologa, sto molto meglio rispetto alla fase di panico però mi creda dottore sono stanca.
    Cosa posso fare quando sono da sola e mi prende l’ansia per tutto?
    Poi sono preoccupata per le emozioni tristi e il calo del desiderio

    1. Salve Giuliana,
      le dinamiche che racconta sono proprio tipiche di questo tipo di problema come avrà anche riscontrato la collega che la sta seguendo. Essendo già in terapia quello che le posso consigliare è di parlare di queste difficoltà con la collega che la sta seguendo. Non conoscendo la sua situazione personale e quali sono i comportamenti che mette in atto quando è da sola non saprei cosa suggerirle, ma in ogni caso, dato che ha già un percorso terapeutico in corso non mi permetterei di interferire con il lavoro della collega. Se invece vuole delle informazioni più generiche e non sul suo caso specifico può dare un’occhiata al libro che trova su https://disturbossessivo.it/corsi/

  39. Salve Dottore. Sono Gen mio marito da lunedì sera ha una forte ansia piange di continuo, pensa a noi due e ha dei dubbi sul suo amore per me . Lui non vuole perdermi che sono tutto per lui e non si riesce a spiegare questi dubbi e inizia ad avere forte dolore al petto attacchi di panico e piange sempre. Tutto questo da un giorno all altro perché fino a lunedì mattina stava bene e anzi tra noi le cose sono andate sempre benissimo, il nostro è considerato dagli altri un esempio d amore. Io non so come posso aiutarlo sto male perché lo vedo così e soprattutto non accetto che questo suo Star male è dovuto al dubbio del suo amore per me. Cosa pensa della mia situazione? E come devo comportarmi?

    1. Salve, da quello che scrive potrebbe trattarsi effettivamente di un DOC, anche gli attacchi di panico, con il conseguente dolore al petto, sono spesso conseguenze del DOC.
      Le suggerirei quanto prima di rivolgersi ad uno specialista che conosca bene questo problema per poterlo affrontare al meglio.
      Se vuole nel frattempo può dare un’occhiata al libro che ho scritto su questo tema, lo trova qui: https://disturbossessivo.it/corsi/?cartflows_flow=libro-doc-relazione

        1. Salve, in genere in questi casi sarebbe meglio non parlare troppo della situazione, e stare vicino a suo marito senza fare troppi ragionamenti al momento.
          Se vuole una consulenza personalizzata online può prenotare una visita con me direttamente da questo calendario https://iengo.as.me
          In ogni caso le suggerisco di muoversi il prima possibile in modo da affrontare velocemente la situazione.

  40. Buongiorno dottore, ho 22 anni e da quasi 6 mesi ho una relazione con un ragazzo di 26.
    Mi sono rispecchiata molto nel suo articolo e vorrei che mi aiutasse a capire, in quanto quello che mi sta succedendo suscita in me molta paura e tristezza.
    Nel 2018 ho avuto una relazione di 5 mesi finita male (18 anni io 19 lui) perchè lui non era pronto per una storia seria e mancava di attenzioni e di conseguenza io soffrivo moltissimo per queste mancanze in quanto ero molto presa (ero ancora in fase di infatuazione) e “mancava poco” all’ innamoramento.
    La prima volta che sono uscita con il mio attuale ragazzo c’è stata subito un attrazione fisica da parte di entrambi, il classico colpo di fulmine e così ho deciso di rimettermi in gioco. Con lui tutto è diverso: mi riempie di attenzioni e complimenti, mi sta vicino nei momenti di difficoltà, mi dice sei bellissima, che a me tiene tantissimo, non vuole perdermi e che vuole una storia seria con me, tutto ciò che ho sempre cercato in un ragazzo. Ognuno rispetta i propri spazi e anche se siamo un po’ diversi su alcuni aspetti ognuno rispetta i punti di vista dell’altra e ci confrontiamo sempre con rispetto.
    Quando sto con lui sto benissimo, ho voglia di coccolarlo, baciarlo, prenderlo in giro e fare commissioni insieme; però di colpo (e inconsciamente) tutta questa “felicità” mi ha fatto sorgere dei dubbi ( premetto che sono una ragazza molto ansiosa, razionale e che vuole tenere tutto sotto controllo) e ho iniziato a chiedermi : ” ma sono innamorata o provo affetto?” “Perchè non provo le stesse emozioni che provavo con il mio ex?” ” Sto confondendo l’infatuazione con l’innamoramento? ” “E’ solo attrazione fisica?” Questi dubbi mi sorgono quando sono da sola e sono accompagnati da un forte stato di ansia e attacchi di pianto, mentre quando sono più leggeri riesco a scacciarli e mi dico “sei la solita paranoica, sei più grande è una relazione più matura e anche le emozioni sono diverse”. E’ successo che per una settimana a causa di problemi personali non ci siamo visti, mi è mancato ma non eccessivamente ( e anche questo mi porta a farmi domande se tengo a lui) ma quando l’ho rivisto mi batteva forte il cuore, ero contentissima e quindi mi sono tranquillizzata. Ho parlato di questa situazione anche alla mia migliore amica perchè non ne potevo più di tenermi tutto dentro e lo chiesto di dirmi come mi vede quando sto con lui: ebbene ha detto che mi vede innamoratissima, che mi brillano gli occhi e che sembra che sono in un altro mondo. Sono una laureanda e sto terminando il mio percorso ma questa situazione mi porta a non concentrarmi sullo studio dove sono già molto stressata perchè ho sempre questo pallino fisso ( lo ero anche prima di conoscerlo); sono arrivata anche a pensare di aver paura di innamorarmi, non lo sò, non capisco più niente so solo che l’ansia e i dubbi mi stanno divorando e che tutto ciò non mi è mai successo prima. Quello che maggiormente mi spaventa è che questi dubbi mi bloccano nel lasciarmi andare completamente con lui perchè non ho la certezza di ciò che provo. Ciò che volevo domandarle è ” può essere il fatto che è la mia prima relazione seria e quindi ansia da relazione ? Oppure può essere DOC? Non voglio assolutamente lasciare il mio ragazzo, perchè so che me ne pentirei e soffrirei, gli voglio troppo bene. La prego mi aiuti, non voglio perdere tutto un altra volta, non voglio perdere ciò che ho cercato per tanto tempo! Scusi la lunghezza e grazie in anticipo.

    1. Buonasera Letizia, la situazione che mi sta raccontando somiglia tantissimo a quella di una mia paziente, anche lei giovanissima e a pochi esami dalla laurea quando mi ha contattato per la prima volta, che stava rischiando di non laurearsi proprio a causa dei pensieri ossessivi nei confronti della sua relazione.
      E anche nel suo caso tutto era iniziato da un momento all’altro, tornata a casa dopo una serata tranquilla con il suo ragazzo iniziò a farsi mille domande su ciò che provava per lui, che nome dare esattamente a quel sentimento e così via.
      Fino ad avere continue crisi d’ansia e di pianto.
      In quel caso si trattava di un DOC, ci abbiamo lavorato qualche mese e ora vive la sua relazione con serenità (oltre ad essersi laureata a pieni voti).
      Ne ho scritto approfonditamente nel mio libro “DOC da Relazione: riconoscerlo, affrontarlo, superarlo” è uno dei tre casi, nello specifico lo trova al Capitolo 14: la storia di Isabella

  41. Buonasera, la ringrazio per la risposta. Ha ragione, vado in ansia perché non so che nome dare al mio sentimento e ho tanta paura di sbagliare. Non so davvero cosa mi stia succedendo é come se fossi bloccata e non capisco perché…quando una relazione era tutto ciò che desideravo. Grazie ancora.

