La Terapia breve strategica non funziona?

La terapia breve strategica non funziona?

Ecco cosa può essere andato storto.

La terapia breve strategica è uno dei modelli che vanta la maggiore efficacia ed efficienza, nonostante questo però può accadere che ci siano dei fallimenti, vediamo da cosa possono dipendere.

Può darsi che tu sia già stato da un terapeuta che utilizza la terapia breve strategica e che non abbia avuto i risultati sperati, oppure semplicemente hai sentito qualcuno dire che la terapia breve strategica non funziona e vuoi capire se è vero o meno.

Innanzitutto verifica che la persona a cui ti sei rivolto sia competente in materia.

Purtroppo molti “professionisti” pensano che per applicare la terapia breve strategica sia sufficiente aver letto qualche libro al riguardo e che ripetendo quello che c’è scritto avranno i risultati sperati, quando purtroppo si rendono conto che non riescono ad ottenere ciò che vogliono cominciano a dire che la terapia breve strategica non funziona.

Quindi prima di tutto verifica che chi dice che la terapia breve strategica non funziona almeno sappia di cosa sta parlando.

Assicurati che sia prima di tutto uno psicologo regolarmente iscritto all’albo (clicca qui per andare all’albo nazionale) e poi verifica che sia abilitato all’esercizio della psicoterapia. Questo non ti dirà in che tipo di terapia è formato, ma almeno saprai di star parlando con una persona che ha a lungo studiato sia la psicologia che la psicoterapia.

La terapia breve strategica è un modello che rompe completamente le solite convinzioni della psicoterapia per cui si pensa che un problema che esiste da lungo tempo abbia bisogno di un tempo altrettanto lungo per essere risolto.

Proprio per questo alcuni psicologi affermano, senza sapere di cosa stanno parlando, che la psicoterapia breve strategica non funziona.

Se ti sei accertato che stai parlando con una persona competente oppure tu in prima persona hai avuto un problema con la psicoterapia breve strategica continua a leggere.

In alcuni casi è possibile che la psicoterapia breve strategica non funzioni a causa di un problema nella strategia impostata: può succedere quando il terapeuta sbaglia ad impostare la strategia a causa di un errore di valutazione della tua specifica problematica, esistono casi più “semplici” e casi più complessi, e, talvolta, si può cadere nell’errore di confondere l’uno con l’altro.

Un altro caso in cui la terapia breve strategica non funziona è una cattiva relazione tra paziente e terapeuta: per poter lavorare al meglio con la terapia breve strategica c’è bisogno di creare un forte clima di fiducia tra terapeuta e paziente, se il terapeuta ha sbagliato nel creare la relazione, la terapia breve strategica non funziona. In questo caso dopo 10 incontri senza risultati il terapeuta strategico ammetterà di aver fallito e indirizzerà il paziente ad un altro collega.

La terapia breve strategica non funziona neppure nel caso in cui il paziente non svolge i compiti quotidiani. In questo caso la responsabilità è a metà tra il terapeuta e il paziente. Se il paziente non è in grado di mettere in pratica gli esercizi è colpa anche del terapeuta breve strategico che ha calibrato male le indicazioni oppure ha sbagliato l’analisi del problema.

In questi casi in cui la terapia breve strategica non funziona, è più corretto dire che il terapeuta ha sbagliato qualcosa nell’impostare la strategia o nel creare la relazione, ed è proprio per questo che la terapia breve strategica si dà un limite di 10 sedute di tempo per vedere dei miglioramenti, perché se qualcosa non va per il verso giusto è più facile risolvere andando da un altro professionista che rischiando di ripetere lo stesso errore.

2 risposte a “La Terapia breve strategica non funziona?”

  1. Mio figlio va da un psichiatra e psicoterapeuta per un caso di doc ma nn vedo grandi risultati nn so dire se è il terapeuta o il paziente a sbagliare ma il terapeuta sembra uno molto bravo nella ns città che fare??
    Grazie

    1. Salve, la prima cosa da considerare è “quanti anni ha suo figlio?”. Se è maggiorenne lei non può farci molto, il terapeuta è tenuto al segreto anche nei confronti dei genitori, può provare a chiedere a suo figlio di parlare con il suo terapeuta e in quel caso il problema almeno parzialmente sarebbe risolto.
      Se invece suo figlio è minorenne la situazione è decisamente più sotto il suo controllo.
      In ogni caso quello che può fare è sicuramente parlare con il terapeuta ed esprimere i suoi dubbi, non abbia timore nel farlo.
      Valuti quello che le dirà il terapeuta, gli chieda anche secondo lui che tempi di risoluzione sono previsti e che tipo di risultati dovrebbero vedersi.
      Sulla base di quello potrà prendere una decisione più informata.
      Consideri che il doc, soprattutto quando la famiglia viene inclusa nei vari rituali, può richiedere un po’ più di tempo del normale per risolversi. Inoltre è nella natura del DOC avere alti e bassi, ma nel trascorrere del tempo questi momenti dovrebbero essere sempre di meno.
      Purtroppo ogni caso è un caso a sè e dalle informazioni che mi ha dato posso solo fare dei discorsi in generale.
      Un’alternativa potrebbe essere quella di chiedere un secondo parare a un terapeuta specializzato in questo tipo di disturbi.

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