Terapia Breve strategica o terapia cognitivo comportamentale?
Spesso leggo questa domanda e c’è chi “tifa” e per l’una o per l’altra.
Se non sai se scegliere la terapia Breve Strategica o cognitivo comportamentale ti suggerisco la lettura dei lavori del Prof Gianluca Castelnuovo sull’efficacia comparata dei due modelli, e soprattutto del mantenimento dei risultati a lungo termine. Quando si parla di efficacia si intende la capacità di un approccio di raggiungere i risultati sperati.
Ma non dobbiamo dimenticare un parametro forse più importate: l’efficienza.
L’efficienza è la capacità di raggiungere un obiettivo in un tempo ragionevole e con il minore spreco di risorse.
I due elementi sono correlati tra loro.
Come possiamo infatti affermare che un intervento sia efficace se ci mette troppo tempo a raggiungere il risultato? Quando si parla di terapie lunghe anni il risultato potrebbe infatti essere frutto di qualsiasi variazione nella vita del paziente e non necessariamente essere frutto della terapia. Con la terapia Breve Strategica invece i cambiamenti avvengono in tempi molto brevi e questo avvalora l’idea che siano proprio quelle tecniche a portare al risultato e non semplicemente il passare del tempo.
Fare ricerche comparate in psicoterapia è molto difficile, è necessario individuare un ampio campione di pazienti e un ampio numero di terapeuti, meglio ancora se ognuno di loro ha una doppia specializzazione, ad esempio una in terapia Breve strategica e una in cognitivo comportamentale.
Questo è quello che è stato fatto all’istituto Auxologico di Milano dal gruppo del Prof Castelnuovo che ha comparato i risultati della terapia Breve strategica e della cognitivo comportamentale su un ampio numero di pazienti dimostrando non solo la maggiore efficacia (funziona su più casi e dà risultati migliori) ed efficienza (funziona più rapidamente) ma anche migliori risultati a lungo termine con verifiche dei risultati a più di un anno dal termine delle terapie.
Le tecniche utilizzate sono molto diverse tra terapia Breve strategica e cognitivo comportamentale, ma spesso vengono confuse perchè entrambe prevedono dei “compiti a casa” che il paziente deve seguire per avere dei risultati.
Anche la logica di fondo è differente, nella terapia cognitivo comportamentale si utilizza la logica razionale (ad esempio nelle fobie si fa confrontare il paziente gradualmente con la sua paura finché non si “abitua”) mentre nella terapia Breve strategica si usa una logica non ordinaria, spesso paradossale (ad esempio le fobie vengono trattate con la tecnica della peggiore fantasia, in cui il paziente paradossalmente prova ad amplificare le proprie sensazioni di paura).
A parte il “tifo” di parte quando si tratta di scegliere tra due modelli diversi di terapia (cosa inevitabile perchè raramente si trovano terapeuti con entrambe le specializzazioni) ti suggerisco di guardare i dati e di studiare i casi clinici, si trovano numerosissimi esempi pratici di come si utilizza la terapia Breve Strategica o cognitivo comportamentale anche nella sezione libri di questo sito puoi trovare tanti esempi concreti, così come nelle recensioni.
Per avere un confronto diretto e riuscire a scegliere se intraprendere un percorso di terapia Breve strategica o cognitivo comportamentale ti invito a visitare i seguenti link :
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/21554734/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/30035585/