  42. Salve Dottore, ho una relazione a distanza da circa 4 anni e il mio partner presto si trasferira’ da me. Negli ultimi mesi , però, il rapporto si sta trasformando in qualcosa di logorante. I primi tempi per via della distanza e di alcuni suoi segreti, che ci hanno limitato, non è stato semplice, ma il trasporto era così forte da far sì che andasse avanti. Ho sempre visto in lui l’amore e la buona fede. Ha dovuto trascorrere per circa due anni un periodo di isolamento, in cui però siamo sempre stati vicini telefonicamente, dolce e riconoscente per ciò il più delle volte. Oggi ho un forte senso di angoscia, accompagnato insicurezza. Il mio partner ha iniziato ad avere forti dubbi sulla mia persona, come se quasi non mi conoscesse, alternati a momenti di ammirazione e gratitudine. Se un giorno insinua riguardo i miei social, il giorno dopo manda dei fiori. La settimana successiva ha da ridire sul profumo che uso o sul mio abbigliamento, per smentirsi successivamente con sdolcinatezze e riguardi. Nonostante abbiamo affrontato più volte la questione tramite confronti e promesse a non insistere sui pensieri negativi, puntualmente questi tornano rinvigoriti. Ho tentato di affrontare la questione quando non siamo in lite, ma minimizza o addirittura dimentica l’accaduto, per ripetersi nuovamente. Ho notato che è particolarmente critico anche nei confronti del mondo circostante. Sembra non tollerare le persone il più delle volte, evitandone così il confronto. Gli ho chiesto se è felice, lui mi ha risposto che lo è perché è con me. Cosa ne pensa Dottore e sopratutto come si può affrontare?

    1. Salve Federica,
      ho troppe poche informazioni per poterle dare una mia opinione, quella che mi racconta è una situazione in cui ci sono diversi elementi particolari, ma per poter meglio comprendere il tutto è necessario fare qualche incontro, preferibilmente con il suo partner.

  43. Buonasera, cercherò di essere il più chiaro possibile per spiegare la mia situazione.
    Sono fidanzato da un anno e otto mesi con questa ragazza dopo che le son stato dietro per sei anni, innamorato perso.
    I primi mesi di fidanzamento non sono stati molto semplici, perché nonostante stavamo assieme lei era molto chiusa, dovute alle tante ferite avute nel passato, faceva fatica a fidarsi è di conseguenza aprirsi.
    Siamo andati avanti così circa cinque mesi, e nonostante io ho retto bene la cosa è riuscivo a sostenere questa cosa, mi facevo delle paranoie mentali che magari non andavo bene io, che esteticamente non l’attiravo così tanto, ecc, io che sono una persona molto insicura e con un autostima molto bassa.
    Nonostante questo le cose nei mesi successivi sono migliorate di tanto, anche se ogni tanto dei momenti di debolezza li aveva e di conseguenza io per le paranoie che mi facevo, fino ad arrivare a un anno fa esatto che ho avuto un crollo emotivo.
    Patisco l’ansia, non in maniera eccessiva, o almeno non fin ora.
    Mi son sentito spento quasi da un giorno all’altro, con crolli di pianto continui, ansi tremenda, una pressione al petto forte forte, angoscia, ecc
    Come detto mi son sentito spento, come se non fossi più innamorato.
    Tra me e me mi dicevo che è impossibile che da un giorno all’altro mi è passato tutto, un sentimento fortissimo svanito dal nulla.
    L’idea di lasciarla però mi faceva stare malissimo, non è quello che volevo e voglio, dentro di me so che c’è ancora quel sentimento, ma è oppresso da questo mio modo di stare.
    Quando capita che passiamo più tempo insieme, tipo in vacanza che stiamo insieme più giorni, dopo un primo momento che sto così, dopo qualche giorno sto bene, poi ritornato in casa crollo in questo stato.
    Da un anno vado avanti così, con questa ansi, peso al petto, angoscia, varie paure, e vivo male e di conseguenza faccio star male lei che non lo merita per quanto mi sta amando.
    La mia testa è piena di domande e pensieri su questa cosa.
    Poi si parla anche di convivenza e sta cosa mi ammazza perché non mi sento pronto (quando invece stavo bene non vedevo l’ora), però al momento non mi sentirei mai pronto, mi è venuta sta paura di diventare grande (e ho 28 anni), vorrei passare le mie giornate sdraiato a letto e non uscire mai post lavoro.
    Me la sto vivendo malissimo, mi sento spento e sto male.
    Ripeto, dentro di me so di amarla, ma non riesco più farlo uscire, prevale il male che ho.
    Penso che se stessi solo starei bene, ma so per certo che me ne pentirei alla grande.
    Ho pensato potesse essere il doc, vorrei un consiglio per uscirne, vi prego.
    Ho provato anche lo psicologo, e mi ha consigliato delle pastiglie da prendere per domante questa ansia, attacchi di panico, però ho deciso di non prenderle visti gli effetti collaterali (di erezione per esempio) che ho letto essere molto frequenti.
    Escludo il fatto di non essere più innamorato, son quasi convinto che sia questo doc che mi fa stare così, mi riempie la testa di tutti sti pensieri.
    Potrebbe essere così? Come posso uscirne?

    1. Salve Fabio,
      purtroppo su due piedi è difficile stabilire se si tratti di doc o meno, ha parlato di precedenti problemi d’ansia e potrebbero essere un segnale di un DOC, ma è una situazione che va indagata meglio con una consulenza, può prenotare una seduta online da https://iengo.as.me oppure per approfondire meglio il tema del doc da relazione trova il mio libro qui https://disturbossessivo.it/corsi
      Solo dopo aver inquadrato diagnosticamente il problema sarà possibile trovare una strada per risolverlo.
      Per quanto riguarda i farmaci immagino si trattasse di uno psichiatra e non di uno psicologo perché gli psicologi non possono prescrivere farmaci.
      Un caro saluto, Andrea Iengo.

          1. Vorrei chiederle ancora un’informazione.
            La seduta che nel caso decidessi di prenotare online nel link che lei mi ha indicato, sarebbe col terapeuta che parla nel libro?

  44. Buongiorno dott le scrivo perché sto passando un periodo un po’ particolare amo un uomo sposato lo amo da 8 anni lui continua a dirmi che prima o poi sarà mio solo mio me nel frattempo resta a casa con moglie e figlie e nonostante tutto io tendo ancora a crederci. Da circa un mese abbiamo deciso di non sentirci più perché la moglie diventa sempre più pressante nei sospetti e io ovviamente chiedo che lui vada via per iniziare la nostra vita , lui decide di non rischiare di essere scoperto per nn perdere le figlie e io li capisco che mette da parte me perché forse un po’ codardo e incapace di prendere una posizione. Nonostante questa mia analisi abbastanza fredda io sto malissimo ho un pensiero continuo su di lui non riesco ad accettare che mi ha messo da parte nn so se per sempre o momentaneamente nn mi spiego xche lui dice di amarmi ma di conseguenza rimane li lo penso notte e giorno nn riesco a mangiare lo seguo attraverso un app che lo localizza e nn riesco a nn farlo sono ossessionata da lui …. Mi chiedo perché
    Nonostante la mia devozione lui tende sempre a mettere in dubbio me come se nel frattempo che lui “sistema “ le sue cose io possa intrattenere nuove relazione e questa cosa mi ferisce tantissimo e mi fa entrare in ansia come se dovessi dimostragli che nn è così quindi tendo a non aprire wthapp perché controlla i miei accessi tendo a uscire poco x non dargli modo di dubitare , invece lui diciamo che si priva di poco visto che avvolte deve accontentare la famiglia ….. dottore mi sento ossessionata da lui dal fatto che lo voglio nella mia vita so che nn si costringono le persone a restare ma io e da un mese che mi sento morire perché lui nn c’è lo vedo solo da lontano e nn posso toccarlo sapere che tutte le sere torna a casa dalla famiglia mi fa impazzire

    1. Buonasera Salvatrice,
      la sua è una questione comune a tante donne che si trovano nella stessa situazione (accade anche a ruoli invertiti in realtà) in una situazione del genere ci sono due aspetti da considerare, il primo è quello su cui si focalizza giustamente lei, quindi l’aspetto del sentirsi ossessionata da quest’uomo, il controllarlo e così via, ma poi c’è l’aspetto per cui ha deciso che questo stile di vita per lei debba essere normale e accettabile.
      Molte persone passano la vita facendo gli amanti e magari hanno anche loro una famiglia, delle relazioni più o meno stabili ecc, ma altre persone non riescono a farsi andare bene questa cosa, anche se razionalmente ne capiscono le motivazioni.
      Nel suo caso andrebbero valutati entrambi gli aspetti per meglio comprendere prima di tutto se abbia davvero voglia di far funzionare questo tipo di rapporto e poi eventualmente valutare come farlo funzionare.
      Se vuole una consulenza più approfondita prenoti una prima visita su https://iengo.as.me così da poter valutare cosa poter fare.
      Le auguro una buona serata e le faccio il mio in bocca al lupo. Andrea Iengo.

  45. Buongiorno dottore,
    Anch’io purtroppo mi trovo in una situazione di continui dubbi, domande, ansia se penso a mio marito. È da due anni che lotto con questo problema. Quello che volevo chiederle è come è possibile che passo anche 1-2 settimane durante le quali sono tranquilla e convinta di voler stare con mio marito e poi dal nulla tornano i dubbi ed i pensieri? Ogni volta ho la speranza che ne sto uscendo e invece… è come se nella mia testa torna una vocina che mi dice ma tu non lo ami, non ti piace, ascolto tanto le sensazioni che provo quando sto con lui, lo guardo e mi chiedo se mi piace ecc. e. non riesco più a concentrarmi su nient’altro.
    Poi mi dico che se questi dubbi continuano a tornare sarà vero tutto; forse semplicemente non accetto la fine. È veramente difficile capire se è veramente doc o è la fine. 😞
    Grazie, buon pomeriggio

    1. Salve Anna, provi a compilare il test che trova qui https://disturbossessivo.it riguardo il doc da relazione per avere una prima idea riguardo la situazione. Il suo racconto è compatibile con una situazione del genere, mi fa pensare soprattutto quando parla della “vocina” che è un’esperienza comune a chi ne soffre.
      Altrettanto tipico del doc è la presenza di momenti buoni e momenti brutti che si alternano apparentemente senza motivo.
      Se vuole una consulenza personalizzata trova i miei contatti su https://disturbossessivo.it/contatti/

      1. Buongiorno dottore,
        Sono disperata … sono in un periodo che i sintomi sono peggiorati. Sento continua ansia e ora mi sembra quasi che non mi faccio più nemmeno domande ma è come se fossero solo continue constatazioni del tipo: non mi piace, non lo amo, è per quello che sento ansia se gli penso o lo vedo, devo lasciarlo, doc è solo una scusa, ecc. Sembra che mi sto rassegnando e convincendo di non amare più mio marito. Non so se è perché sono talmente stanca di lottare con questi pensieri! Ho una paura terribile di non reggere più, mi sento falsa, mi sembra tutto finto (il rapporto), ho un forte impulso di dirgli tutto questo e scappare via. Ma mi sento morire solo al pensiero di farlo! Ho fatto il test e il punteggio era abb. alto. Mi aiuti, che devo fare… sembra che l’unica soluzione per stare un po’ tranquilla e andarmene via da lui! Ma io vorrei tanto stare serena insieme a lui. Grazie!

        1. Salve, purtroppo si tratta di un disturbo che ha la tendenza a peggiorare se non viene affrontato adeguatamente. Generalmente interrompere la relazione non serve a nulla, dato che si tratta perlopiù di un problema individuale. Le consiglio vivamente di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta esperto in questo tipo di problematica.

  46. Buonasera dottore,
    Sto con il mio ragazzo da un anno e appena dopo 4 mesi in cui ancora ci frequentavamo ha iniziato a perseguitarmi il dubbio sul fatto che lo amassi o meno. Ho cominciato a ripercorrere tutto il tempo che abbiamo passato insieme valutandone gli aspetti negativi e positivi per rispondere a questa domanda che è diventata sempre più assillante. A causa di questo non riesco a vivere bene la mia relazione, anche se mi sforzo di non pensarci sono arrivata ad avere una specie di attacco di panico. I pensieri, come li descrive sono continui e stressanti, cerco risposte su internet e con gli amici. Adesso mi sono fissata sul fatto che lui non sia una persona intelligente. Non so come fermare questo circolo vizioso che va e viene. Ci sono brevi periodi in cui sto bene e credo di amarlo e sono serena e altri in cui cado nell’oscurità più profonda.
    Ho provato ad andare da una psicologa, ma non credo di star trovando giovamento… Ormai sono passati 8 mesi da quando è cominciato tutto.

  47. Buonasera dottore.
    Da un anno e mezzo sto con un ragazzo il quale mi ha colpita immediatamente sia a livello fisico che mentale, la storia più importante a livello sentimentale che io abbia mai avuto. Premetto che alcuni mesi prima di conoscerlo avevo interrotto una storia di 3 anni con un ragazzo in quanto non mi ci trovavo più bene, non era la storia per me.
    Fin dai primi mesi la mia paura più grande era quella di poter smettere di amarlo, ne ero terrorizzata.
    In seguito ad eventi per me stressanti, morte di nonno, studio, tirocinio etc, il mio umore è calato nettamente e ho iniziato a notare un distacco da tutti, ciò mi ha fatto però nascere la domanda se lo amassi o no.
    Inizialmente mi dissi “ma cosa dici, è solo un periodo di stanchezza” poi la situazione è peggiorata, ho iniziato a pormi questa domanda giorno e notte, accompagnata da incubi, insonnia, mancanza di appetito, quesiti nuovi riguardo la relazione che nascevano giorno per giorno accompagnati a sensazioni che mi sembravano reali…mi sembra tutt’ora di non provare più nulla, ma quando sono particolarmente rilassata riesco a provare ciò che provavo prima anche se capita raramente. A luglio in particolare sono stata malissimo, ho avuto più che l’urgenza di lasciarlo, cosa che non ha risolto niente, stavo tutti i giorni a dormire l’intero dí per evitare i pensieri, ho perso addirittura 6 kg..ad oggi i dubbi aumentano, ho iniziato a chiedermi se non mi piaccia fisicamente fino a provare sentimenti di odio e disgusto nei suoi confronti, mi sembra che mi urti tutto…ho attacchi di panico frequenti anche se mi capita di incrociare ragazzi che non conosco per paura che mi possano piacere…
    Ho parlato sia con uno psichiatra che mi ha detto che si tratta di pensieri ossessivi (in quanto prima del pensiero sulla relazione ne ho avuti altri simili sulla morte, sul peso etc..un susseguirsi dal 2019) e mi ha prescritto la paroxetina, e ho iniziato ad andare anche da uno psicoterapeuta ma ho il terrore che non riesca ad individuare il problema reale perché la precedente psicologa mi disse “hai avuto un distaccamento emotivo devi decidere se lasciarlo o no” e ha solo che peggiorato la situazione…non so più che fare, anche perché ho anche un calo dell’umore, non riesco più ad essere affettuosa con lui, il lato intimo della relazione è del tutto sparito, e sono quattro mesi che l’unico argomento di cui parliamo è questo..

    1. Salve Flavia,
      ne parli con il suo psicoterapeuta, se anche lo psichiatra ha ravvisato pensieri ossessivi, presenti anche in passato, si affidi a quel tipo di diagnosi e di terapia, abbinando come la ha suggerito lo psichiatra i due percorsi. Valuti anche se tutto questo parlare del problema con il suo ragazzo non stia amplificando il problema, togliendo magari anche tempo ad altre attività più piacevoli.
      Se vuole saperne di più le consiglio di leggere il mio libro che trova su:
      https://disturbossessivo.it/corsi/

  48. Gent.mo Dottore,
    sono in una relazione da 10 anni. Abbiamo lavori diversi e istruzione diversa. All’inizio non ne facevo un peso, lo stimo moltissimo come lavoratore, poi col tempo ha iniziato a pesarmi. C’è poco da fare, ma i discorsi tra di noi non sono come quelli che possa avere con un amico con cui ho condiviso gli studi, ad esempio. Detto ciò però, lui è un compagno eccezionale, per me c’è sempre e posso contare totalmente su di lui. Da qualche mese ho sviluppato delle ossessioni di diverso tipo (ad esempio, seguivo un corso di pianoforte, ed è diventata una ossessione e non un piacere, ogni giorno pensavo solo a che esercizi dovevo fare per la lezione successiva, e ora ho mollato; oppure guardavo ossessivamente dei video di educatori/scrittori sul tema dell’educazione dei ragazzi…). Premetto che sono una perfezionista. Faccio fatica a accettare le mie mancanze e i miei difetti (ad esempio, se non conosco un argomento e inizio a leggerne, diventa subito uno “studio”, non riesco a prenderlo come lettura di piacere; oppure se non so fare qualcosa, come suonare il piano, divento ossessiva) e lo stesso vale per quelle del partner. Il mio partner non sa qualcosa? Non lo accetto, allora parto subito con un’enorme disistima per lui. E da lì tutte le domande ossessive sulla relazione e sul partner. Ma cosa siamo noi, amici, conviventi, amanti… lo amo o non lo amo… è adatto a me… stiamo bene insieme… Vado avanti tutto il giorno con questi pensieri, non riesco a lavorare, sono estremamente distratta, io che sono sempre stata così perfettina… Non vedo più nulla di positivo in lui e nella nostra relazione, tutte le cose buone che ci sono (la cura, i progetti…) sono completamente cancellate dai miei pensieri… e non riesco a capire che cosa è ciò che vale in una relazione e cosa sono cose che devo imparare a accettare per tornare a vivere. Inoltre abitiamo in una casa che non amo, è bellissima ma è isolata, mentre io nasco e mi sento cittadina. In più lui si porta l’attrezzatura da lavoro a casa e quindi si mescolano queste due dimensioni, e la casa come nido è mischiata a luogo di lavoro. Non ce la faccio più a vedere la sua attrezzatura in giro! Stiamo valutando se prendere un affitto in città per tornare nei miei luoghi e trovare un posto per la sua attrezzatura, lontano dal luogo individuato come “casa”, nido. Magari potrei prima andarci io e valutare intanto se il ritorno ai miei luoghi familiari mi rincuora e mi fa sentire più a casa, e da lì capire se è il caso che lui mi raggiunga, o se proprio non c’è più nulla da fare tra noi…

    1. Salve, la tendenza al perfezionismo, la presenza di altre ossessioni e la storia in generale potrebbero essere compatibili con un doc da relazione, ma in questo caso c’è da capire quanto ha voglia di mettere in discussione i vari ambiti della sua vita in cui questa tendenza al controllo eccessivo le sembra che si manifesti.
      Quando si lavora su un aspetto ossessivo vanno infatti tenuti conto tutti i modi in cui si manifesta e non si possono tralasciare degli aspetti, altrimenti sarebbe come soffocare un fuoco ma senza spegnere la brace al di sotto, che si riaccenderebbe al primo soffio di vento.

  49. Buonasera Professore,
    Sono un ragazzo di 18 anni e penso di poter avere questo DOC, rivolto pero non ad una relazione amorosa ma rivolta ai miei genitori e a volte anche ai miei amici. Premetto che ho sempre avuto una relazione molto positiva e affettuosa con i miei genitori e quindi per questo non riesco a capire la natura di questi sentimenti. é un pensiero che è presente tutta la giornata, da quando mi sveglio a quando va a letto. Sono in costante messa alla prova delle mie emozioni inverso i miei genitori e tendo a non distaccarmene per evitare che si verifichi( tendo a non andare ai corsi non obbligatori nella citta universitaria, preferisco restare a casa con i miei genitori piu che uscire con i miei amici).Inoltre ho paura che questo sia l’inizio di un processo che poi mi fara lasciare i miei genitori e i miei amici, una sorta di destino e ne ho estremamente paura. Sento di non sentire piu l’affettuosità che avevo prima soprattutto per mia madre e questo mi fa sentire molto male, anche perche lei invece ne mostra molta nei miei confronti.
    Volevo capire da lei se questi pensieri sono normali in una fase di cambiamento( liceo-universita) e se prima o poi andranno via o continueranno ad essere presenti .
    Premetto che il periodo che sto vivendo ora è alquanto negativo( periodi di ansia, demotivazione nei miei studi, paura del futuro e ricorrenti sensazioni di derealizzazione) e che ho chiesto aiuto ad uno psicologo sperando che questa condizione passi al piu presto
    grazie mille per il suo tempo
    Mattia

    1. Ciao Mattia,
      il Doc da relazione viene spesso considerato solo relativamente alle relazioni romantiche (tanto che in inglese lo trovi a volte indicato come Romantic -OCD) ma può riguardare tutti i tipi di relazioni significative,anche quella tra un figlio e i genitori o il contrario. I meccanismi che scattano sono esattamente gli stessi e si lavora con alcune differenze, ma i principi di base sono gli stessi. La presenza di ansia e stress è perfettamente normale in queste situazioni e hai fatto bene a rivolgenrti ad una persona esperta in questo campo, se ti impegni nel percorso di terapia vedrai i risultati.

      Se vuoi avere un primo riscontro puoi compilare il test gratuito che trovi sul sito http://www.disturbossessivo.it ricordandoti però di rispondere pensando alla tua relazione con genitori e amici anziché ad una relazione romantica.

  50. Buonasera dottore,
    Sono una ragazza di 23 anni che soffre di DOC ed è in cura farmacologica. Dopo un periodo di intensi litigi e una storia di 4 anni ricca di sensazioni forti (positive e negative) ho lasciato il mio ex. Adesso sono circa 2 mesi che ci stiamo riavvicinando ma purtroppo non riesco a vivermi queste sensazioni piacevoli e tutto ciò che stiamo facendo per ricostruire la relazione,poichè sento l’eccessivo bisogno di monitorarne i progressi,i sentimenti miei e suoi. Mi chiedo costantemente se è normale che i sentimenti siano diminuiti e inquinati a causa di questo allontanamento e se dopo due mesi non ci vedo coinvolti come le prime fasi nonostante il suo impegno nei miei confronti,vorrei spingerlo a parlarmi di ciò che sente per cercare sicurezze che io stessa non ho. Nonostante ciò lui è presente per me e stiamo ricostruendo qualcosa di “più sano”, i gesti ci sono,tuttavia sento il bisogno di avere rassicurazioni per poter proseguire. La soluzione più semplice sarebbe lasciare stare tutto poichè l’instabilità non fa per me ma mi dispiacerebbe molto. Cosa ne pensa lei?

    1. La ricerca di sicurezza è tipica del doc e dei romanzi d’amore.
      Nella vita non c’è nulla di sicuro, figuriamoci quello che si prova in una relazione.
      La cosa importante sarebbe imparare a convivere con quel margine di incertezza, sia per quanto riguarda la relazione, sia per tutto il resto.

  51. Buonasera Dottore.

    Ho un problema che mi attanaglia. Soffro di doc da circa 10 anni e finora ha avuto un andamento altalenante.
    Ciò che mi fa soffrire ora è la parte relativa alle relazioni. Mi succede che magari conosco una persona con cui mi trovo bene e mi fidanzo e poi cominciano a venirmi i dubbi sulla relazione che ho, tanto da cominciare a guardare tutti i comportamenti del partner e tutti i suoi lati caratteriali. Poi mi costringo a mettere alla prova i miei sentimenti flirtando e magari uscendo con altre persone all’insaputa del mio partner, giusto per confrontare se provo attrazione anche per altre persone o no. Non ho nessun contatto sessuale con le altre persone ma sento il bisogno di uscire e fare confronti e paragoni con il mio partner.
    Finora, con la mia fidanzata, è successo che uscissi soltanto con un’altra persona.
    Il problema è che poi, quando mi rendo conto che amo la mia fidanzata e voglio stare con lei mi cominciano tutti i sensi di colpa possibili e immaginabili e sento il bisogno di confessare tutto, cosa che mi fa stare malissimo perché mi crea uno stato di tensione costante.

    Si può parlare di doc da relazione in questo caso? Capisco che non sia la sede adatta ma sto cercando di capire il mio problema.

    La ringrazio davvero tanto.

  52. Buongiorno, ho 25 anni e sto da due anni e mezzo con un ragazzo di 29 anni. Da novembre abbiamo deciso di andare a convivere, entrambi lo desideravamo tantissimo soprattutto io perché avevo bisogno di vivere questa relazione h24. Durante il trasloco io stavo anche scrivendo la tesi e ho iniziato a lavorare. A gennaio però il contratto mi è scaduto, sono stata 20 anni giorni a casa e poi a ridosso della laurea mi hanno richiamata e ora ho un contratto di un anno e mezzo. Quindi ho avuto tantissimi cambiamenti nella mia vita nel giro di poco tempo. Dopo la laurea sono partita per un viaggio insieme ai miei genitori e quando sono tornata sono ripartita con il mio ragazzo per un viaggio che mi aveva regalato proprio per la laurea. Durante questo viaggio ho iniziato ad avere forti crisi di pianto e a dubitare dal nulla dei miei sentimenti senza motivo, perché andava tutto benissimo, abbiamo trovato anche un equilibrio. Mi sono sentita in colpa nei suoi confronti perché sognavo questo viaggio e lui è riuscito a realizzare questo sogno. La cosa strana è che io quando sono partita insieme ai miei genitori avevo paura che lui mi potesse tradire oppure che una volta tornata non provasse più gli stessi sentimenti per me, premetto che sono una persona molto gelosa quasi ossessionata dalla gelosia. Tutto ciò mi è sembrato molto strano perché io anche il giorno della laurea non avrei mai desiderato nessun’altra persona al mio fianco. Non ho mai provato le emozioni che mi ha fatto provare lui, ma adesso sono davvero confusa. Mi domando continuamente se l’ho mai amato, se è abitudine, se ho paura di lasciarlo ma è impossibile che sia così perché quando la sera torna a casa mi sento anche stupida di aver pensato certe cose. A volte mi chiedo se lo trovo bello, se lo amo, non riesco più neanche a guardarmi dentro. Quando sta per tornare a casa da una parte sono contenta perché almeno sono tranquilla dall’altra ho paura di capire che non lo amo veramente. Sono andata da una psicologa e mi ha detto che sono ossessionata dal perdere le persone a cui tengo di più nella mia vita perché in passato ho avuto paura di perdere mia sorella e mia mamma, ho avuto anche il doc omosex nella mia precedente relazione e poi è sparito di punto in bianco. Adesso sono veramente in crisi. Martedì ho fissato anche da uno psicoterapeuta. Forse sto soffrendo anche del distacco con i miei genitori visto che siamo davvero legati poiché mi hanno avuta da giovane. Non so cosa pensare, so soltanto che non voglio lasciarlo ma non riesco ad accettare il fatto che ho avuto dei dubbi.

    1. Salve Rachele,
      la situazione che espone sembra effettivamente avere le caratteristiche di un doc da relazione, soprattutto il fatto di aver avuto un altro doc riguardo l’orientamento sessuale in passato unito alla giovane età possono far pensare appunto ad un quadro ossessivo.
      Provi il test che trova su https://disturbossessivo.it/relazione/test-doc-da-relazione/ per avere una valutazione preliminare rispetto al problema e poi, come ha già giustamente fatto, si faccia seguire da un professionista.
      In bocca al lupo, Andrea Iengo.

      1. Grazie mille della risposta. Il test lo avevo effettuato qualche giorno fa e il risultato era abbastanza elevato. Soltanto che non riesco a stare tranquilla, ad esempio ieri mi sembrava di stare meglio, oggi invece sono invasa dai pensieri. Inoltre mi spaventa il fatto di poter riavere questi dubbi anche in futuro magari con un bambino, ho proprio paura che il mio futuro non sia insieme a lui cosa che ho sempre voluto. Infatti la mia psicologa mi ha detto che essendo una persona ansiosa voglio avere tutto programmato e adesso dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissata (laurea, convivenza, lavoro) sono andata in crisi. Non so cosa pensare…

        1. Immagino che la collega le abbia già spiegato che la ricerca di rassicurazioni, sia online sia con altri professionisti sia una pratica che non fa altro che aumentare i suoi dubbi, faccia attenzione perchè purtroppo è facile non accorgersene!

  53. Salve, sono una ragazza di 23 anni e premetto di aver già intrapreso (da poco) un percorso con una psicoterapeuta e psichiatra… tuttavia non mi dispiacerebbe avere altre opinioni riguardo la mia situazione, nonostante sia consapevole della difficoltà di poter comprendere appieno attraverso un semplice consulto online. Circa un anno fa sono uscita da una relazione di circa 6 anni, sono stata lasciata e ho sofferto molto nonostante probabilmente il sentimento da parte mia fosse finito e si trattasse forse di abitudine, il mio ragazzo era un punto di riferimento per me e una persona con cui sono praticamente cresciuta. Dopo neanche un mese mi sono avvicinata a un altro ragazzo circa 8 anni più grande di me, che avevo già notato precedentemente (nella precedente relazione fantasticavo spesso sull’avere storie con altre persone, spesso infatuandomi addirittura senza il minimo senso di colpa, cosa che nella nuova relazione non è mai avvenuta) e con cui ho vissuto 10 mesi intensi, pensando addirittura a progetti per il futuro, nonostante l’età e le nostre personalità totalmente opposte. Improvvisamente, circa 15 giorni prima della mia laurea, ho cominciato a dubitare dei miei sentimenti verso di lui, sviluppando ossessioni e pensieri che non mi lasciavano vivere serenamente. Ho cominciato ad avere crisi di pianto, dolori allo stomaco fino ad avere un vero e proprio attacco d’ansia in sua presenza… da quel momento, il buio più totale. Cominciavo a monitorare come mi sentivo, quello che provavo stando con lui (anche nell’intimità… ovviamente non riuscivo ad essere libera dai pensieri neanche in quei momenti, nonostante quel lato ci avesse sempre uniti particolarmente, addirittura mi tornavano immagini del volto del mio ex, anche se a lui non ci pensavo mai) e quando invece eravamo distanti addirittura mi fissavo sul provare a ricordarmi il suo viso (sentendo di non riuscirci andavo nel panico) o sul pensarlo nelle canzoni e frasi d’amore. Mi ponevo domande come: “se lui arrivasse qui adesso, come starei? Sarei felice?”. Questo era alternato a momenti in cui invece cercavo di evitarlo per placare il mio malessere. Tutto questo mi ha sconvolta perché pochi giorni prima dell’insorgere di questi pensieri gli avevo addirittura fatto una scenata di gelosia (erano frequenti da parte mia).
    Inizialmente gli chiedevo di starmi vicino perché non riuscivo più a godermi nulla (il mio 110 e lode mi ha lasciata quasi indifferente) e tra alti e bassi siamo rimasti insieme, finche la situazione non è diventata insostenibile perché ho cominciato a sentire una tensione allo stomaco anche vedendo una sua semplice foto, pensandolo o ricevendo i suoi messaggi (a volte nella mia testa appariva il pensiero di parlare con il mio ex e non con lui) e in sua presenza sentivo spesso la sensazione di dover evacuare o senso di gonfiore allo stomaco, giramenti di testa e malessere (forse ansia ?), anche dormire con lui (occasionalmente) mi era diventato difficile perché finivo per essere agitata nonostante fosse stato sempre bellissimo per me. Dall’inizio di questa situazione ho perso appetito (sono dimagrita di circa 10 kg in due mesi), sviluppato un sonno disturbato con incubi, aumentato il consumo di sigarette e del cellulare (soprattutto per cercare informazioni in rete), anche la cura della mia persona non è più come un tempo, in più nessun evento riesce a distogliermi da tutti i miei pensieri… nonostante io senta una costante irrequietezza e necessità di fare cose diverse pur di non fermarmi e sentire la mia sofferenza. Sono una persona tendente al controllo e al perfezionismo, ossessionata dal giudizio degli altri, tendo a preoccuparmi costantemente di aver potuto sbagliare qualcosa in pubblico o, se sono certa che questo sia avvenuto, spero nell’arrivo di un’altra preoccupazione che mi distolga da quella precedente, perché ognuna di esse è capace di prosciugarmi per giorni. Diciamo che voglio sempre essere la ragazza perfetta agli occhi degli altri.
    Ho avuto nel tempo altre tipologie di ossessioni a cui però non ho dato mai peso (la paura di aver investito qualcuno senza accorgermene, pensieri di avere malattie gravi a causa di sintomi anche lievi, la convinzione che non facendo un’azione avrei provocato la morte di qualcuno o un brutto evento o che facendola avrei superato un esame ecc.., per un periodo sono stata ossessionata dal lavarmi le mani fino a provocarmi delle escoriazioni). Ho anche avuto qualche attacco di panico fino allo scorso anno (soprattutto in macchina, quando alla guida c’erano altre persone… oppure in situazioni con musica o rumori forti).Per questi miei tratti di personalità non riesco a comprendere se ci sia realmente un problema nella mia relazione (ho sempre focalizzato la mia vita sui rapporti sentimentali, nonostante la mia giovane età sono sempre stata fidanzata) o se il problema vada ricercato altrove e la situazione sentimentale sia quindi una conseguenza dei miei pensieri costanti su tutto. Oppure semplicemente non ero ancora pronta per una relazione e ora ne sto pagando le conseguenze?
    Sono mesi che ho finito di studiare e aspetto di andar via per la magistrale, le mie giornate sono praticamente vuote, senza un senso… ho perso la voglia di fare qualsiasi cosa, ho sviluppato addirittura la paura di distendermi tranquillamente sul letto, di vedere un film, di concentrarmi su altro… ormai è impossibile fare anche le cose più semplici perché mi tornano in mente i momenti in cui facendole sono stata male… sono come bloccata in un loop da cui non riesco a uscire… ansia, tristezza, continue domande, dubbi continui sulla mia scelta di interrompere una relazione che sembrava perfetta. Mi tornano spesso sensazioni o immagini del passato, anche insignificanti… a cui non riesco a dare una spiegazione. Forse rimpiango i tempi felici? Ricordo di aver sempre desiderato di rimanere piccola e forse ora che è il momento di crescere davvero (anche per la sua età e dunque esigenze diverse) sono nel caos più totale.
    O ancora: forse mi sono realmente disinnamorata ma non lo accetto perché riconosco il valore della persona? Non voglio accettare il fallimento di questa relazione perché ne sono “responsabile”?
    Non so più su cosa concentrarmi per capire cosa non vada in me, so soltanto che il tutto si placa quando è ora di andare a dormire e so che un’altra giornata è finita. Anche se c’è l’ansia per quella che verrà, quasi sempre uguale a quella finita.

    1. Ciao Maryjane, la tua storia è purtroppo molto simile a quella di tante altre ragazze che soffrono di questo disturbo. Nel tuo caso ovviamente non ho modo di fare una diagnosi, ma immagino che abbia provveduto il collega che ti sta seguendo.
      Ci sono diversi sintomi compatibili con un doc, anche ad esempio il fatto di aver avuto una serie di temi diversi su cui si è posato il dubbio nel corso del tempo.
      Mi auguro che le cose stiano andando meglio, se avessi bisogno di un consulto trovi i miei contatti nell’apposita pagina.

  54. Buonasera Dottore.
    Ormai mi frequento con una ragazza da circa 2-3 mesi. Il pensiero che mi logora è che io e lei abbiamo 8 anni di differenza. Lei 19 io 27. Nonostante ciò la ritengo veramente molto matura per la sua età e soprattutto la vedo molto decisa sul suo futuro e una ragazza molto seria, e aperta mentalmente in tutti gli aspetti. Purtroppo in passato ho avuto una relazione di circa due anni con una ragazza più piccola di me, ma che è risultata morbosa e appiccicosa, cosa che la ragazza che frequento adesso non è. Purtroppo a volte associo queste relazioni, anche senza un motivo apparente, e soprattutto mi sento in qualche modo giudicato da altre persone, poiché anche altre persone con cui mi sono confidato hanno dei dubbi. Io mi trovo molto bene con lei, e vorrei continuare a vederla. Purtroppo vorrei anche tanto risolvere questi pensieri in qualche modo

    1. Buonasera,
      in queste situazioni consiglierei di viversi la relazione senza cercare troppe conferme da parte degli altri per capire un po’ come si sviluppano le cose tra di voi. Chiedere consiglio a chiunque non può aiutarti poichè nessuno conosce la situazione meglio di voi due.
      Se poi i pensieri diventassero insostenibili allora potresti prendere in considerazione l’idea di un supporto specialistico, ma non per capire se continuare a vedere o meno questa ragazza, quanto piuttosto per capire come gestire i pensieri.

  55. Buongiorno dottore sono un uomo di 45 anni e sono sposato da circa vent’anni con mia moglie. Da circa un anno mi si è insinuato nella testa un pensiero ricorrente e sgradevole riguardante il fatto di non amare più mia moglie e quindi che il sentimento provato da me nei suoi confronti si sia esaurito. Io però di fondo so di amare mia moglie anche se questo pensiero che mi si è insinuato e la conseguente grande quantità di ansia che questo provoca in me ovviamente mi fa offuscare le idee. Da quanto letto sul suo sito mi sembra che si possa trattare di un doc relazionale”. Nel tentativo di analizzare la mia situazione però non riesco ad intravedere i miei tentativi di rassicurazione. Nel senso che mi sveglio alla mattina con questo pensiero e vado a letto la sera sempre con questo pensiero ma non mi sembra di cercare particolari rassicurazioni se non in effetti qualche ricerca su internet sul tema che però cerco di evitare. Però questo problema ce l’ho comunque da circa un anno e quindi questo significa che qualche cosa che lo alimenti di continuo esiste magari non sotto forma di rassicurazione. Può essere che non riesca a distinguere in maniera nitida le rassicurazioni che metto in atto? Grazie per la risposta che eventualmente riuscirà a darmi

    1. Salve,
      il tentativo di rassicurazione è uno degli elementi di un doc da relazione, ma non è l’unico. Il disturbo può esistere anche senza tentativi di rassicurazione, ma se la guarda meglio, la domanda che ha fatto cos’è se non una richiesta di rassicurazione?
      Altri elementi tipici sono il pensare costantemente all’argomento, l’ansia generata da questo tipo di pensiero, le ricerche su internet e poi, anche se non è chiaro se sia presente nel suo caso, il tentativo di analizzare le sensazioni per capire se effettivamente stia provando o meno quello che pensa di dover provare.

      1. Non riesco, al di là delle ricerche su internet come giustamente da lei sottolineato, a capire quali siano altre mie eventuali compulsioni. Le faccio un esempio che realmente mi è capitato: mi sono venute in mente le vacanze estive, con un grande entusiasmo per le stesse, ma subito mi è venuto in mente il mio pensiero ossessivo a guastarmi la situazione. Da quel momento si è innalzato il livello di ansia che mi ha accompagnato per il resto della giornata con percezione di grande malessere. Se io volessi lavorare sull’inibizione delle compulsioni non saprei da che parte iniziare perché non riesco distinguerle……

  56. Salve le scrivo perché non riesco a darmi risposte da solo, mi chiamo Davide ho 24 anni e credo di aver il doc da relazione
    Le spiego brevemente
    Sto con una ragazza di 21 da 1 anno e 9 mesi
    E per tutto questo periodo di tempo non ho mai avuto dubbi su di noi ( ne di lasciarla ne di stancarmi) succede dopo una chiacchierata di mercoledì di settimane prima, in cui siamo a casa e parliamo ed a un tratto salta fuori la cosa che la relazione si stava un po’ appiattendo , su per li ho dato peso perché ci siamo detti che bastava riavviarla un po’ e basta che era normale …
    Arriva questo sabato ( 7 maggio) dove ci vediamo in discoteca come al solito tutto bene è normale la porto a casa ci baciamo e diamo la buonanotte e si accende dentro di me una campenella “ non è che mi sto stancando “ completamente a caso senza un filo logico
    Vabe arrivo a casa dormo e non ci penso
    Mi sveglio (8 maggio) e non ci penso arriva sera e mi sale un dubbio tanto da chiedere a mio padre se lui si fosse stancato di mia madre da giovani ecc così
    Arriva cena mentre ceniamo mi arriva nel petto un buco d ansia che mi porta a collegare subito ad essermi stancato di lei e mi faccio prendere dal panico da diglielo subito ( perché noi ci diciamo tutto e non ci sono segreti) lei la prende malissimo e mi mette un muro ( perché lei dice non posso stare con una persona che non è sicura )
    Passano i giorni e continuò a tormentarmi ci vediamo parliamo ma non trovò il motivo di questo buco
    Mi torturo e penso magari è perché ho paura che finisca, ho paura che mi sono stancato e non lo voglio ammettere , vorrei essere come prima ma solo al pensiero mi vengono sti “vuoti”
    Adesso siamo arrivati a una soluzione di pausa affinché non capisco quello che voglio
    Non ci sentiamo da 2 giorni quasi e i vuoti sembrano affievolirsi ma sento che mi manca lei , non so che cosa fare.
    Sabato ci siamo lasciati , i vuoti sembrano spariti ma sento in cuor mio di aver una cagata perché mi sono fatto sopraffare dai vuoti
    Quando ci siamo visti mi sentivo bene e non volevo manco andarmene( sembrava quasi dentro di me non ci fossimo lasciati)
    Alla fine lei si è anche quasi accusata di essersi lasciata da sola perché sosteneva di avermi messo in testa lei che io non fossi più innamorato di lei
    Vorrei andare da lei abbracciarla e dirle figa ho fatto una cazzata riprendiamoci e piangere insieme
    Ma il pensiero di non essere sicuro che non mi vengano sti vuoti mi ferma
    Non so darmi risposta
    Passa sabato domenica lunedì martedì mercoledì fino a giovedi
    Gioved (18 maggio) lì sento il dovere di scriverle per rimediare , accetta e la sera ci vediamo paroliamo e arriviamo alla conclusione che lei deve vedere se riprovarci o meno. A star con lei sto bene , sembriamo ancora fidanzati. Venerdì ci vediamo ancora tutto bene con lei … appena sono a casa non mi sento come prima ( spero quasi che decida di non riporvarci per non darle in altra delusione e illuderla in altra volta ).
    Sabato pomeriggio esco con i miei amici e niente sto bene , ma un minimo pensiero verso di le c’è sempre .. non sono sereno. Arriva sera lei va in discoteca e vorrebbe che io ci fossi ma io non ho proprio voglia anche se ci fosse stata lei ( cosa strana se voglio risolvere le cose) e la cosa che gli altri ragazzi ci provino mi tocca ma non esageratamente come quando eravamo fidanzati … mi addormento intorno alle 22. Mi sveglio e trovo un messaggio da lei “ ti amo” rimango di sasso e non mi viene da rispondere “anche io” con semplicità … 1 + 1 penso .. non so più innamorato .
    Mi chiama e mi dice che sono un stronzo è una merda perché L ho illusa in altra volta e dice che lei aveva preso la decisione di riporvarci.
    (21 maggio) Ci vediamo da mezzogiorno alle 19 in un parcheggio e li mi sento ancora come se fossimo fidanzati ( incredibile) nessuno dei due se ne vuole andare, e li mi vengono dubbi se ancora una volta ho fatto la scelta giusta perché davvero sto bene con lei.
    Sono passati due giorni e dei leggeri vuoti c’è ne ho ancora e sento una sensazione di niente perché lei era la mia vita è non trovo motivazioni in nulla, sono pensieroso che ora lei non c’è più, che devo “rifarmi una vita”, sento la sensazione di un sogno che mi sono infranto da solo , e continuò a ripetermi che in altra chiara non la troverò piu , ci vorrà tempo bo. La cosa che mi preoccupa è che c ho ancora sta sensazione di vuoto nel petto anche se lei non c’è più e non più un mio problema. Se mi chiedono se la amo ancora non so rispondere perché non mi sento bene.
    E mercoledì (24 maggio) e sto prendendo consapevolezza che è finita ( ma un pensiero mi dice ancora una volta di aver fatto una cazzatala notte non dormo bene mi sveglio continuamente con dei sogni dove c’è lei. Penso che non sono riuscito a dirle ti amo perché non so sicuro e volevo illuderla in altra volta, non riesco ad accettarlo che non sono più innamorato o non trovo sicurezza in me ? Penso che se non si fossero manifestati quei vuoti nel petto non L avrei mai lasciata. Ma perché mi sono venuti? Bo.
    In cuor mio penso di andare da uno pscicologo ma il pensiero che sia inutile perché porterebbe dirmi che effettivamente è finito L amore mi ferma ma anche il fatto di rimediare con lei non so quando sia possibile , si è rotto qualcosa.

    1. Ciao Davide,
      a prescindere dall’aspetto della relazione, che questa vada bene o meno, che tu la ami o meno ecc, emergono alcuni aspetti che possono ricordare un doc, l’urgenza di dirle le cose, la necessità di “dire tutto”, il chiederti cosa senti e cosa non senti.
      Inoltre considera che il sentirti ancora legato a lei dopo qualche giorno è normale. In alcuni casi questa sensazione può durare tranquillamente anche 2 anni.
      L’idea di andare da uno psicologo per chiarire questa questione mi sembra buona, ma nessuno potrà dirti “se è finito l’amore” perchè nessuno può saperlo, nemmeno tu, figuriamoci uno psicologo che ti vede per qualche seduta. Potrai però capire come funziona questo problema (ammesso che di doc si tratti) e imparare a gestirlo, oppure in alternativa a gestire il dolore della relazione interrotta.
      In bocca al lupo, Andrea Iengo.

  57. Salve, mi è stato diagnosticato un doc da relazione, ma sono sempre più convinta che si siano sbagliati. Inizialmente avevo tutti i sintomi, ma ora mi sembra solo di non essere più innamorata. Tuttavia solo il pensiero di lasciare il mio ragazzo e farlo soffrire mi distrugge. Questo mi fa pensare che magari lo amo, ma poi mi dico che probabilmente è solo dipendenza affettiva (ho altri sintomi di questa). Io non voglio lasciarlo, ma voglio capire se credo di non provare più amoren(non ho dubbi/domande, è più un pensiero fisso nella mia testa) per il doc o perché davvero non lo amo più. È possibile che da un giorno all altro io abbia smesso totalmente di amarlo? O è il doc che mi fa sentire così?

    1. Salve Sofia, dalla sua domanda mi sembra che, anche se le è stato diagnosticato il doc da relazione, non ha la comprensione di come questo disturbo funzioni, altrimenti le sarebbe chiaro che sta soffrendo per domande a cui non c’è risposta. Purtroppo molto spesso ci si ferma al “sintomo” senza comprendere come funziona il meccanismo alla base del tutto e questo può dare un po’ di sollievo per qualche settimana o mese, ma poi le domande tornano (dice di non avere domande, ma di fatto se rilegge il testo ne trova almeno 2).
      Non ho capito se in questo momento stia seguendo una psicoterapia, ma le consiglio di iniziarla se non fosse così.

      1. Grazie infinite per avermi risposto. Al momento sono seguita da una psicologa a indirizzo sistemico relazionale e ho visto una psichiatra che mi ha prescritto dei farmaci.
        Quello che intendevo con “non ho domande” è che prima nella mia testa avevo pensieri come “lo amo o non lo amo?”, mentre ora il mio pensiero fisso è “io non lo amo”. Lei confermerebbe che si tratta comunque di doc? Come lei ha osservato, non conosco bene il meccanismo del disturbo, e quindi non so se sia possibile arrivare a credere completamente di non amare una persona.

  58. Buongiorno mi chiamo Maria e ho 26, sto con il mio ragazzo da ormai 2 anni e con lui ho capito che cosa significa veramente Amare una persona… prima di lui in precedenza mi sono definita addirittura apatica perché non riuscivo a legarmi sentimentalmente con una persona, mi piaceva esteticamente ma poi alla fine non era mai abbastanza e finivo per mollare tutto
    Con il mio attuale ragazzo invece è stato tutto diverso, molto spontaneo, mi sono lasciata andare ho perso la verginità con lui ed è stata la prima volta che mi sono veramente innamorata. Da premettere anche che sono una ragazza molto ansiosa e nell’ultimo periodo, diciamo da quando ho conosciuto lui sono diventata abbastanza ipocondriaca e ho avuto nell’ultimo periodo attacchi d’ansia senza un reale motivo, iniziavano con tachicardia, mi controllavo i battiti e mi impaurivo ancora di più.
    Dopo questa premessa le scrivo perché da quando mia sorella giorni fa mi ha detto che era in crisi con il suo ragazzo con cui sta da 8 anni e vuole lasciarlo , io sono entrata in crisi. Ho piano piano iniziato a dubitare sulla mia relazione senza senso.
    In due anni di relazione non ho mai avuto nessun dubbio, si parlava di un ipotetico matrimonio, figli, insomma sul futuro ora invece improvvisamente vedo tutto nero… non riesco più a vivere bene perché al solo pensiero di perderlo sto male e non riuscirei a immaginarmi una vita senza di lui però adesso vivo con l’ansia che questi dubbi siano reali.
    Ne ho parlato con lui e mi ha assicurato che essendo molto “impressionabile” mi sono creata in testa questa realtà. Però non riesco più a uscirne.
    Cosa posso fare?

    1. Buongiorno Maria,
      da quello che descrive e dalla sua storia passata, sia legata all’ansia che all’ipocondria, penso che le sarebbe utile un confronto con uno specialista in questo tipo di problematiche.
      Se vuol fare un test preliminare per avere una prima risposta sul tema del doc da relazione può compilare quello che trova qui https://disturbossessivo.it/relazione/test-doc-da-relazione/.
      Dopodichè le consiglio di evitare di parlare troppo di questo problema con chi non può sapere come funziona e di valutare seriamente un percorso di psicoterapia.
      Se vuole trova i miei contatti qui https://disturbossessivo.it/contatti/
      Andrea Iengo

  59. Buonasera dott.
    Sono una ragazza di 25 anni, il mio ragazzo ne ha 28, e 6 anni fa abbiamo avuto un relazione particolarmente burrascosa che ha dato via in me il DOC da relazione.
    Le cause, i traumi, che hanno scaturito questo mio disturbo sono stati dettati da comportamenti del mio attuale ragazzo che ha avuto 6 anni prima nella nostra prima relazione durata solo 4 mesi.
    La domanda piena di speranza è, la persona che più mi ha ferita è la persona che più amo, e la persona che mi ha creato un disturbo è la persona che vorrebbe morire per questo motivo, secondo lei.. è possibile che io possa lavorarci e debellare con tempo questo disturbo pur stando con la persona che amo ma che me lo ha creato?

    1. Andrebbe approfondita meglio la questione. Un DOC potrebbe avere origine traumatica, ma non è la prima cosa che viene in mente.
      Comunque in linea teorica una persona non è identificata con il suo comportamento passato, per cui potenzialmente, se le dinamiche tra voi cambiano, le cose potrebbero funzionare bene e potrebbe liberarsi del problema.
      Il punto è capire se effettivamente le dinamiche siano cambiate o meno.

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